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giovedì 30 novembre 2023

"RIDI RIDI, CHE LA MAMMA HA FATTO GLI GNOCCHI!"

Quando da bimbotto ridevo a sproposito, sempre qualcuno mi rimproverava dicendo "ridi ridi, che la mamma ha fatto gli gnocchi!" Per cui alla fine pensavo nella mia testolina che il senso fosse del tipo "non ridere, perché se ridi vuol dire che sei scemo, intelligente come uno gnocco".

E invece no. La frase nascondeva un senso assai meno innocente e molto più cattivello. Nel gergo della piccola malavita italiana (soprattutto centro Italia) infatti "gnocchi" equivaleva a "soldi". E dato che una volta alle donne l'unica attività lavorativa concessa (…) era la prostituzione, in pratica significava "Tua madre ha fatto i soldi facendo la putt@n@!" Insomma sei un figlio di putt@n@. Fortunatamente la frase ha perso subito questi collegamenti malavitosi, diventando solo un buffo modo di dire, sennò finiva a coltellate ogni volta.

Ma a questo punto per me emerge un problema. In questo insulto c'è un mistero, magari vi fa ridere se lo chiedo: come mai "figlio di putt@n@ è l'insulto supremo, il più grave di tutti? Cosa c'è di così offensivo e imperdonabile in questa espressione? Perché dovrei sentirmi offeso PERSONALMENTE se qualcuno afferma che mamma si dedicava al meretricio? In fondo mica era colpa mia."

Forse (forse), sparo la mia, dire a qualcuno FdP equivaleva a dire "sei un figlio di nessuno, non si sa bene chi è tuo padre". Questo è il vero insulto, non si sa chi è tuo padre. E dato che una volta vigeva veramente il patriarcato, ciò ledeva profondamente l'onore della persona. Terribile, avevi un marchio ancora prima di nascere.

Guai insomma a toccare l'onore di una persona, state MOLTO accorti prima di farlo. Alcuni uomini arrivano al punto di uccidere se qualcuno osa anche solo sfiorare l'argomento dell'onore, la reputazione, il rispetto. I Tribunali sono pieni di gente così, si potrebbe anzi dire (attenzione a non fraintendere) che "l'onore" è la prima causa dei reati di sangue, dalle risse ai femminicidi.

O forse la causa è ancora più profonda: nel mio mestiere di psicologo mi sono spesso imbattuto in bambini e bambine cresciuti senza padre (o figura paterna) e sempre notavo qualcosa di disturbante. Era come se la loro crescita fosse senza base, mi dicevo che "a loro era mancato il pavimento". Questo causava poi da adulti per esempio quasi sempre una profonda tristezza.

Chi mi sta leggendo ora probabilmente un padre ce l'ha avuto, nel bene o nel male, e come me fa fatica a capire ma la sua assenza credetemi è qualcosa di devastante. Vabbè non voglio appesantire il cuore di nessuno, basta così.

Comunque dare a qualcuno del FdP significa augurargli infelicità, meglio non farlo. Oggi ci scherziamo sopra, è diventato quasi sinonimo di "scaltro, furbacchione, simpatica canaglia" ma la realtà è come sempre molto diversa. Meno male che per "fare gli gnocchi" adesso si pensa alla pasta.

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