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sabato 30 gennaio 2021

 COM'ERA TUO NONNO?

Quale nonno, materno o paterno? Parlerò di entrambi, anche perché erano due persone diversissime che hanno avuto uno strano destino.
ANGELO, il mio nonno paterno era un militare di carriera: nato nel 1899, di leva a 16 anni durante la Prima Guerra Mondiale poi è salito di grado e ha lavorato nello spionaggio (in casa eravamo e siamo tuttora appassionati di enigmi, messaggi segreti, codici etc) viaggiando per l’esercito da Parigi a Costantinopoli. Era un uomo di cultura che quando non era impegnato amava leggere gli scrittori latini in lingua originale. Aveva studiato a Cambridge ottenendo un Baccalaureato e ai tempi l'inglese era semisconosciuto. Si vantava "fanciullescamente" di essere stato l'ultimo ad indossare la bombetta a Milano. Per le sue simpatie inglesi nel ventennio non ha fatto una gran carriera.
E’ morto quando avevo 8 anni, ricordo poco di lui. Era sempre arcigno e zoppicava per una pallottola ad un polpaccio. Non parlava mai delle guerre a cui aveva partecipato, a differenza ho visto di altri soldati a cui piace rievocare i vecchi tempi. Dopo aver visto “La Grande Guerra” di Monicelli con Gassman e Sordi si svegliò però la notte urlando.
Ogni tanto qualcosa gli scappava. Ricordo una sua storia che da bambino mi aveva impressionato molto: era in trincea nella Prima GM e stava scambiando una sigaretta accesa con un commilitone quando un cecchino seguendo il puntino rosso della brace sparò e uccise l’amico, che gli morì davanti agli occhi. Per pochi secondi il cecchino non aveva scelto mio nonno. Siamo appesi ad un filo.
Dopo la Seconda GM si congedò e, visto che sapeva bene molte lingue, era corrispondente in lingue estere e insegnava senza grande successo a casa dando ripetizioni di latino e greco e altre. Sua moglie (mia nonna) lo prendeva in giro perché quando litigava balbettava. Non si è mai adattato bene alla vita civile, stava sempre sulle sue e aveva un caratteraccio, era troppo convinto della supremazia maschile.
Unica persona che è riuscita ad addomesticarlo era mia sorella Matilde che lo aveva ridotto in stato di schiavitù. Io ero il maschio che avrebbe tramandato il nome dei Tartaro, poveri pescatori delle Eolie; per questo quando un giorno a 2 anni stracciai delle preziosissime enciclopedie si limitò a sollevarmi e portarmi fuori senza punirmi (each man kills the things he loves).
Ah, aveva una strana usanza: era un interista della primissima ora e sul muro teneva un gagliardetto dell’Inter. Quando perdeva lo rovesciava faccia contro il muro. Erano i tempi della Grande Inter e lo vedevo sempre che splendeva 🙂 . Forse è per questo che sono interista come lui.


