Visualizzazioni totali

venerdì 5 aprile 2024

UN ESAME MEMORABILE

Per me l'esame di Psicoterapia Dinamica. Oltre a portare i tomi richiesti (2000 pagine in tutto), portai anche "Leonardo", uno smilzo libretto di 100 pagine scarse di Freud in cui il viennese parlava del genio di Leonardo da Vinci. Dalle umilissime origini, figlio illegittimo del notaio Piero da Vinci, uomo di grande energia vitale, sino alle mirabili sorti dell'uom dal multiforme ingegno.

Per tutta la durata dell'esame (30 minuti) parlammo solo di quel libriccino, trascurando i vari tomi. Ricordo discutemmo a lungo di uno dei primissimi ricordi d'infanzia di Leonardo, quando era ancora in culla («Questo scriver sì distintamente del nibio par che sia mio destino, perché ne la prima ricordatione della mia infantia e' mi parea che, essendo io in culla, che un nibbio venissi a me e mi aprissi la bocha cholla sua coda e molte volte mi percotessi con tal coda dentro alle labbra») e dei suoi presunti significati psicoanalitici.

Alla fine dell'esame il Professore mi guardò e chiese: "Lei non ha mai pensato di fare lo psicoanalista?". Risposi "…devo chiedere al mio analista". Lui sorrise, prese il libretto, segnò 30conlode e disse sorridendo "vada, vada".

Ricavai una indicazione pratica da quell'esame: oltre ai libri richiesti, porta sempre un libretto in più. Vedrai che si finirà per parlare soprattutto di quello. E in effetti mi capitò tantissime volte, tanto è vero che per me era diventata quasi una regola.

(Quando Raffaello disegnò Platone, gli diede le fattezze di Leonardo da Vinci)

Nessun commento:

Posta un commento