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martedì 23 maggio 2017

UN DOLCISSIMO RICORDO

Ho un dolcissimo ricordo legato a zia Rosa. Quando penso a lei, che da bambino fu così importante per me, è una delle prime immagini che mi vengono in mente e che mi scalda il cuore. Più vado avanti con gli anni più queste, che non sembravano, sono le cose fondamentali.
Eppure più che un ricordo è un frammento, una immagine che ho percepito a 10 anni, 11 o giù di lì, quando pensavo di avere idee più importanti per la testa. La vita premeva ed ero in piena crescita.

Mentre un pomeriggio stavo per uscire a giocare a pallone, passai per caso davanti alla stanza dove zia Rosa stava stirando. Con la coda dell’occhio vidi anche mia sorella seduta davanti a lei. Stavano parlando tranquillamente, mia sorella chiedeva e mia zia rispondeva in modo bonario, come spesso fanno le zie. Non ho capito bene di cosa parlassero e manco mi interessava, dovevo uscire.
L’immagine durò un attimo però mi rimase dentro. Capivo confusamente che avevo colto un momento speciale. Chissà cosa si stavano dicendo. Certo qualcosa di segreto, di intimo che non dovevo disturbare (questo già lo capivo). Forse mia sorella le stava raccontando di un suo innamoramento e chiedeva consiglio alla zia o magari l’argomento era un altro. Il mistero del mondo femminile per me è iniziato quel giorno.
Rimane un dolce ricordo, l’immagine di due donne che parlano piano, la giovinezza che chiede un parere alla maturità.


C’è quella canzone di Umberto Tozzi che dice “fammi abbracciare una donna che stira cantando” e io ripenso a zia Rosa, a quello che provavo per lei, e mi vien voglia di abbracciare.

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