FRANCO: mio nonno materno era invece un vecchio socialista, amico di Saragat e che dava del tu a Pietro Nenni, di quelli puri e duri. Un uomo per cui la parola DOVERE è sempre stata più importante della parola DIRITTO.
Nato da famiglia povera, già a 10 anni ha cominciato a lavorare in grandi aziende (Bianchi - Caproni - Isotta Fraschini - Alfa Romeo) diventando alla fine specialista fresatore.
Appena possibile all'età di 17 anni si arruolò in Marina dove trascorse i migliori e felici anni della sua vita. Mangiava tutti i giorni, era ben vestito, ben voluto e aumentò di grado sino a Sergente Meccanico addetto come specialista alle Valvole Nansen (??) che era un meccanismo di affondamento rapido. Mai la Corazzata Cavour ("Seconda a nessuno!") ebbe più entusiasta marinaio.
Di vera e pura e proclamata fede socialista, ha pagato sulla sua pelle le ostilità del ventennio. Quando un gerarca passava da Milano, veniva incarcerato a San Vittore per alcuni giorni in via precauzionale. E nonostante ciò ebbe sempre cura di esibire ai fascisti il basco nero degli odiati "repubblicani spagnoli".
Un ex partigiano (Brigate Matteotti, tesserino n° 2) che ha combattuto col fucile contro i fascisti. Ideologicamente i due nonni capisco adesso che erano il giorno e la notte, non dovevano amarsi molto (e infatti non ho mai visto una foto con loro due insieme).
Dopo la Seconda GM, nel 1955 mio nonno si recò in Svizzera a Zurigo presso la Oerlikon lavorare come operaio specializzato nel Reparto Prove nuovi materiali e nuovi pezzi durante la settimana. Il venerdì sera andavamo a prenderlo in Stazione Centrale, arrivava con la classica valigia di cartone degli immigrati. Era un fanatico lettore di Cronaca Vera (??), l’unico giornale italiano che si trovava in Svizzera e secondo lui l'unico che diceva la “verità” (??) e dove ho visto le prime donne nude.
Ricordo portava a me e mia sorella delle cose buone dalla Svizzera: cioccolata, caramelle etc. Una volta ci mostrò una novità: un uovo peloso che a me faceva un po’ schifo. Ma lui me lo tagliò davanti e me lo fece assaggiare. Ma… era dolce, buono! La prima volta che ho mangiato un kiwi.
Durante la settimana dormiva a Zurigo nelle baracche di legno con altri connazionali. Poveretto, quanto freddo, razzismo e solitudine deve aver patito. Nella candida Svizzera degli anni ‘60 gli italiani erano visti molto male. E’ questo il motivo, pensavo a lui, per cui in Tribunale mi sono fin dall’inizio occupato di immigrati e clandestini.
Il sogno della sua vita era comperarsi la casetta in cui abitava dal 1945 e appena ha potuto l'ha fatto. Lì ha trascorso sereno gli ultimi anni della sua vitta con sua moglie (mia nonna) Antonietta.



venerdì 29 gennaio 2021

YOU WANNABE AMERICANO
Tu vuo’ fa’ l’americano,
mmericano, mmericano
ma sei nato in Italy
tu vuoi vivere alla moda
scatti tanti selfie social
tanti like tu devi fa’
tu segui l’influencer
i video su tik tok
ma i soldi per l’Iphone chi te li dà
la borsetta di mammà
Tu vuo’ fa’ l’americano,
mmericano, mmericano
Ma sei nato in Italy
Senti a me, nun ce sta niente a fa
tu parli o’ Telegram
e dirette su Instagram
lascia perdere Whatsapp!


giovedì 28 gennaio 2021

 TENERE UNA PISTOLA IN CASA TI RENDE PIU' SICURO?

"Vieni che ti faccio vedere dove mio padre tiene la pistola. Mi sembra che è scarica."





 COSA FAREI SE AL RISVEGLIO SCOPRO DI AVERE 4 ANNI

Mantenendo la testa di adesso che vado verso i 60? Capirei di avere una seconda vita da vivere. Questa non la sprecherò.

"Ah, se avessimo due vite! Una per imparare, l'altra per fare!" (prov. ebraico)




mercoledì 27 gennaio 2021

 QUALE TRA I GRANDI FELINI E' IL PIU' SICURO DA TENERE IN CASA


La tigre dai denti a sciabola. Essendo estinta, ne terresti in salotto un esemplare impagliato che incute timore.

Potrebbe anche essere fonte di divertimento, quando vengono i bambini dicono: "Zio, zio! Facci la tigre!". Tu ti metti a quattro zampe e fai Roarr!

Tutti gli altri, se li tieni vivi, prima o poi si ribelleranno e ti artiglieranno. E' nella loro natura l'istinto predatorio.

Ci hanno già provato in tanti ed è finita sempre male. Comunque se vuoi provare a tenerti in casa un leone, un ghepardo, un puma o una pantera nera pensando di allevarti un tenero micione fai pure, si chiama Selezione Naturale e non ha pietà della stupidità.




 QUALE ODORE TI RICORDA LA TUA INFANZIA?



 LE PERSONE ALTO-BORGHESI POSSONO ESSERE COMUNISTE?

Diciamo che non sono molto credibili e che alla prova dei fatti ho visto che troppo spesso per il loro censo ottengono dei privilegi.
Del resto la mia personale aspirazione non è essere un uomo del popolo ma per il popolo. Lo trovo intellettualmente più onesto.



