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sabato 12 febbraio 2022

NORMALI E NO 

Tanti anni fa, nello scorso millennio per intenderci, mi capitò di assistere ad una scena. Non ero ancora nelle condizioni in cui sono ora, vecchio e malato, ma per qualche motivo mi era rimasta impressa.

Ero in coda in un ufficio pubblico, solite menate burocratiche italiane. Intravidi una signora in sedia a rotelle spinta dal suo accompagnatore, che andò subito allo sportello a chiedere se potevano passare avanti.

L’impiegato ebbe una reazione che ricordo ancora adesso. Si mise a sbuffare per la evidente seccatura, che interrompeva il suo normale tran tran, e chiese a voce alta all’accompagnatore “Ci sono problemi? Perché questa fretta? La signora è incontinente?”. Mentre l’accompagnatore assicurava di no, la donna rimaneva seduta in silenzio, senza guardarsi in giro.

Ricordo che ero giovane e pensai “Poveretta, al di là delle belle parole ecco come vengono visti gli handicappati (allora si usava questo termine, ora si dice “disabili”): scocciature che se la fanno addosso. Poverina, come deve sentirsi umiliata”.

L’impressione che ne ricavai fu così forte che per tutta la vita ho poi seguito questa regola: non dire nulla che possa ferire il suo cuore. Stai attento a NON UMILIARE, pensaci due volte prima di dire qualcosa e se proprio lo fai usa tutta la delicatezza possibile. Se non sai che cosa dire, non dire niente.





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