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mercoledì 10 febbraio 2021

"IN QUELLA CASA LA CIABATTA E' VOLATA TROPPO POCO"
Inevitabile frase che prima o poi si sente quando siamo davanti ad un bambino/ragazzo viziato. Significato: "astenendosi dal punire FISICAMENTE i figli quando combinano qualcosa si fa alla lunga il loro danno e si prospettano guai". Il problema semmai è capire quando intervenire e dove fermarsi nell'esercitare la vis corrigendi (in latino, la forza che corregge, tipica dei genitori). Il dibattito è aperto.
La Psicologia ho visto che è divisa su questo argomento, c'è chi ne parla male (la maggioranza), ma anche chi è favorevole (pochi ma ci sono e non sono affatto nazisti). Tutti comunque concordano sul punto che uno dei compiti educativi è quello di porre dei limiti, dei paletti, dei no. Altrimenti il figlio/a, come un bimbo capriccioso, dilaga. E dopo son dolori, perché dopo non lo fermi più.
Ne ceti popolari comunque non hanno dubbi, l'educazione a volte DEVE essere violenta. C'è un film di Mario Merola, non ricordo il titolo, dove a lui, omo de panza e di rispetto di uno dei quartieri più poveri di Napoli, si rivolge una madre disperata perché il figlio si droga.
SuperMario allora si fa un giro nei vicoli a tarda sera e riconosce il ragazzo, al quale uno spacciatore sta passando una busta di stagnola che nel film è grande come una lettera (vabbè non stiamo a guardare per il sottiglione).
In un amen Mario mette in fuga lo spacciatore intimandogli di sparire dalla zona, poi acchiappa il drogato e: "T'A FAZZ' PASSA' IO, 'A DDROGA! Ma nun pienz'a mmammeta, disgraziato?" E giù una rullata di schiaffoni. Interessante notare come in sala tutti danno intimamente ragione a Mario.
Più avanti, nel film, ricomparirà la mamma, che ringrazierà devota "Grazie don Mario, avete salvato 'o figlio mio!".
(Questa è una scena diversa, da un altro film, e la pacchera di Merola se la becca Nino D'Angelo)


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