COM'ERA TUO NONNO?

COM'ERA TUO NONNO?
QUALE TRA I GRANDI FELINI E' IL PIU' SICURO DA TENERE IN CASA
La tigre dai denti a sciabola. Essendo estinta, ne terresti in salotto un esemplare impagliato che incute timore.
Potrebbe anche essere fonte di divertimento, quando vengono i bambini dicono: "Zio, zio! Facci la tigre!". Tu ti metti a quattro zampe e fai Roarr!
Tutti gli altri, se li tieni vivi, prima o poi si ribelleranno e ti artiglieranno. E' nella loro natura l'istinto predatorio.
Ci hanno già provato in tanti ed è finita sempre male. Comunque se vuoi provare a tenerti in casa un leone, un ghepardo, un puma o una pantera nera pensando di allevarti un tenero micione fai pure, si chiama Selezione Naturale e non ha pietà della stupidità.
TROPPA GRAZIA, SANT'ANTONIO!
CHE COSA DIRESTE A VOSTRO FIGLIO SE VUOLE FARE UN LAVORO CHE VOI RITENETE NON ALLA SUA ALTEZZA?
Ci sto passando pure io, mio figlio ha accettato un lavoro secondo me molto inferiore alle sue possibilità.
Purtroppo o fortunatamente (scegliete voi il termine giusto) la vita è sua e sue sono le scelte. Essendo maggiorenne non posso far altro che parlare, cercare di fargli cambiare idea, indicargli la via etc ma la decisione finale resta comunque sua.
All'inizio è dura da accettare ma è così. Del resto non è la prima volta che lo sento. Molti figli volendo "staccarsi" dai genitori lo fanno così.
Io sono dispiaciuto, si vede che ho sbagliato qualcosa di importante ("le tue mancanze di figlio sono le mie colpe di padre" diceva Marco Aurelio nel Gladiatore). Alla fine non mi resta altro che assumere il ruolo del padre nella parabola del Figliol Prodigo: sei mio figlio e ti vorrò bene qualunque scelta tu faccia.
IL SOGNO DI LUCA
Stanotte ho fatto un sogno che mi ha stupito e lasciato un buon sapore. Stavo guardando dentro un ufficio e vedevo un uomo in silenzio che stava lavorando. Quell'uomo ero io, io se avessi avuto una vita normale.
Lavorava seduto ad una scrivania, assorto in camicia bianca e cravatta. stava facendo dei conti e controllando dei fogli. Guardandolo, capivo che aveva avuto una infanzia normale e non si era portato dietro fantasmi con cui combattere. Genitori amorosi, buoni amici, amori belli. Non si era ammalato come me, perlomeno non pesantemente, niente che non potesse contrastare con una vita attiva e l'aiuto delle persone amate.
Aveva sempre gli occhiali ma più capelli di quelli che ho io adesso. Si era laureato in ingegneria, aveva trovato un buon lavoro, fatto carriera. Dava l'idea di un uomo sereno. A casa aveva una moglie che lo aspettava, due bambini, una vita normale.
Mi affacciai sulla soglia dell'ufficio con la mia sedia a rotelle. Lui alzò la testa e mi vide. "Sì? Mi dica." Anche lì avevo un buon cuore allora, mi interessavo sinceramente alle persone, soprattutto quelle sfortunate come me. Questo pensiero mi confortò molto. Qualcosa di importante non era cambiato.
Balbettai qualcosa. "Ni...niente...passavo di qui... ho visto la luce accesa..." Capendo che ero in difficoltà, si alzò dalla sedia. "Posso aiutarla?", si avvicinò e mi vide bene.
Si ammutolì. Si mise a guardarmi strizzando gli occhi. Ad un certo punto gli occhi si allargarono. Capii che aveva capito.
"Ma che strano -disse-, sa che ho l'impressione di trovarmi davanti ad uno specchio? Io e lei ci assomigliamo tantissimo. Lei come si chiama, mi scusi?"
Ho fatto appena in tempo a dire "Mi chiamo Luca anch'io" che il sogno è finito per la sveglia. La spensi e rimasi ad occhi chiusi. Peccato avrei voluto tanto sentire il racconto della sua vita. Il Luca che sta bene, non ha problemi dentro e fuori. Che bella che deve essere stata la vita, degna di essere vissuta, un universo parallelo di bellezza.
Poi mi è venuto un sorriso, bello sapere che da qualche parte nel cosmo esisto e sto bene, conduco una vita felice.
