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sabato 22 aprile 2023

 

MUSICA CON LA STESSA ATMOSFERA DELLE GYMNOPEDIE DI SATIE

In generale quella che viene chiamata Ambient Music richiama a mio parere la rarefatta musica di Satie. Io non trovo personalmente nessun problema nello scivolare dalle Gymnopedie di Satie agli album di Harold Budd o a certe composizioni di Brian Eno.

Vissuto a cavallo tra '800 e '900, Erik Satie veniva preso in giro per le sue eccentricità bohemienne che facevano ridere mezza Parigi. Del resto al pianoforte era talmente scarso che venne bocciato quando cercò di iscriversi al Conservatorio e la sua carriera musicale faceva ridere. Uno "sfigato" direbbe oggi qualcuno, anche se ha composto musica che si ascolta ancora, sorprendentemente moderna.

https://www.youtube.com/watch?v=wnacdOIoTBQ

Nemmeno i suoi pochi amici entrarono mai nella casetta dove abitava, lo fecero dopo la sua morte e scoprirono decine di ombrelli, spartiti perduti, abiti di velluto tutti uguali. Un mezzo matto insomma, Luca, non certo un santo.

Per ritornare alla domanda iniziale e alle affinità dei suoi brani con l'ambient music moderna (sentite per esempio https://www.youtube.com/watch?v=IukLWP2P2yo&list=RDDMbKyLIda9g&index=3), una volta Satie confidò ad un amico in un caffè

«Sai, bisognerebbe creare della musica d'arredamento, cioè una musica che facesse parte dei rumori dell'ambiente in cui viene diffusa, che ne tenesse conto. Dovrebbe essere melodiosa, in modo da coprire il suono metallico dei coltelli e delle forchette senza però cancellarlo completamente, senza imporsi troppo. Riempirebbe i silenzi, a volte imbarazzanti, dei commensali. Risparmierebbe il solito scambio di banalità. Inoltre, neutralizzerebbe i rumori della strada che penetrano indiscretamente dall'esterno»

Non sembra di sentire parlare Brian Eno, Philip Glass o John Cage? Solo che lui ci era arrivato cento anni prima. Incompreso.

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