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mercoledì 11 dicembre 2019

ANNA
Anna, oh Anna...non riesco ad esprimere quello che sento ancora per te. Non penso ci riuscirò mai, è così facile da fraintendere.
Ti ho conosciuta per la prima volta tantissimi anni fa, quando la Maestra Dedivitiis mi propose di suonare al piano un 4 mani con te. Ti ricordo bene la prima volta nel tuo vestito a fiori. Avevi 14 anni, i capelli rossi, le lentiggini e gli occhi azzurri. Io avevo 15 anni e tu eri timida più di me.
Chissà perché la Dedivitis, vecchia volpe, mi propose di suonare proprio con lei. Forse perché due ragazzi timidi stanno bene insieme.
Poi ci siamo persi di vista, come è capitato con tutti qui dentro. Gli anni passavano, troppa polvere.
Fino a quando nel 2014 ci siamo risentiti quasi per caso e che impressione quando ti ho rivista al ristorante. I tuoi occhi erano rimasti uguali. Eri tu. Ci siamo riconosciuti subito. Subito. Avevi ancora 14 anni per me, avrai sempre 14 anni.
Io ti dicevo dei miei libri e dei miei guai, tu mi leggevi le tue poesie e mi raccontavi dei viaggi per il Mediterraneo in barca. Avevo ritrovato in Anna Figini una vera amica.
Mentre ero ricoverato in ospedale, nella estate del 2018 sei morta improvvisamente per un aneurisma cerebrale.
Ti ricorderò tanto. Serbo le poesie, le tue parole, il tuo sguardo qui dentro. Avrai sempre 14 anni per me.

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