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domenica 28 febbraio 2021

 VACCINARE I CLANDESTINI A MILANO

Ho una domanda, chissà se qualcuno può rispondermi. Il mio assistente è clandestino, privo di permesso di soggiorno, uno stato che purtroppo accomuna quasi un milione di persone oggi in Italia.
Prima o poi, questione di tempo, ci vaccineremo tutti noi "regolari". Ma come possono vaccinarsi i clandestini?
Non è solo questione di umanità, ma anche precauzionale, logica, medica. Si potrebbe rispondere "che si vaccinino a casa loro" ma nel frattempo?
Che voi sappiate c'è qualche struttura medica che opera in questo settore e che si può contattare? Per esempio mi viene in mente Emergency, sta predisponendo qualcosa? O qualche ospedale? Io non ne ho idea.
Scrivetemi pure in privato se volete.

RISPOSTA ILLUMINANTE: Associazione NAGA
Organizzazione di volontariato per l’Assistenza Socio – Sanitaria e per i Diritti di Cittadini Stranieri, Rom e Sinti
Via Zamenhof 7/A 20136 Milano
Tel: 02 58102599 – Fax: 02 8392927



sabato 27 febbraio 2021

 COSA MI DICE DI FARE OGNI GIORNO IL DIAVOLETTO SULLA SPALLA

Sin da bambino mi sono accorto che su una spalla avevo un diavoletto, sull'altra un angioletto. Posso chiamarli in tanti modi (Apollo e Dioniso, super io e inconscio, ragione e istinto etc) ma sempre loro sono.
Il diavoletto quando si avvicina all'orecchio per esortarmi ho notato una cosa. Lui non dice nulla, il mio diavoletto canta, ha pure una bella voce. Se entrando in casa mia sentite una canzone dei Led Zeppelin o di James Brown (come in questo momento) state tranquilli che è lui che mi sta dicendo qualcosa. L'angioletto ha cercato di convincermi che è cattivo ma non ci è mai riuscito. Anzi.
Lui è carnivoro, è un giovane animale predatore, un vecchio ed esperto mercenario, agisce. Ho bisogno di lui per spazzare via il vecchio che mi ingombra, per scrollare dalle mie spalle il politicamente corretto che mi vincola. E in questo non c'è cattiveria, vi assicuro, solo necessità. Mantiene in equilibrio la mia vita, è lui che apre le finestre.
Sull'altra spalla l'apollineo angioletto ragiona con me, è molto serio e quadrato, e talvolta mi convince ma spesso che noia; il diavoletto invece non si arrende mai, ha quella forza primitiva a cui non voglio e nemmeno posso rinunciare. L'angioletto misura ma è il diavoletto che taglia.
Purtroppo a volte esagera ed entrano in conflitto ma io sono molto molto più contento quando lavorano insieme. Perché quando capita… allora la mia vita va al massimo. Grazie ragazzi.


 COSA PENSI DEL "MINISTERO DELLE DISABILITA'"

Io sono un disabile (104, invalidità 100%, sedia a rotelle etc) e ti dico francamente cosa ne penso, una visione dall'interno per così dire. Non sono un politico, per cui esprimo opinioni personali su questo recente Ministero per la Disabilità.
Ne penso male. Ne penso male per alcuni motivi, li elenco a caso
1) IPOCRISIA. Faccio tanti sforzi per una vita normale e poi lo Stato stesso mi ricaccia indietro con la scusa del "dobbiam pensare a te". Frustrante.
2) NON NE VEDO L'UTILITA', francamente. Già il ministero della Sanità rispondeva ai miei bisogni, questo mi sembra un inutile doppione. Serve più a moltiplicare poltrone che rispondere a bisogni, ma non vorrei pensare a inutili cattiverie. A parte il fatto che poi "disabilità" è un campo variegato e vastissimo. Mah.
3) GHETTIZZAZIONE: un ministero del genere mi fa sentire molto "diverso", mi rinchiude in un limbo in cui non ho chiesto di entrare. Sarebbe come istituire il Ministero della Terza Età o degli Adolescenti o degli Omosessuali o dei Peruviani o dei Mancini etc. Come avere un marchio addosso e scusate se vi sembrano paturnie.
4) DIFFIDENZA essendo un ministero relativamente recente ci sono stati solo tre ministri (Fontana, Locatelli, Stefani). Tutti della Lega. Soprattutto il primo Lorenzo Fontana, ultraconservatore, omofobo e antiabortista, non era persona a me molto gradita. Voi capite che essere improvvisamente diretti da qualcuno che stimate poco è sconsolante.
Per ora queste opinioni me le tengo per me. Mi dico "lasciamoli lavorare, hai visto mai" e freno il mio scetticismo, magari mi ricredo. Tenetemi aggiornato. Vedremo cosa succederà.



