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lunedì 15 maggio 2017

UN ROSPONE GROSSO COSI'
Ieri pomeriggio ho girato nella piazza centrale della mia città, per la prima volta seduto sulla sedia a rotelle e spinto dalla mia compagna. Prima di uscire avevo osservato bene la sedia vicino alla porta d’ingresso, poi ho ingoiato un rospone grosso così e mi ci sono seduto sopra. I tempi cambiano, Luca, fatti forza e guarda avanti. Hai 55 anni, la tua vita non può essere già finita. Un passo indietro e insieme uno avanti. Cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno.
L’avevo già usata in passato la sedia ma in condizioni per così dire eccezionali o fuori città, non un normale sabato pomeriggio per andare in quella piazza che da ragazzo avevo girato in lungo e in largo con gli amici. Quanti ricordi. E se incontro qualcuno che mi conosceva? Ma ormai se voglio effettuare un lungo tragitto (lungo = più di 20 metri) è l’unico modo, con le stampelle mi stancherei subito.
Era una bella giornata e c’era una festa. Non posso sempre obbligarla a restare in casa, dai, sulla lista di beatificazione dei santi è già andata. Basta con le scuse. Fatti coraggio e fatti vedere su quella maledetta sedia, sai che uscire ti fa comunque bene.
Capisco che ai veterani sembrano seghe mentali ma contate che ho resistito fino all’ultimo. Ti fai vedere sulla sedia a rotelle, e allora? Voglio vedere la mia città, sentirmi parte di essa. Da troppo non andavo più in centro, non me lo ricordavo più. Quante cose son cambiate e quante rimaste uguali ad una volta. Tra la finta indifferenza degli adulti ogni tanto incrociavo lo sguardo curioso dei bambini. Perché imbarazzarsi? Guarda il bicchiere mezzo pieno. Lunga è la strada per la serenità.

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