 TROPPA GRAZIA, SANT'ANTONIO!

Un contadino voleva salire su un cavallo ma questi era molto, molto riottoso. Appena il contadino si avvicinava o faceva per saltargli sopra, il cavallo si allontanava rendendo vani i suoi sforzi.
Il contadino, un uomo pio, pregò allora il suo santo preferito, Sant'Antonio: "Sant'Antonio dalla barba bianca, fammi la grazia di salire sopra questo cavallo. Domenica ti accendo un cero grande!".
E uno e due....e tre! Il contadino saltò deciso sopra il cavallo ma fu tale il suo slancio che fece un volo e cadde dall'altra parte!
Quando si ritrovò col sedere per terra, alzò gli occhi al cielo ed esclamò: "troppa grazia, Sant'Antonio!"

Così sono io tutte le mattine, quando devo spostarmi dal letto alla carrozzina. Momento delicato, in cui raccogliere tutte le energie e invocare i santi tutti che in ogni tempo mi furono graditi.
E soprattutto lui: "Sant'Antonio dalla barba bianca, fammi trovar quel che mi manca".
E vai, e vai, e forza. Ricordati di tutte le pellacce che hanno combattuto prima di te. Sperando di trovare le energie giuste, né troppo poco né troppo. Per non esclamare alla fine, trovandomi col culo per terra, "troppa grazia, Sant'Antonio!"
Forza, che ci vuole, forza!


lunedì 25 gennaio 2021

 CHE COSA DIRESTE A VOSTRO FIGLIO SE VUOLE FARE UN LAVORO CHE VOI RITENETE NON ALLA SUA ALTEZZA?


Ci sto passando pure io, mio figlio ha accettato un lavoro secondo me molto inferiore alle sue possibilità.

Purtroppo o fortunatamente (scegliete voi il termine giusto) la vita è sua e sue sono le scelte. Essendo maggiorenne non posso far altro che parlare, cercare di fargli cambiare idea, indicargli la via etc ma la decisione finale resta comunque sua.

All'inizio è dura da accettare ma è così. Del resto non è la prima volta che lo sento. Molti figli volendo "staccarsi" dai genitori lo fanno così.

Io sono dispiaciuto, si vede che ho sbagliato qualcosa di importante ("le tue mancanze di figlio sono le mie colpe di padre" diceva Marco Aurelio nel Gladiatore). Alla fine non mi resta altro che assumere il ruolo del padre nella parabola del Figliol Prodigo: sei mio figlio e ti vorrò bene qualunque scelta tu faccia.




domenica 24 gennaio 2021

IL SOGNO DI LUCA

Stanotte ho fatto un sogno che mi ha stupito e lasciato un buon sapore. Stavo guardando dentro un ufficio e vedevo un uomo in silenzio che stava lavorando. Quell'uomo ero io, io se avessi avuto una vita normale.

Lavorava seduto ad una scrivania, assorto in camicia bianca e cravatta. stava facendo dei conti e controllando dei fogli. Guardandolo, capivo che aveva avuto una infanzia normale e non si era portato dietro fantasmi con cui combattere. Genitori amorosi, buoni amici, amori belli. Non si era ammalato come me, perlomeno non pesantemente, niente che non potesse contrastare con una vita attiva e l'aiuto delle persone amate. 

Aveva sempre gli occhiali ma più capelli di quelli che ho io adesso. Si era laureato in ingegneria, aveva trovato un buon lavoro, fatto carriera. Dava l'idea di un uomo sereno. A casa aveva una moglie che lo aspettava, due bambini, una vita normale.

Mi affacciai sulla soglia dell'ufficio con la mia sedia a rotelle. Lui alzò la testa e mi vide. "Sì? Mi dica." Anche lì avevo un buon cuore allora, mi interessavo sinceramente alle persone, soprattutto quelle sfortunate come me. Questo pensiero mi confortò molto. Qualcosa di importante non era cambiato.

Balbettai qualcosa. "Ni...niente...passavo di qui... ho visto la luce accesa..." Capendo che ero in difficoltà, si alzò dalla sedia. "Posso aiutarla?", si avvicinò e mi vide bene.

