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martedì 19 dicembre 2023

IL LODO MORO

Questa brutta storia mi ha turbato molto e fatto pensare.

E’ possibile che una strage in Italia sia stata dimenticata da quasi tutti? Purtroppo sì, siamo un popolo dalla memoria corta. Il 17 dicembre 1973 a Fiumicino, cinquanta anni fa, i terroristi palestinesi di Settembre Nero uccisero in maniera brutale ben 32 persone, tra cui una bambina di 9 anni.

Spararono all’impazzata e lanciarono una bomba incendiaria dentro un aereo. Il calore sciolse i corpi delle persone che finirono arse vive, tra cui la bambina, facendo fondere i corpi ai sedili. Alcuni poliziotti entrati quando era tutto finito hanno vomitato per l’orrore. I fedayn intanto ottennero un altro aereo, scapparono in Egitto e fecero perdere le loro tracce.

Purtroppo ancora oggi sono pochi gli italiani che si ricordano della strage di Fiumicino, sembra quasi nascosta sotto il tappeto. Di Piazza Fontana per esempio (18 morti) si ricordano tutti, di questa ben più grave (32) no. Io ero bambino e rimasi impressionato dalla morte della bambina, “perché succedono queste cose?”.

C’è stata una sorta di amnesia collettiva in Italia su questa strage, ma perché? E qui arriva la ancora più brutta storia che mi ha posto davanti ad un dilemma etico che manda in cortocircuito.

Mentre infatti per tutti gli anni ‘70 il terrorismo palestinese guidato da Arafat seminava il panico in tutta Europa con attentati, bombe dirottamenti, l’Italia dopo la strage di Fiumicino ne sembrava quasi immune. Una “stranezza” che fece ben presto nascere i peggiori sospetti sulla “complicità” dell‘Italia. Ma prove malgrado i mugugni non ce n‘erano.

Poco a poco però venne fuori la verità: il governo italiano aveva raggiunto un accordo di non belligeranza coi terroristi di Settembre Nero, avrebbe coperto anzi protetto le loro basi terroristiche e in cambio loro avrebbero lasciato in pace l‘Italia. Era il cosiddetto, famigerato e segretissimo LODO MORO, un patto verbale (niente di scritto, non siamo mica scemi) che avrebbe coinvolto anche cariche al vertice. Quanti politici sapevano?

Fu lo stesso Aldo Moro nelle lettere scritte durante la sua prigionia a parlare di questo patto scellerato. “...in moltissimi casi scambi sono stati fatti in passato, ovunque, per salvaguardare ostaggi, per salvare vittime innocenti. Ma è tempo di aggiungere che, senza che almeno la D.C. lo ignorasse, anche la libertà (con l'espatrio) in un numero discreto di casi è stata concessa a palestinesi, per parare la grave minaccia di ritorsioni e rappresaglie capaci di arrecare danno rilevante alla comunità...”. Fuori dai denti, Moro all‘epoca proponeva un accordo con le BR per salvarsi la pelle, proprio come era stato fatto coi fedayn anni prima. Questa volta però lo stato disse No e Moro venne ucciso.

Il dato che mi sconcerta: da un punto di vista etico il Lodo Moro è ripugnante. Accordarsi coi terroristi significa rendersi complici del dolore che infliggeranno ad altri. Ma è anche troppo facile dire così adesso: è indubbio infatti che ha funzionato, che se molti italiani sono vivi oggi è stato grazie al Lodo Moro e loro neanche lo sanno.

Bisogna allora scendere a patti col demonio? Voltare la testa al dolore che procurerà ad altri? “Meglio a loro che a noi”? O combattere senza quartiere? Quanto è ipocrita tutto questo? O è meglio essere realistici e trovare un compromesso? Non lo so, veramente non lo so.

One man’s ceiling is another man floor.

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