Visualizzazioni totali

sabato 18 dicembre 2021

 LA POLITICA DELLE MANCE (ovvero come gestire lavoro e lavoratori)

Sarà successo anche a voi, andate al ristorante, alla fine siete soddisfatti e lasciate una bella mancia sul tavolo. Un segno di apprezzamento e gentilezza per la serata, mancia che si prenderà il cameriere che ha ben servito il tavolo.
E invece no, sbagliato. Le varie mance finiranno tutte in un boccione che poi a fine turno viene suddiviso in tante parti uguali.
Perché? Inizialmente da giovane lavorando da cameriere questo mi sembrava ingiusto: “se uno ha lavorato bene, sarebbe più corretto che le mance se le intascasse personalmente lui. Così invece uno pigro magari incassa dei soldi senza aver lavorato”.
Vero, mi han spiegato però se ognuno si intascava le sue mance senza dividerle accadeva un risvolto antipatico con brutti effetti: i clienti danarosi venivano serviti subito bene con servizi da super vip sperando in grosse mance, mentre quelli normali venivano trascurati e aspettavano troppo.
Non bisogna essere un esperto imprenditore per capire che a lungo andare va a finire male. Nel tentativo di essere più “equi” si è allora trovato il sistema citato sopra (il boccione), non so se questa gestione dei “bonus” si applica anche altrove ma non mi stupirei.
Senza contare che in questo modo adesso ogni cameriere controllava l’altro, se lavoravi male loro stessi ti riprendevano, avrebbero preso meno extra. "Divide et impera", così i lavoratori non si coalizzavano.
Comunque (così la penso oggi) è il modo giusto, si garantisce UNIFORMITA' DI SERVIZIO. Come cliente, preferisco entrare in un locale così che in uno dove la concorrenza interna è spietata.


Nessun commento:

Posta un commento