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domenica 22 settembre 2024

FJODOR

 (tradotto dal francese)

"Buongiorno, lei si chiama Luca vero?"

"Al suo servizio, E se non mi sbaglio lei è Fjodor Dostoyevsky, il famoso scrittore russo. Che onore incontrarla."

"Grazie ma non sono ancora famoso. Magari un giorno con le mie opere lo diventerò, per adesso sono oppresso dai debiti. Lei cosa ci fai qui a Milano nel 1868?"

"Avendo saputo che lei Dostoyevsky ha abitato qui a Milano nei due mesi di ottobre novembre 1868, allora ho preso la mia macchina del tempo e sono venuto a trovarla. Non potevo perdermi questa occasione e passeggiare parlando con lei in francese di arte, bellezza e natura umana in Piazza Duomo."

"Ha fatto un lungo viaggio, Luca, per venire a trovarmi. E meno male che entrambi sappiamo il francese e possiamo comunicare. Il mio italiano è quasi nullo."

"Come il mio russo del resto. Ma ne è valsa la pena fare questo viaggio. Lei Fjodor (posso chiamarla Fjodor, vero?) è uno dei miei idoli. Come le sembra Milano?"

"Non molto bella, ma sono io ad essere malinconico. Io e mia moglie Anna pochi mesi fa abbiamo perso a tre mesi la nostra amata prima figlia a cui volevamo un bene dell'anima. Per fuggire dal dolore le ho proposto un viaggio in Italia, sperando addolcisse il cuore. Questa città però, caro amico italiano, è troppo ostile e nebbiosa, con cupi segreti nascosti. Anche se nel sottosuolo tutto è possibile. Probabile che con l'anno nuovo ci sposteremo a Firenze."

"Mi spiace per il suo dolore. Sta scrivendo qualcosa?"

"Ho in mente un romanzo dal titolo Lo scemo o Nastasia Filippovna, la protagonista, o il Cristo Morto, un dipinto che mi aveva fortemente impressionato."

"Di che parla?"

"Da tempo mi tormentava un’idea, ma avevo paura di farne un romanzo, perché è un’idea troppo difficile e non ci sono preparato, anche se è estremamente seducente e la amo. Quest’idea è raffigurare un uomo assolutamente buono. Niente, secondo me, può essere più difficile di questo, al giorno d’oggi soprattutto."

"Sono sicuro che ci riuscirà e sarà una delle sue opere più belle. Ma ha ragione, è un soggetto non facile, Potrebbe essere doloroso"

"L'ho messo in conto. A volte l’essere umano è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza. Attraversare l'inferno è ciò che lo renderà vero."

"Ma cos'è l'inferno?"

“La sofferenza di non poter più amare”.

(la prima edizione russa de L'Idiota)

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