COSA RICHIAMA IL COLORE VIOLA

Secondo l'Etimologia, Viola e Violenza hanno la stessa radice semantica. In particolare richiamano e traggono origine entrambe dalla deflorazione, un atto di forza "violento" che provoca l'uscita di sangue scuro dalla vagina, appunto di colore poi chiamato "viola".

E' probabile, ma la discussione è aperta, che derivino da vir, che in latino vuol dire uomo, forza.

Un nome e un colore che richiamano una visione arcaica e molto cruda della vita e dei rapporti umani, poco "politicamente corretta".



venerdì 26 febbraio 2021

PREFERISTI ESSERE RICCO E ODIATO DA TUTTI OPPURE POVERO E APPREZZATO?

Ovviamente ricco. Guardate me: Tartaron de Tartaronis, schifosamente ricco, invidiato da tutti, amato anzi adorato, se qualcuno mi disprezza e mi considera senza cuore deve stare muto altrimenti lo distruggo. Ho talmente tante di quelle donne che mi tampinano che ogni tanto devo cambiare il cellulare.

In più sono nobile di nascita, in forma e stanno pensando ad una serie Netflix sul mio lifestyle.

Poveri! Sfigati! Barboni!



giovedì 25 febbraio 2021

 SI PUO STUDIARE DAI COMPENDI?

Una volta si chiamavano "bigini" e io ne avevo una raccolta completa.
Storia d'Italia in 10 pagine, del mondo in 5 pagine. Verbi greci, declinazioni latine Dante Petrarca e Boccaccio in una paginetta, temi già fatti, esercizi risolti…. Tutto avevo! Se volevi passare una interrogazione alla svelta con un buon voto eri da me che dovevi venire. Conoscevo anche dei trucchi per copiare che poi da grande l'FBI mi ha contattato.
Eccomi a 15 anni al Liceo Classico dei preti mentre mostro birichino una selezione di quelle pronti-via



 

CI SONO GENITORI CHE NON CREDONO NEI LORO FIGLI?

Purtroppo sì. Ne ho incontrate molte e tutte avevano una caratteristica in comune. In generale si può dire che tutte le persone con una bassa autostima hanno avuto figure parentali che non credevano in loro, non avevano fiducia etc. Pensi di avere un figlio scemo? Avrai un figlio scemo. Amate i bambini, anche quelli difficili.

C'è un modo per uscirne dunque? Sì, l'amore. Una valanga di amore, di fiducia. Quella vera, disinteressata. Non sarà facile, ma chiunque può avere una vita felice. Non è mai troppo tardi per iniziare.



 GLI SVAPORATI

In Giappone li chiamano “gli Svaporati”. Noi diremmo i falliti, gli sfigati: vivono ai margini delle città, disprezzati da tutti. Si sa pochissimo di loro perché sembra sia anche vietato parlarne.

Sono quelle persone che non ce l’hanno fatta, che non si sono adattati alla rigida società giapponese, magari uomini in carriera che per qualche motivo è stata fatta fuori e non è riuscita a rientrare. E’ vietato far loro anche l’elemosina, mangiano quello che trovano nella spazzatura. La cultura giapponese in questi casi mostra il suo lato più spietato, senza pietà verso questi figli deboli e miserabili, sono quelli in basso.

Inutile dire come io mi senta spesso come loro, “les cocus du monde”. Quando Massimo Iezzi è venuto per qualche mese a stare da me, mi son presto reso conto che era uno sfigato anche peggio di me. Nessuno lo amava.

Ecco perché davanti alla sua tomba ho pianto così tanto. Era almeno 10 anni che non piangevo così. Piangevo per me, che sono in sedia a rotelle, un handicappato che ha perso il lavoro, il figlio, l’amore, a volte anche la dignità. Vivo ai margini della città e mangio schifezze. Ho perso tutto quello in cui speravo. Ho paura di morire solo e al freddo, come te.



