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domenica 3 gennaio 2021

 SE RIPETI UNA PAROLA TANTE VOLTE, AD UN CERTO PUNTO PERDE DI SIGNIFICATO. PERCHE'?

James Joyce fu uno dei primi ad accorgersI che aldilà del significato, le parole sono innanzitutto suoni piacevoli. Da bambino sotto un albero si disse a ripetizione "far, far away…" fino a provare questa sensazione.
Un gioco psicologico che ha una spiegazione. Accade veramente, prendete una qualsiasi parola e ripetetela qualche minuto. Sentirete che effetto strano.
Questo accade perché ad ogni parola associamo in prima battuta un suono, poi solo in seconda battuta un significato artificiale, un senso che è pura convenzione sociale. Ripetendo la parola ad libitum, a poco a poco questo secondo legame (artificiale) si perde. Alla fine rimane il puro suono (naturale), ormai privo di senso ma molto gradevole.
Me ne accorsi anch'io da bambino con la parola "arancio". Dopo 10 minuti il legame col frutto e col colore si era perso, rimaneva solo il suono. E' un giochino a mio parere interessante ma da non fare troppo spesso, Già è difficile dare un senso alle cose e al mondo, se poi lo perdiamo ci mettiamo da soli nei guai. E' in fondo quello che succede ai malati di Alzheimer, perdono il "senso" delle parole.
E' un giochino comunque che ci fa capire quanto linguaggio che usiamo sia una convenzione sociale, c'è ben poco di "naturale".



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