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mercoledì 3 maggio 2017

IL NASO DI GASPAROTTO

“Che faccia da pirla hai. Che succede?”
“Ràga, non è giornata. Dopo l’intervallo il Prof di Latino interroga e non so un cazzo...”
“Ma non ti aveva già interrogato il mese scorso?”
“Sì, ciaopepp. Era andata male e ha deciso proprio oggi di  riprovarci. Ha già annunciato che interrogherà sulla consecutio temporum. E’ la fine.”
“Mmmm… Qui ci vuole Gasparotto.”
“Chi? Stai parlando del busto in bronzo in un angolo del salone, quello col naso quasi dorato?”
“Toccargli il naso porta fortuna. Sai chi era Leopoldo Gasparotto?”
“No. Un ex studente mummificato?”
“Quasi, anche lui aveva studiato in questo liceo. Poi nella Seconda Guerra Mondiale è diventato un partigiano, torturato e fucilato dai fascisti. Ha resistito e non ha fatto nomi. E’ uno che stava sul pezzo, ti ci vuole. Dai vieni, eccolo qui.”
“Ma tu guarda, ci sarò passato davanti 100 volte ma non l’ho mai visto veramente.”
“Pronto per l’invocazione? Toccagli il naso. Sentite voi, fate cerchio intorno, non ti devono vedere. Adesso ripeti con me: Gasparotto Gasparotto, col tuo naso prominente, dai una mano allo studente o gli fanno il culo rotto!”
“…rotto…”
“No! No! Più convinto, alza la voce, c’è la seconda strofa: Caro e forte Gasparotto, col nasone tuo di bronzo, se mi aiuti lo prometto che non faccio più lo s….”
“Zitti zitti! State fermi! Arriva il Professore!”
“Ma dov’è? Ah eccolo che arriva.”
“BUONGIOOOORNO, PROFESSORE.”
“Buongiorno ragazzi, bravi che siete venuti a trovare Gasparotto.”
“Sì, sì.”
“Dai che tra 5 minuti si ricomincia.”
“Sì, sì.”
“Ah eccoti qui tu. Guarda che dopo ti chiamo. Sei pronto?”
“Sì, sì.”
“Bravo. A dopo ragazzi.”
“A DOPO, PROFESSORE.”
“…ma perché i miei non mi hanno fatto fare l’Alberghiero? Se ne è andato?”
“Vai, tranqui.”
“Tu dici che toccare il naso di Gasparotto funziona?”
“Poldo non ha mai tradito. Ha preferito morire piuttosto che tradire.”
“Sperem. Chissà se anche in altre scuole fanno delle robe simili.”
“Booooh.”





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