Si ammutolì. Si mise a guardarmi strizzando gli occhi. Ad un certo punto gli occhi si allargarono. Capii che aveva capito.

"Ma che strano -disse-, sa che ho l'impressione di trovarmi davanti ad uno specchio? Io e lei ci assomigliamo tantissimo. Lei come si chiama, mi scusi?"

Ho fatto appena in tempo a dire "Mi chiamo Luca anch'io" che il sogno è finito per la sveglia. La spensi e rimasi ad occhi chiusi. Peccato avrei voluto tanto sentire il racconto della sua vita. Il Luca che sta bene, non ha problemi dentro e fuori. Che bella che deve essere stata la vita, degna di essere vissuta, un universo parallelo di bellezza. 

Poi mi è venuto un sorriso, bello sapere che da qualche parte nel cosmo esisto e sto bene, conduco una vita felice.






sabato 23 gennaio 2021

SMETTERE DI GUARDARE LA TV APPORTA BENEFICI?

Non ho la tv da almeno 15 anni. Tanto se proprio dovessi guardare un evento o vado da un amico o me lo guardo in streaming (e vi assicuro però che da anni non succede).

Perché non ho la tv? Perché mi sono accorto che mangiava il mio tempo. Per guardare un programma interessante dovevo sorbirmi troppa pubblicità fastidiosa. Inoltre non c'era niente di così "interessante" da giustificare un tale sciupìo di tempo, il livello è molto basso.

E invecchiando mi sono accorto che il tempo è qualcosa di preziosissimo, buttarlo è da matti, anzi da stupidi. Nella vita c'è tempo per far tutto. se però ti metti a guardare la tv di tempo non ne hai più.

Com'è vivere senza tv? I primi tempi ammetto che mi mancava, ma oggi non tornerei più indietro. Ho capito da quella volta che tutto ciò che ruba il tempo è da evitare.

Una volta mi sono messo con una donna che, come tanti, voleva la tv in camera da letto. Un giorno me la portò a tradimento. "Tesoro, guarda cosa ti ho comperato!". Brontolai ma ingoiai il rospo.

Ma che soddisfazione quando ci lasciammo e il giorno dopo la regalai al domestico peruano. "Gracias, segnor!". Tranquillo, Fernando, siamo contenti in due.

Oggi che magnifica giornata, che giornata di felicità

la mia bella donna se ne è andata, mi ha lasciato alfine in libertàààà

Ecco son padrone ancor della mia vita e goderla voglio sempre più

Ella nel partire mi ha giurato non sarebbe ritornata mai piùùùù

Vivere, senza malinconia….



LE BELLE DONNE HANNO LA VITA PIU' FACILE? 

Una sera dlin dlon! suonano alla porta, e chi sarà? Era la mia vicina divorziata, bellissima donna e quella sera completamente ubriaca. "Serena, ma che succede?" Farfuglia qualcosa che non capisco, barcolla. Dalla borsa spunta una bottiglia.

L'avevo già intravista una sera, ubriaca. Mai così però come quella sera, sono sincero. Mi rendo conto del suo stato e la faccio entrare e stendere sul divano.

Mentre sto cercando una coperta, lei si alza e si mette seduta. Barcolla anche da seduta, mi metto al suo fianco e la abbraccio per sostenerla. Lei appena sente il contatto mi si butta letteralmente addosso e cerca la mia bocca, dicendo

"Oh Luca, la tua fidanzata non lo saprà mai…"

"Serena, per favore, sei bevuta"

"Dammi un bacio, dammi un bacio per favore"

"Serena, torna dai tuoi figli, ti aspettano"

Li avevo visti il giorno prima in ascensore e mi avevano fatto pena, soprattutto la figlia adolescente, fintamente allegra. La donna tra le mie braccia è veramente bella (una sorta di Dita von Teese nostrana) ma fragile. L'occasione di segnare una tacca in più ci sarebbe ma non me la sono sentita. Lei lo ha capito e si è messa a piangere.

