Visualizzazioni totali

domenica 6 febbraio 2022

IL BAMBINO E LO SPECCHIO

 Avendo imparato a camminare da poco, Niccolino a un anno e qualcosa era incontenibile. Trotterellava come fanno i bambini per tutte le stanze. I genitori erano venuti a trovarmi portandoselo dietro e mentre gli adulti parlavano lui vagava ed esplorava curioso.

Girando capitò anche in sala, dove tenevo un grande specchio che arrivava al pavimento. Vedendo un altro bambino riflesso nello specchio, Niccolino si bloccò immediatamente. Chi era costui? Poi, come fanno tante scimmiette, andò a vedere se dietro lo specchio c’era qualcuno. No, non c’era nessuno. Allora riguardò bene la sua immagine e i suoi occhi cambiarono. “Quello sono io”, stava pensando. Sorrise. Rimase qualche secondo a guardarsi.

Questo è un passaggio mentale che gli animali non riescono a fare, non è così semplice. Internet è pieno di filmati in cui cani e gatti litigano con se stessi allo specchio. Solo gli animali più evoluti (oranghi, corvi, delfini…) riescono a capire, e non sappiamo in quale misura, che stanno guardando se stessi.

Secondo gli studi di Psicologia, ma lo si comprende anche ad intuito, “riconoscere se stessi” è un passaggio fondamentale nella crescita personale, veramente importante. Ognuno di noi ci è passato. E’ da lì che nasce la coscienza di se stessi che durerà tutta la vita. Che esisto l’Io, una persona distinta dalle altre con i suoi bisogni e sentimenti.

Niccolino, sei diventato umano in casa mia. Non dimenticherò mai i tuoi occhi allo specchio, un’anima si era risvegliata in quel momento. “Io”.

EDIT: e se in una civiltà non ci fossero specchi? Accadrebbe lo stesso?, chiede qualcuno. La risposta è sì, in società nomadi senza specchi hanno visto che il "riconoscimento di mè come individuo" avviene lo stesso. Pensare a se stessi come IO è troppo importante.


Nessun commento:

Posta un commento