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mercoledì 29 novembre 2023

IL RATTO DELLE SABINE

L'australiano Gregory David Roberts ha combattuto come mercenario in Afghanistan, è un uomo che di guerra e armi se ne intende. Ha scritto sulle sue esperienze in Asia un bellissimo libro, Shantaram, che qualche anno fa è stato un successone mondiale. Malgrado sia bello corposo si legge tutto d'un fiato. La serie tv tutti concordano che l'ha ahinoi banalizzato.

Infatti non solo Roberts è stato soldato, ma nei suoi viaggi è stato pure un infermiere che aiutava i poveri a Bombay (dove lo chiamavano appunto Shantaram, "uomo della pace di Dio"), tossico e rapinatore nelle peggiori prigioni del continente, contrabbandiere e vagabondo. Insomma un avventuriero mezzo criminale mezzo filosofo, pieno di storie brutali e dotato pure del talento di scrivere bene (connubio per me raro ma non impossibile).

"Per capire l'essenziale, però, mi è bastato un istante, mentre mi torturavano legato a un muro. Fra le urla silenziose che mi squarciavano la mente riuscii a comprendere che nonostante i ceppi e la devastazione del mio corpo io ero ancora libero: libero di odiare gli uomini che mi stavano torturando oppure di perdonarli."

Quando era un soldato tra le montagne a modo suo Roberts ha risposto pure alla domanda quorana: durante una incursione infatti si chiese "ma perché si combattono le guerre? Fondamentalmente per due motivi: conquistare le terre e prendersi le donne".

Non avrebbe avuto dunque difficoltà a spiegarsi l'episodio del Ratto delle Sabine, malgrado sia stato per così dire "ingentilito" dalla leggenda. La città di Roma, fondata da Romolo (fratricida e uomo assai brusco), era molto bellicosa e non vedeva l'ora di incorporare territori e donne. Quello che oggi viene chiamato "ratto delle sabine" potrebbe benissimo essere intitolato "guerra di espansione", la sostanza non cambia. Sempre prepotenza fu e questo emerge anche se la storia la scrivono i vincitori.

"Non so cosa mi spaventa di più. Il potere che ci schiaccia o la nostra infinita capacità di sopportarlo."

(particolare del quadro di Rubens sul Ratto delle Sabine)

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