 IL CINEFORUM

Una cosa che c’era negli anni ‘70 e oggi è sparita è il Cineforum. Lo racconto ai zòvani che non hanno idea di cosa si tratti.
In certi cinema non si andava via dopo la proiezione di un film, come si fa adesso. Si restava seduti e iniziava la “discussione”. Un giovane con in mano un microfono, di solito barbuto e con gli occhiali, forniva una breve scheda del film e poi invitava gli astanti a esprimere la loro opinione sulla pellicola.
Chi voleva alzava la manina, gli si portava il microfono e poi diceva la sua: “mah...a me è piaciuto.. gli attori sono stati bravi… soprattutto la scena in cui sparano al padrone (applausi) e poi inizia la rivolta… non ho capito perché è stato girato negli USA… un bel film”, e poi la parola passava ad un altro e via così per una mezzoretta. Il barbuto tirava le fila e si usciva.
Lo so che fa tanto Corazzata Potemkin con Fantozzi e che a volte poteva risultare noioso (molti cercavano di svignarsela prima del dibattito), ma a volte c’erano belle discussioni appassionate. Si tornava a casa più consapevoli, coscienti che si faceva parte di un gruppo sociale, di una collettività, che si parlava. Strano, eh?
Aiutava insomma a non sentirsi soli, cosa che nel buio di una sala capita spesso. Però dato che, se l’oratore non era bravo e stimolante, poteva essere noiosissimo e non fruttava niente ma levava tempo prezioso, il Cineforum venne presto accantonato. Oggi non si fa praticamente più ma in quegli anni “politici” vi assicuro era normale.



UN FILM ECCESSIVAMENTE COMPLICATO  

Alzi la mano chi l'ha visto, capito e apprezzato la primissima volta, senza bisogno di rivederlo o di spiegazioni o di cineforum. …vedere, vedere in platea chi risponde …nessuno, nessuna mano alzata, me lo aspettavo. Alla fine della proiezione sulla faccia di tutti vedevo un enorme Boh.

Ed era costato pure un pacco di soldi! Che un film sia talmente complicato che per essere capito deve essere "spiegato" per me non ha senso. 

Anzi sì, una spiegazione c'è. Vuol dire che chi l'ha fatto e montato non aveva bene in mente come si racconta una storia,  che deve essere "comprensibile" e alla fine farti provare un buon sapore in bocca, lasciarti qualcosa.

Non lo accetto per un libro, figuriamoci per un film. Chi non è d'accordo provi a raccontare una favola a suo figlio, vediamo quanto è bravo ad essere "alternativo".





mercoledì 24 febbraio 2021

COME RIMPROVERARE LE PERSONE? CON MODI DOLCI E GARBATI?

No, né troppo "dolci" né troppo "salate". Bisogna usare parole comunque rispettose, senza ferire inutilmente. Ma il rimprovero deve arrivare.

Perlomeno questa è la mia esperienza, sia che fossi da una parte o dall'altra della barricata. Se il rimprovero ci deve essere, che ci sia veramente ma nella maniera corretta.

Rimproverare senza umiliare e senza blandire perché la persona cambi il suo comportamento è qualcosa che si impara. Dipende molto dal contesto, dalle tue aspettative, dal suo impegno, dal ruolo etc. Mettersi ad urlare come fanno certi manager a volte è controproducente.

Personalmente in un rimprovero a me interessa innanzitutto risolvere il problema più che far valere il mio ruolo. Tengo sempre in mente questo punto cardine.




 QUALE ALBUM NON HA BRUTTE CANZONI E PUO' ESSERE ASCOLTATO SINO IN FONDO?

TUTTE le canzoni di quest'album son di livello superiore. Non ero un fan degli AC/DC ma dopo questo vinile mi sono inchinato commosso.
Uscito in tempi difficilissimi per loro, forse è vero che il dolore agli artisti è utile.


martedì 23 febbraio 2021

 C'E' UNA PAROLA CHE TI FA ARRABBIARE?


"C'è la PRIVACY".

Come mi fa inkzare quando mi tirano in ballo la privacy. E' una di quelle parole moderne che ha il magico potere di farmi girare le balle a prescindere. Non nego che in tanti casi ci volesse, ma oggi è usata troppo a sproposito. Più che altro serve per nascondere e nascondersi, magari celando informazioni. Fateci caso, chi la usa è raramente sincero.

Potrei fare cento esempi, uno più antipatico dell'altro. Comunque notate come non è mai usata ad un certo livello. Sanno bene quanto suona ridicola.

Ai miei tempi, 1000 anni fa, si preferiva usare la parola RISPETTO, dal significato più completo e valido. Anch'io, pur se suona antiquata, tendo ad usare quella, più profonda e che sottintende a mio parere una visione ampia della vita. Sempre per me la parola "Privacy" resterà una sottomarca.

Scusate la penso così, anche se mi rendo conto parlandone che è una battaglia persa. Fate un po' come volete.