Non ho la tv da almeno 15 anni. Tanto se proprio dovessi guardare un evento o vado da un amico o me lo guardo in streaming (e vi assicuro però che da anni non succede).
Perché non ho la tv? Perché mi sono accorto che mangiava il mio tempo. Per guardare un programma interessante dovevo sorbirmi troppa pubblicità fastidiosa. Inoltre non c'era niente di così "interessante" da giustificare un tale sciupìo di tempo, il livello è molto basso.
E invecchiando mi sono accorto che il tempo è qualcosa di preziosissimo, buttarlo è da matti, anzi da stupidi. Nella vita c'è tempo per far tutto. se però ti metti a guardare la tv di tempo non ne hai più.
Com'è vivere senza tv? I primi tempi ammetto che mi mancava, ma oggi non tornerei più indietro. Ho capito da quella volta che tutto ciò che ruba il tempo è da evitare.
Una volta mi sono messo con una donna che, come tanti, voleva la tv in camera da letto. Un giorno me la portò a tradimento. "Tesoro, guarda cosa ti ho comperato!". Brontolai ma ingoiai il rospo.
Ma che soddisfazione quando ci lasciammo e il giorno dopo la regalai al domestico peruano. "Gracias, segnor!". Tranquillo, Fernando, siamo contenti in due.
Oggi che magnifica giornata, che giornata di felicità
la mia bella donna se ne è andata, mi ha lasciato alfine in libertàààà
Ecco son padrone ancor della mia vita e goderla voglio sempre più
Ella nel partire mi ha giurato non sarebbe ritornata mai piùùùù
Vivere, senza malinconia….
LE BELLE DONNE HANNO LA VITA PIU' FACILE?
Una sera dlin dlon! suonano alla porta, e chi sarà? Era la mia vicina divorziata, bellissima donna e quella sera completamente ubriaca. "Serena, ma che succede?" Farfuglia qualcosa che non capisco, barcolla. Dalla borsa spunta una bottiglia.
L'avevo già intravista una sera, ubriaca. Mai così però come quella sera, sono sincero. Mi rendo conto del suo stato e la faccio entrare e stendere sul divano.
Mentre sto cercando una coperta, lei si alza e si mette seduta. Barcolla anche da seduta, mi metto al suo fianco e la abbraccio per sostenerla. Lei appena sente il contatto mi si butta letteralmente addosso e cerca la mia bocca, dicendo
"Oh Luca, la tua fidanzata non lo saprà mai…"
"Serena, per favore, sei bevuta"
"Dammi un bacio, dammi un bacio per favore"
"Serena, torna dai tuoi figli, ti aspettano"
Li avevo visti il giorno prima in ascensore e mi avevano fatto pena, soprattutto la figlia adolescente, fintamente allegra. La donna tra le mie braccia è veramente bella (una sorta di Dita von Teese nostrana) ma fragile. L'occasione di segnare una tacca in più ci sarebbe ma non me la sono sentita. Lei lo ha capito e si è messa a piangere.
"Oh Luca, sapessi cosa mi chiedono gli uomini…"
"Non ascoltarli"
"Tutti i giorni, tutti i giorni…"
"Mi spiace, non ti rispettano"
"Ma trattano come un pezzo di carne, non valgo niente. Cos'ho che non va?", e giù lacrime.
E così le davo le pacche sulla spalla, accettando il mio ruolo di salvagente e sentendomi tanto un personaggio alla Hemingway, un Jake Barnes moderno, nobilitiamoci così. Dopo dieci minuti di sfogo lei si alzò decisa.
"Vado a casa. Non devo più bere."
"Ti accompagno."
"No…sì…"
Barcollando, la riaccompagnai a casa. Spesso ripenso a quella sera quando sento dire che è più facile per una ragazza bella la vita. "Vero -penso io- ma solo se la unisci ad una testa che funziona bene", altrimenti sembra un paradosso ma la bellezza rischia di portare la persona ad una brutta vita.
PREFERISCI GUARDARE I FILM DOPPIATI O IN LINGUA ORIGINALE?
PERCHE' GLI UOMN NON CORTEGGIANO PIU?
Io sono intimamente convinto che è solo apparenza. Al momento buono l'italiano sa tirare fuori galanteria e sorrisi. L'ho visto tante volte.
Per esempio in questo recente episodio. Perché Conte le ha baciato la mano? Non è così stupido o FdP da pensare che un semplice gesto galante porterà a benefici vari, anche se male non fa. L'ha fatto spontaneamente, perché è gentilezza, è cavalleria, è italiano dentro e non si vergogna di esserlo. Notare la faccia della Merkel, ovviamente poco abituata a effusioni simili.
