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mercoledì 29 giugno 2022

 UNA IMMAGINE EVOCATA DALLA MUSICA


A 16 anni immaginavo di eseguire questo sublime Notturno di Chopin con una ragazza sdraiata sotto il piano, nuda e con i capelli lunghi, che sventolava a occhi chiusi il suo ventaglio mentre ascoltava beata.

Studiando all’epoca pianoforte ho provato veramente a suonarlo, ma come molti brani del polacco è ingannatore: sembra semplice ma richiede grande perizia. La fantasia però è rimasta.

E se la ragazza estasiata dalla musica si avvicinava per fare altro io, in preda al demone dell’arte, mi sfioravo la fronte e rispondevo ispirato: “Aspetta, mia cara, devo prima finire di suonare Chopin”.



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