(nella foto, un indigeno lotta per mantenere la sua privacy davanti a esploratori senza rispetto)



 LONG COVID

Sul Web si trova di tutto riguardo al Long Covid, i postumi a lungo termine di chi ha già avuto la malattia.
Vorrei sapere le vostre opinioni ed esperienze a riguardo se possibile: c'è chi è molto allarmista (l'OMS ne è preoccupata) e c'è chi invece minimizza. Non si capisce dove sta la verità.
PS: comunque oggi mi sono iscritto alla campagna vaccinale del mio ordine professionale. Vediamo chi arriva prima, se lui, il mio medico di base o la farmacia. Mah


 GUSTAVO

Qualcuno qui dentro se li ricorda ? Gustavo (Gusztáv) è una serie ungherese di cartoni animati brevi per adulti, realizzati tra il 1961 e il 1977 dalla ungheresissima Pannonia Film Studio. Tra noi e il socialismo reale all'epoca c'era ben poco.
Ogni episodio raccontava senza parole le avventure del protagonista, Gustavo, in scene che andavano dal quotidiano al surreale.
E perché lo conosco? Era il cartone animato preferito dell'amico Massimo Iezzi. Nei pochi mesi che abbiamo convissuto prima di morire me ne ha fatto vedere una scorpacciata (e qui scende la lacrimuccia).


RACCONTAMI QUALCOSA CHE POTRA' CAMBIARMI LA GIORNATA

Nel 1965 Lou Reed, aveva 24 anni e cantava nei Velvet Underground, gruppo che all'epoca a New York era molto sottovalutato. E si capisce: in piena era beat, pre hippie, le loro canzoni che parlavano di morte, droga e perversione non erano certo alla moda. Lo sarebbero diventate dopo ma ai tempi erano misconosciuti.

Lou Reed propose al gruppo una sua canzone, Heroin, in cui parlava della sua tossicodipendenza. Una canzone dal suo punto di vista molto onesta, che cantava del lato bello della droga, quando si infilava l'ago in vena vedeva mille colori, si sentiva il figlio di Gesù, era il marinaio felice di un mare nero.
Essendo un bel brano, divenne presto uno dei pezzi di punta del loro repertorio, molto famosa. Lou Reed l'ha cantata anche nella sua carriera solista per anni.

Un giorno Lou venne avvicinato da due ragazzi che lo volevano ringraziare. Si erano da poco iniettati la loro prima dose con in sottofondo la sua canzone ed era stato bellissimo. Mentre i ragazzi adoranti gli stringevano le mani, Lou era attonito. Pensava di aver cantato un fatto personale e invece si rendeva conto di essere stato un "cattivo maestro". Essendoci dentro da anni, conosceva benissimo il lato infernale della cosa, molto infernale.
Forse pentimento è una parola eccessiva, ma di certo raggiunse una nuova consapevolezza. "Da quel giorno, non l'ho più cantata allo stesso modo".

Ecco cosa potrebbe cambiarmi la giornata. Rendermi conto che siamo tutti connessi. Che se io faccio qualcosa, qualsiasi cosa, magari penso che sono solo fatti miei, roba privata della mia vita difficile. E invece no, non me ne accorgo ma ha riflessi sul mondo e in qualche modo, in qualche misterioso modo, influenza le persone. Siamo tutti connessi.

(nella foto John J. Cale un riccioluto Lou Reed, le due menti dei Velvet Underground, a spasso per New York negli anni '60)



domenica 21 febbraio 2021

UNA FOTO IN CUI SONO ME STESSO

In questa foto, che ormai risale a più di mezzo secolo fa (fa impressione detta così eh?), un giovane Luca trasporta la sua ancor più giovane sorellina Matilde sul triciclo.

La foto mi è sempre piaciuta perché ho conservato la stessa espressione per tutta la vita. Me la ritrovo allo specchio ogni mattina quando mi saluto. Certo, i capelli sono andati e la pelle è meno liscia, ma l'espressione mi sembra ancora la stessa. Certe cose me le son portate dietro tutta la vita.

"Everybody's building the big ships and boats
Some are building monuments, others jotting down notes
Everybody's in despair, every girl and boy
But when Quinn the Eskimo gets here everybody's gonna jump for joy

Oh come all without, come all within
You'll not see nothing like the mighty Quinn"

(Bob Dylan, The mighty Quinn - Canzone che ascoltavo da bimbo e mi piaceva tanto. Anche il sottofondo musicale vi dò 🙂 )



 AD UN ANNO DAL PAZIENTE ZERO, AVETE RIVISTO LE VOSTRE POSIZIONI INIZIALI SUL VIRUS?

