HIKIKOMORI (un vecchio post rivisitato)

“Aspettavo che calasse il sole per poi uscire di casa, a notte fonda proprio per evitare qualsiasi contatto. Mi piacciono le strade deserte, i negozi chiusi, i palazzoni vuoti con quei lunghi corridoi silenziosi. Se vedevo una insegna accesa giravo alla larga.”

“Uscivi solo di notte?”

“Sì. Per il resto stavo chiuso in camera mia da solo tutto il giorno, dormivo sino a tardi. Poi stavo al computer, leggevo libri di fantasy, facevo i giochini. Sono capace di giocare anche 14 ore di fila, non mi crede?”

“Certo. Cosa guardavi al computer?”

“Filmati di gatti buffi, fumetti, le serie tv, un po’ di tutto. No, i porno no, mi fanno schifo.”

“Guarda, dal mio punto di vista è incredibile che un adolescente guardi i gattini e non le donne nude.”

“Se non mi credi controlla la mia Cronologia. Non ho nulla da nascondere.”

"Ma non senti il bisogno del sesso? Alla tua età io ci pensavo sempre. Non vuoi avere una ragazza?"

"No."

“Scusa la domanda ma come ti senti, come stai di salute?”

“Sto bene, non faccio del male a nessuno, perché non mi lasciate tranquillo? Anche i miei genitori erano disperati, poi si sono abituati. So che mi vogliono lasciare un appartamentino e un gruzzoletto.”

“Hai quasi 20 anni, non hai mai pensato di andare a lavorare?”

“No, non voglio, non lavoro, ogni tanto gioco in borsa in internet, mi ha insegnato un amico. Sono abbastanza abile e non sono esoso, guadagno giusto quel tanto per campare senza problemi.”

“Amici ne hai?”

“No, non ho amici. Quei pochi che avevo a scuola ormai sono spariti. Non ho mai avuto la ragazza e manco mi interessa. So che ci sono altri 30.000 giovani in Italia come me, li chiamano Hikikomori.”

“Sì, è un termine giapponese che significa stare in disparte. Sta diventando una piaga, una epidemia sempre più diffusa, questi giovani sciupano la loro giovinez...”

“Volete per forza curarci! Ma io non voglio essere curato! Voglio vivere in questo modo, io sto bene, non sono malato. Non sono malato! Lasciatemi tornare nella mia stanza, per favore, tra le mie cose e i miei pupazzi. Se volete farmi un piacere venite pure a trovarmi senza criticare, sono a posto così.”

“Veramente?”

“Veramente.”

Spiegazione: per noi è evidente come l’hikikomori sia una patologia e che a lungo andare porterà solo guai, ma il punto è proprio questo: per i ragazzi non è affatto una malattia e non vogliono essere curati. Amara conclusione: ad una persona che sta affogando puoi lanciare cento salvagenti, ma se non sa che sta affogando non ne afferrerà nemmeno uno.

O forse hanno ragione, forse no.Temo che lo scopriremo tardi.