"Oh Luca, sapessi cosa mi chiedono gli uomini…"

"Non ascoltarli"

"Tutti i giorni, tutti i giorni…"

"Mi spiace, non ti rispettano"

"Ma trattano come un pezzo di carne, non valgo niente. Cos'ho che non va?", e giù lacrime.

E così le davo le pacche sulla spalla, accettando il mio ruolo di salvagente e sentendomi tanto un personaggio alla Hemingway, un Jake Barnes moderno, nobilitiamoci così. Dopo dieci minuti di sfogo lei si alzò decisa.

"Vado a casa. Non devo più bere."

"Ti accompagno."

"No…sì…"

Barcollando, la riaccompagnai a casa. Spesso ripenso a quella sera quando sento dire che è più facile per una ragazza bella la vita. "Vero -penso io- ma solo se la unisci ad una testa che funziona bene", altrimenti sembra un paradosso ma la bellezza rischia di portare la persona ad una brutta vita.



 PREFERISCI GUARDARE I FILM DOPPIATI O IN LINGUA ORIGINALE?

In lingua originale con i sottotitoli in italiano. Cambiare l'audio significa cambiare il 50% di un film Inoltre anche nel miglior doppiaggio si perdono tantissime sfumature intraducibili. Il doppiaggio per me va bene per i bambini che non sanno ancora leggere.
Un buon esempio di questo è il film Frantic con uno spaesato Harrison Ford a Parigi che sta cercando la moglie scomparsa. Il suo stentato francese è uno spettacolo nello spettacolo e si è completamente perso nel doppiaggio.
Un famoso detto dice "tradurre è tradire", si potrebbe aggiornarlo dicendo "doppiare è tradire", anche con le migliori intenzioni. Pensate se non ci credete al contrario, ad un film con Totò, Verdone o Benigni etc doppiati. Sarebbe "naturale"? Capite quanto è impossibile. Tanto vale lasciare l'audio originale e aiutarsi coi sottotitoli.



PERCHE' GLI UOMN NON CORTEGGIANO PIU?

 Io sono intimamente convinto che è solo apparenza. Al momento buono l'italiano sa tirare fuori galanteria e sorrisi. L'ho visto tante volte.

Per esempio in questo recente episodio. Perché Conte le ha baciato la mano? Non è così stupido o FdP da pensare che un semplice gesto galante porterà a benefici vari, anche se male non fa. L'ha fatto spontaneamente, perché è gentilezza, è cavalleria, è italiano dentro e non si vergogna di esserlo. Notare la faccia della Merkel, ovviamente poco abituata a effusioni simili.

Al momento buono, fidatevi: l'uomo italiano corteggerà. E' vero, la galanteria sta attraversando un momento difficile ma è ancora tra noi.



 QUALE PERSONAGGIO FAMOSO ASSOMIGLIA DI PIU' A TUO PADRE?

Mia madre dice sempre che da giovane si è innamorata di mio padre Demostene perché assomigliava a Tony Curtis.



 DA COSA HA AVUTO ORIGINE LA FAMOSA ESPRESSIONE "INTUITO FEMMINILE"?

"Intuito femminile" è una espressione altamente misogina, che io mi rifiuto per esempio di usare perché la trovo insultante sia per me che per lei.
Nasce dal fatto che in passato la donna veniva ritenuta inferiore e poco intelligente. Però, dato che spesso (…) in tante occasioni risultava più scaltra degli uomini, bisognava pur ammettere la sua intelligenza. Solo che per il noto pregiudizio non si poteva.
Come fare allora? Soluzione: in quei casi parliamo di "intuito femminile" così salviamo capra e cavoli. Attenzione quindi a chi parla di "intuito femminile" quando una donna risolve un problema, perché le sta dando anche della "stupida" .
Se volete è un altro esempio di come insultare facendo un complimento, raffinata arte borghese. "Come sei dimagrita, cara" oppure "Ma come sai stirare bene" oppure "Il tuo trucco è indimenticabile" etc.
Ovvio che poi lei ti valuta per quello che sei. Non fatela incazzare!