Sì. Ammetto onestamente di essermi sbagliato. All'inizio lo reputavo simile ad una influenza, magari più forte del solito. Tutta la paura che lo circondava mi sembrava esagerata. In estate poi sarebbe sparita.
E invece no. Ha fatto il giro del mondo combinando sfracelli ed è ricomparsa alla porta. Nel corso di quest'anno mi sono reso pian piano conto della sua pericolosità. Fatalità. Mortalità.
E' un male poi che muta e sembra non eradicabile facilmente. Mi ha molto impressionato (come ho già detto) che sia morto del personale sanitari. Ma se anche loro....
Qualcosa non va, seriamente. Sbrigatevi con i vaccini.



 PERSEVERANCE

Come mai questa missione spaziale su Marte non mi acchiappa? 50 anni fa ai tempi dello sbarco sulla luna ero tutto il giorno con il naso incollato alla tv, mentre oggi sono venuto a saperlo per caso dai giornali, qualche articolo, un paio di battute sulla vita su Marte e tutto finisce lì.
Questo è un vero mistero per me. Come mai non mi interessa più di tanto? Forse ero più giovane e ingenuo, forse adesso ho problemi ben più gravi, forse tutto quello che è venuto fuori dopo mi ha disilluso, sta di fatto che di questa "mission" e dello sbarco su Marte non percepisco la grandezza.
Non pensavo di essere cambiato così tanto. Scusa Luchino, io ho da fare ma tu, tu continua a sognare.


sabato 20 febbraio 2021

 


venerdì 19 febbraio 2021

 LA PUBBLICITA' MIGLIORE DELLA STORIA?

Una pubblicità che da ragazzo io ho sempre trovato
divertente
era quella della Ferrarelle. A ripensarci era molto azzeccata, con poche parole descriveva benissimo il prodotto e infatti molti se la ricordano ancora oggi.


giovedì 18 febbraio 2021

È VERO CHE LE BRUTTE ESPERIENZE RENDONO MIGLIORI?

Solo se fai autocritica. Nessuna esperienza di vita per quanto brutta ti renderà automaticamente migliore se non ci rifletti sopra.

Perché ho perso dei soldi? Perché son stato sconfitto? Perché quella donna mi ha tradito? Perché mio figlio va male a scuola? Perché il cellulare oggi non funziona? Perché mi sono ammalato? Perché il mio lavoro non viene apprezzato? Perché mi è capitato l'incidente? etc

La facile scorciatoia di attribuire tutto alla sfiga è forte ma è un vicolo cieco. Non ti farà avanzare di un passo e anzi rischierai di ripetere l'esperienza. Altra infelicità. Molto meglio fermarsi a riflettere onestamente sulle proprie responsabilità e valutare se e come correggere se stessi.

Non faccio esempi per non banalizzare il discorso, che è molto serio. Ne va della felicità e del futuro di ognuno. Non è necessario dirlo ai quattro venti, è un lavoro che si può e si deve fare da soli.

Oppure puoi non fare nulla e confidare in più fortuna la prossima volta.




mercoledì 17 febbraio 2021

 COSA STUDIA LA "POLEMOLOGIA"

Immagino studi la Guerra (polemos in greco), motivi nascita evoluzione etc. Purtroppo la storia umana offre abbondanza di materiale.
Forse non siamo nati per vivere tranquilli, restiamo homo hominì lupus, ma nemmeno in guerra perpetua, dai. Prima o poi ci si stanca e si cerca la pace, l'amore, la tranquillità.

Forse è un sogno hippie, un desiderio poco moderno, da "nonno" dei fiori quale mi sento, ma sogno sempre più un mondo dove si preferisce studiare non Polemologia ma Irenologia, la pace.

(Nella foto, una spiaggia in cui mare e neve si incontrano, diamoci la mano)



 QUALCUNO MANGIA LA PASTA CON FORCHETTA E CUCCHIAIO. QUAL E' IL MODO GIUSTO?

Potete mangiare la pasta con forchetta e cucchiaio, oppure la forchetta da sola, o il cucchiaio da solo (auguri), se volete potete usare le bacchette o addirittura le mani.

Quello che vi sentite e nel formato che più vi aggrada: spaghetti, penne, fusilli, ravioli etc, non temete. Ogni modo è quello giusto: in piedi, seduti, sdraiati. Come volete.

L'importante è che la pasta sia al dente e che sopra non ci mettiate porcate tipo ketchup o similia ma un buon sugo.

Questo è l'importante. Buon appetito!