IL NASO DI GASPAROTTO
“Che faccia da pirla hai. Che
succede?”
“Ràga, non è giornata. Dopo
l’intervallo il Prof di Latino interroga e non so un cazzo...”
“Ma non ti aveva già interrogato
il mese scorso?”
“Sì, ciaopepp. Era andata male e
ha deciso proprio oggi di riprovarci. Ha
già annunciato che interrogherà sulla consecutio temporum. E’ la fine.”
“Mmmm… Qui ci vuole Gasparotto.”
“Chi? Stai parlando del busto in
bronzo in un angolo del salone, quello col naso quasi dorato?”
“Toccargli il naso porta fortuna.
Sai chi era Leopoldo Gasparotto?”
“No. Un ex studente mummificato?”
“Quasi, anche lui aveva studiato
in questo liceo. Poi nella Seconda Guerra Mondiale è diventato un partigiano, torturato
e fucilato dai fascisti. Ha resistito e non ha fatto nomi. E’ uno che stava sul
pezzo, ti ci vuole. Dai vieni, eccolo qui.”
“Ma tu guarda, ci sarò passato
davanti 100 volte ma non l’ho mai visto veramente.”
“Pronto per l’invocazione?
Toccagli il naso. Sentite voi, fate cerchio intorno, non ti devono vedere.
Adesso ripeti con me: Gasparotto Gasparotto, col tuo naso prominente, dai una
mano allo studente o gli fanno il culo rotto!”
“…rotto…”
“No! No! Più convinto, alza la
voce, c’è la seconda strofa: Caro e forte Gasparotto, col nasone tuo di bronzo,
se mi aiuti lo prometto che non faccio più lo s….”
“Zitti zitti! State fermi! Arriva
il Professore!”
“Ma dov’è? Ah eccolo che arriva.”
“BUONGIOOOORNO, PROFESSORE.”
“Buongiorno ragazzi, bravi che siete
venuti a trovare Gasparotto.”
“Sì, sì.”
“Dai che tra 5 minuti si
ricomincia.”
“Sì, sì.”
“Ah eccoti qui tu. Guarda che
dopo ti chiamo. Sei pronto?”
“Sì, sì.”
“Bravo. A dopo ragazzi.”
“A DOPO, PROFESSORE.”
“…ma perché i miei non mi hanno
fatto fare l’Alberghiero? Se ne è andato?”
“Vai, tranqui.”
“Tu dici che toccare il naso di
Gasparotto funziona?”
“Poldo non ha mai tradito. Ha
preferito morire piuttosto che tradire.”
“Sperem. Chissà se anche in altre
scuole fanno delle robe simili.”
“Booooh.”
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