venerdì 22 gennaio 2021

 LA FESTA DEL PARADISO

“Luca, se stasera tu potessi andare nel passato anche lontanissimo solo per un giorno e partecipare ad un evento storico, dove andresti?”
“Ah, beh tu mi stuzzichi. Ci sono tante serate storiche che vorrei rivivere…. Ma ce n’è una che mi è sempre stata nel cuore fin da ragazzino, vorrei essere invitato alla Festa del Paradiso. ”
“Quale festa? Intendevo in questo mondo.”
“Ma proprio in questo mondo si è tenuta e io mi accontenterei anche di un posto in ultima fila. Anche se sarebbe meglio in prima, accanto a Ludovico il Moro e sua moglie.”
“Ludovico il Moro? Ma allora è una festa che si è tenuta a Milano.”
“Sì, il 13 gennaio del 1490 al castello sforzesco. Ci fu una grande festa per onorare il ritorno alla normalità e il matrimonio della figlia di Ludovico. Sai, l’anno prima era infuriata la peste ed era stato un anno difficile.”
“Mi ricorda qualcosa che stiamo vivendo oggi. Beh immagino balli e divertimenti. Però sospetto che in questa Festa del Paradiso ci fosse qualcosa di speciale se ci vuoi andare.”
“Oh sì, c’è stato qualcosa di unico e irripetibile. Anzi qualcuno.”
“Dai, non tenermi sulle spine, chi era?”
Leonardo Da Vinci.”
“Leonardo?”
“Sì, fu lui che la organizzò e fu il gran cerimoniere della festa, che doveva strabiliare e stupire. E sai la cosa più singolare? Che Leonardo non ci lasciò nulla di scritto su questa festa, per lui era una sciocchezza, un gioco. Ah, vedere dal vivo un genio come lui che si diverte e vuole stupire, che emozione deve essere stata.”
“Vedere il Maestro sciupare la sua forza con queste futilità intendi. Non è rimasto proprio nulla?”
“Qualcosa era rimasto nella sala verde del Castello dove si è tenuta la festa. I soffitti erano decorati proprio da Leonardo in persona con fiori e foglie. Il colpo d’occhio doveva essere meraviglioso.”
“E si possono vedere?”
“Ahimè no, erano talmente deteriorati, ammuffiti e malridotti, in fondo dovevano servire solo per una sera, che si decise di coprirli.”
“Nooo, che peccato.”
“Ormai le decorazioni erano tutte sbiadite. Penso che l’Italia sia l’unico paese al mondo che si può permettere di coprire di bianco un’opera di Leonardo da Vinci.
“Veramente. Ma almeno si sa come è andata la festa?”
“Non tanto, ecco perché vorrei andarci e riviverla. Un ambasciatore ne diede un resoconto incompleto, sembra che Leonardo abbia costruito una sorta di “macchina del Paradiso” piena di luci che rappresentava l‘universo con al centro i due sposi, con un fondale completamente dorato.”
“Chissà che bellezza.”
“Leonardo ce l’ha insegnato: quando finirà quest’incubo dovuto al Covid anche noi organizzeremo una grande festa danzante, con balli, musica e uva, sarà aperta a tutti! Sarà la nostra Festa del Paradiso!



martedì 19 gennaio 2021

UN MISTERO DEL MARE

Da ragazzo andai in crociera con i miei genitori e mi annoiai molto, sulla nave erano tutti grandi e non legavo con nessuno. Ero come il Puffo Sognatore, guardavo molto il mare. Una sera intravidi una sagoma. Sfrecciava sotto il pelo dell’acqua come una macchia. Affiancava la nave, la superava, dava l’idea che potesse fare quello che voleva. La seguì con lo sguardo sino a quando divenne lontana e invisibile. Che era?

Vidi un graduato giovane che stava passando, uno degli aiutanti del Comandante (in realtà visto molto poco, solo il primo giorno). Un giovane dal passo deciso e l’uniforme impeccabile. Lo fermai senza difficoltà, erano tutti molto gentili con i passeggeri. Gli spiegai cosa avevo visto e sorrise.

“Era un’orca -rispose-. Sei stato fortunato a vederla, nel Mediterraneo se ne vedono poche e in questo periodo dell’anno di solito sono più a nord.”

“Un’orca? Quelle bestie gigantesche?”

