FIGU
Capitava negli
angoli del Forlanini di vedere un gruppetto di ragazzini
concentratissimi. Uno di loro mostrava agli altri un mazzo di carte,
una dopo l’altra. I ragazzini intorno non perdevano di vista un
attimo il mazzo e commentavano:
“Celo... celo...
celo…. celo….Manca!”
Una rapida
contrattazione e la “roba” passava di mano, più lesti della
droga.
Quei ragazzi stavano
facendo il baratto delle figurine dei calciatori, volgarmente dette
“figu”. Nessuno si permetta commenti, la cosa era serissima.
Ognuno aveva in tasca il suo mazzo di figurine doppie e cercava
sempre di fare “affari” con gli altri.
Le origini delle
figu si perdevano nella notte dei tempi, quando nacque il bene e il
male.
La casa editrice
Panini, diretta infatti da un genio del male, ogni anno pubblicava
l’album di tutti i calciatori ma senza le loro foto, quelle dovevi
mettercele tu comprando le bustine, poi tornavi a casa, le aprivi,
vedevi cosa contenevano e riempivi gli spazi vuoti. Che
soddisfazione. Le “doppie” le portavi il giorno dopo a scuola.
Quanti soldi ho
fatto spendere. Chissà se le fanno ancora ma dubito, con i cellulari
che girano oggi e riempiono le tasche. Peccato, lì imparavi a fare
affari alla vecchia maniera.
Era indubbio infatti
che questo “innocente” (ahahah) giochino sviluppasse doti
raffinatissime, che saranno molto utili poi nella vita.
1.memoria
infallibile
2.destrezza
3.colpo d’occhio e
prontezza d’animo
4.capacità di
contrattare e sapersi vendere.
Con questo
allenamento certi bambini già a 10 anni erano dei figlidiputtana da
paura.
E alle figu è
legato uno dei miei ricordi più belli. Ero andato a piedi in una
lontana edicola in via Mecenate, che si diceva fortunata. Comprai
qualche bustina ma non seppi resistere, arrivato in via Meleri
davanti alla scuola, le aprii tutte impaziente.
E in una di loro...
prima notai solo un angolino… non ci potevo credere...oddio…. Che
sia… ma sì, era proprio lui! Bedin! Il rarissimo Gianfranco Bedin,
che a scuola valeva almeno 100 figurine! Bedin! E’ mio! Ho la
figurina di Bedin!
Incominciai a
saltare per tutta la via, pazzo di gioia.
Come dice Forrest
Gump, “è stato il momento più bello di tutta la mia vita”.
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