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lunedì 16 dicembre 2019


UNA STRANA PIAZZA

“Che strana che è questa piazza Ovidio, l’ultima piazza prima di entrare in Milano.”
“In che senso?”
“E’ una piazza di periferia bella grande ma non è rotonda come tutte le altre piazze d’Italia, è fatta a D. Sembra che ne manchi un pezzo, la metà esatta.”
“In effetti a pensarci ha una forma insolita.”
“Consideriamo un po’ il disegno della piazza: a destra è rotonda normale, al centro c’è una costruzione bassa che non so cosa sia.”
“L’acquedotto.”
“Ah ecco, ma poi sulla sinistra la piazza diventa selvaggia, è tutta un casino. l’Esselunga di Caprotti ha rotto il cerchio. E la bellissima chiesa costruita dietro è stata la definitiva pietra tombale sulla simmetria della piazza. Chissà se questa piazza l’avevano ideata in questo modo sin dall’inizio o era bella tonda e poi l’hanno trasformata.”
“In entrambi i casi sai cosa penso? Hanno reso onore al grande poeta latino a cui han dedicato la piazza, Ovidio!”
“E perché?”
“Non è quello che ha scritto Le Metamorfosi? In cui gli esseri umani si trasformavano in uccelli, alberi, statue, vulcani? In fondo questa piazza, nata in un modo e trasformata in qualcos’altro, ha reso onore al suo nome!”



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