L’anno prima avevo visto un film insulso che mi aveva molto spaventato, “L’orca assassina”. Ebbi paura in quel momento, mi sembrava veramente di essere sospeso sopra un abisso nero. La mia fantasia galoppava. Anzi, vista la situazione, guizzava. Forse un branco di orche si stava già predisponendo per un attacco alla nave, avendola scambiata per una balena farcita. Immagini di un naufragio con uomini e donne caduti in mare e assaliti da mostri dentati emersero con una spontaneità facilissima nella mia mente. Io in queste scene mi battevo come un eroe ma erano feroci.

“Non c’è pericolo, vero?”

“Per le orche? No ti spiego, non è mai stato registrato l'attacco di un'orca marina ad un essere umano. Per qualche misteriosa ragione questo animale, gran predatore, ha deciso di lasciarci perdere.”

“Perché?”

“Esattamente non te lo so dire, so solo che non c’è da preoccuparsi”, disse il graduato con il tono più rassicurante possibile. Conoscevo quel tono, lo usava mio padre quando voleva spiegarmi qualcosa ed ero in dubbio.

“Solidarietà tra mammiferi, allora”, dissi, senza rendermi conto della corbelleria.

“Beh, non esattamente. L'orca non si fa scrupoli ad attaccare balene, delfini e foche, che sono mammiferi pure loro. Ed un essere umano che nuota, dal basso assomiglia pericolosamente ad una foca. Rispetto a loro in acqua siamo debolini assai, ti assicuro.”

“E allora se qualcuno casca in acqua che succede?”

“Verrebbe subito dato l’allarme e ripescato. Anche perché il mediterraneo di notte è molto freddo. Comunque stai tranquillo. In sette anni che lavoro su questa nave non è mai successo”.

“Ma come mai se è un orca non si vede la pinna?”

“A volte nuotano sotto le navi, si vede che a loro piace il flusso.”

“Forse è un patto di reciproca non-belligeranza, l’animale teme ritorsioni… –dissi, però mi risposi subito da solo-. No, forse neanche questo va bene. Anche prima dell'invenzione di armi è stato mai registrato un assalto?”

“Mai.”

“Insomma, l’uomo imprigioni orche per circhi acquatici, film stupidotti e qualche volta certo ne abbia uccise, l’orca non ci attacca. Sembra quasi... -volavo con la fantasia- che sotto ci sia una sorta di patto segreto tra l’orca e l’uomo. Mah.”

“Può essere –intervenne rassicurante il graduato-, stai però forse dimenticando un aspetto più generale: i cetacei non attaccano mai l'uomo. Balene, delfini e orche amano gli uomini, accettano il contatto, non li sfuggono malgrado la loro debolezza e la caccia che abbiamo dato loro.”

“Ma perché non ci attaccano? Che legame esiste tra noi e loro?”

Qualunque sia questo legame, questi animali lo conoscono e lo rispettano, noi no.”

“Che mistero”, dissi guardando il mare.



 IL CAMPING DEI GABBIANI

Nell'estate di venticinque anni fa io e la mia compagna montammo la nostra tendina canadese nel Camping dei Gabbiani. Era un campeggio meraviglioso, a strapiombo sul mare ligure.
Si godeva una vista meravigliosa, con tanti gabbiani e delfini in lontananza che saltavano nel mare. La Liguria in estate è splendida, il sole dà al mare un riflesso infinito la sera. E sempre i gabbiani bianchi ci facevano compagnia.
Solo dopo scoprimmo perché erano così numerosi. Lì vicino c'era una discarica a cui attingevano felici. Ah ecco perché la sera ne vedevo così tanti. Il sole tramontava sul mare.
Ricordo quel camping di Framura per un motivo preciso. Due settimane prima di partire un neurologo mi aveva detto che avevo la sclerosi multipla. La notte, mentre la mia compagna dormiva nel sacco a pelo, io la passavo sveglio, con gli occhi aperti a fissare il vuoto.
A lei non avevo detto niente, a nessuno. Ero ancora frastornato, ero solo. Pensavo "che ne sarà di me? Che succederà alla mia vita? Che futuro mi aspetta?"
Ricordo bene quella tenda, quel camping, quel mare.