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martedì 30 aprile 2024

BUCHI 

Per molto tempo mi sono bucato ogni sera con un farmaco, l'Interferone, che in teoria doveva bloccare la progressione della mia malattia (sclerosi multipla). Ero diventato così abile che riuscivo a farmela anche al buio. Usavo molte precauzioni perché non volevo che mio figlio mi vedesse mentre mi bucavo.

Ognuno di noi ha paura degli aghi. Ricordo il mio primo buco, indossavo la maglietta portafortuna ed era una bella giornata. Sono rimasto così, con la siringa in mano per qualche secondo. Come dice Andrea Pazienza: "ho cercato la paura e non l'ho trovata". Poi mi sono bucato.

La prima volta mi è venuto un febbrone da cavallo, poi si vede che il corpo si è assestato e, dopo un quarto d'ora tranquillo ad occhi chiusi, facevo le mie cose normalmente. Dopo due anni e mezzo ho smesso per evidente inutilità, purtroppo la mia malattia andava avanti lo stesso. Però il ricordo di quel periodo è molto vivido in me.

Ricordo per esempio discussioni infinite con i doganieri quando andavo all'estero, che vedendo la mia scorta di siringhe e fialette chissà cosa pensavano. Sapendolo prima mi dotavo di certificati e lettere varie. Ci mancava solo quello.

In realtà io volevo solo bucarmi in pace e cercare di stare meglio. Già è un mondo difficile, non ce lo complichiamo.



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