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domenica 26 novembre 2023

COSA REGALERO' A NATALE

Rispondete sinceramente: se poteste scegliere, preferireste vedere un film che dura 90 minuti oppure 90 scenette ognuna da un minuto ma slegate l’una dall‘altra?

Ora spiego il perché di questa domanda: esortato dagli amici, avevo deciso di raccogliere i miei migliori interventi su internet (urka! Ormai oltre 1000!) in un libro firmato da me medesimo, una sorta di best of the bestia.

Incominciai in primavera a raccogliere: mi ritrovai presto tra le mani una pila alta così, avevo l’impressione di girare con un sacchettone pieno di mattoncini Lego. Qualcuno dorato, altri meno ma dopo una selezione da Coppa dei Campioni ne selezionai un centinaio, li misi uno dietro l’altro e….

VENNE FUORI UNA SCHIFEZZA! UNA ROBA ILLEGGIBILE, PESANTISSIMA! Io stesso dopo qualche pagina di questa compilation non andavo avanti e se mi rompevo i coglioni io figuriamoci il lettore.

Passai le notti seguenti ad arrovellarmi su questa mia sgradevole sensazione: cosa era andato storto? Eppure presi singolarmente gli scritti avevano avuto parecchi riscontri, unendoli però era risultato un minestrone cattivo, con troppe spezie, troppi cuochi, un mattonazzo indigeribile.

E non era nemmeno la prima volta che sentivo di queste difficoltà: chi ha letto per esempio tutti i “49 racconti” di Hemingway (Hemingway)? I più si fermano ai primi 3 o 4, che pare il destino comune a molte raccolte di racconti.

Lentamente nel silensio de la noche arrivai ad una risposta: la compilation aveva un grave difetto, tipica delle compilation. Mancava di UNITA’, di un filo conduttore omogeneo, di una melodia che unisse le note. Così era più simile ad una catena montuosa piena di alti e bassi, troppo affaticante. Forse era meglio che i mattoncini formassero una armonica casetta, da soli avevano ben poco valore, c’era bisogno di un disegno generale, di una visione d’insieme. Un film insomma, con inizio sviluppo e fine. Ma come si fa a dare continuità a tanti raccontini?

Altra selezione. A poco a poco la casa iniziò a crescere, il progetto prese forma. Rimaneggiavo, limavo, badavo alla malta che univa un mattoncino con l’altro, qualche inedito che riempiva i buchi. Un lavorone. E alla fine eccolo lì, l’ho intitolato IL MAESTRO CHE DISEGNAVA LE NUVOLE. Ne ho stampate in proprio cento copie, che distribuirò generoso ad amici e parenti questo Natale. Uff, e anche stavolta ce l’abbiamo fatta.

PS: chi ne volesse una copia mi mandi l'indirizzo in pvt che glie lo spedisco per Natale. Gingol bel! Gingol bel!
PS2: per "pagarmi" se proprio volete facciamo così. Quando riceverete il libro, poi donate 10€ in beneficenza a chi volete. Iniziamo una catena virtuosa.

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