Al momento buono, fidatevi: l'uomo italiano corteggerà. E' vero, la galanteria sta attraversando un momento difficile ma è ancora tra noi.
DA COSA HA AVUTO ORIGINE LA FAMOSA ESPRESSIONE "INTUITO FEMMINILE"?
LA FESTA DEL PARADISO
UN MISTERO DEL MARE
Da ragazzo andai in crociera con i miei genitori e mi annoiai molto, sulla nave erano tutti grandi e non legavo con nessuno. Ero come il Puffo Sognatore, guardavo molto il mare. Una sera intravidi una sagoma. Sfrecciava sotto il pelo dell’acqua come una macchia. Affiancava la nave, la superava, dava l’idea che potesse fare quello che voleva. La seguì con lo sguardo sino a quando divenne lontana e invisibile. Che era?
Vidi un graduato giovane che stava passando, uno degli aiutanti del Comandante (in realtà visto molto poco, solo il primo giorno). Un giovane dal passo deciso e l’uniforme impeccabile. Lo fermai senza difficoltà, erano tutti molto gentili con i passeggeri. Gli spiegai cosa avevo visto e sorrise.
“Era un’orca -rispose-. Sei stato fortunato a vederla, nel Mediterraneo se ne vedono poche e in questo periodo dell’anno di solito sono più a nord.”
“Un’orca? Quelle bestie gigantesche?”
L’anno prima avevo visto un film insulso che mi aveva molto spaventato, “L’orca assassina”. Ebbi paura in quel momento, mi sembrava veramente di essere sospeso sopra un abisso nero. La mia fantasia galoppava. Anzi, vista la situazione, guizzava. Forse un branco di orche si stava già predisponendo per un attacco alla nave, avendola scambiata per una balena farcita. Immagini di un naufragio con uomini e donne caduti in mare e assaliti da mostri dentati emersero con una spontaneità facilissima nella mia mente. Io in queste scene mi battevo come un eroe ma erano feroci.
“Non c’è pericolo, vero?”
“Per le orche? No ti spiego, non è mai stato registrato l'attacco di un'orca marina ad un essere umano. Per qualche misteriosa ragione questo animale, gran predatore, ha deciso di lasciarci perdere.”
“Perché?”
“Esattamente non te lo so dire, so solo che non c’è da preoccuparsi”, disse il graduato con il tono più rassicurante possibile. Conoscevo quel tono, lo usava mio padre quando voleva spiegarmi qualcosa ed ero in dubbio.
“Solidarietà tra mammiferi, allora”, dissi, senza rendermi conto della corbelleria.
“Beh, non esattamente. L'orca non si fa scrupoli ad attaccare balene, delfini e foche, che sono mammiferi pure loro. Ed un essere umano che nuota, dal basso assomiglia pericolosamente ad una foca. Rispetto a loro in acqua siamo debolini assai, ti assicuro.”
“E allora se qualcuno casca in acqua che succede?”
“Verrebbe subito dato l’allarme e ripescato. Anche perché il mediterraneo di notte è molto freddo. Comunque stai tranquillo. In sette anni che lavoro su questa nave non è mai successo”.
“Ma come mai se è un orca non si vede la pinna?”
“A volte nuotano sotto le navi, si vede che a loro piace il flusso.”
“Forse è un patto di reciproca non-belligeranza, l’animale teme ritorsioni… –dissi, però mi risposi subito da solo-. No, forse neanche questo va bene. Anche prima dell'invenzione di armi è stato mai registrato un assalto?”
“Mai.”
“Insomma, l’uomo imprigioni orche per circhi acquatici, film stupidotti e qualche volta certo ne abbia uccise, l’orca non ci attacca. Sembra quasi... -volavo con la fantasia- che sotto ci sia una sorta di patto segreto tra l’orca e l’uomo. Mah.”
“Può essere –intervenne rassicurante il graduato-, stai però forse dimenticando un aspetto più generale: i cetacei non attaccano mai l'uomo. Balene, delfini e orche amano gli uomini, accettano il contatto, non li sfuggono malgrado la loro debolezza e la caccia che abbiamo dato loro.”
“Ma perché non ci attaccano? Che legame esiste tra noi e loro?”
“Qualunque sia questo legame, questi animali lo conoscono e lo rispettano, noi no.”
“Che mistero”, dissi guardando il mare.
IL CAMPING DEI GABBIANI