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domenica 16 febbraio 2020

SORELLE
Io per esempio da ragazzo non me lo immaginavo, ma all'interno del quartiere Forlanini, nel complesso di Nicolao della Flue c’era anche un mini convento frequentato dalle “Suore Operaie”. Non quindi suore di clausura, ma religiose che andavano e prestavano la loro opera nel mondo.
Chissà se esistono ancora. Mah, con questa crisi delle vocazioni non ci giurerei.
Il convento era denominato “Santa Casa di Nazareth” (con riferimento evangelico al paesello di Nazareth in Palestina, dove il ragazzo Gesù crebbe e aiutò il padre Giuseppe nel suo lavoro di falegname > suore operaie), si trovava dentro il complesso del Flue anche se non so esattamente dove e le sue suorine erano ovviamente alle “dipendenze” di Don Piero. Io le ricordo vagamente, di sicuro qualcuno di voi ha memorie più nitide.
Badavano soprattutto ai bambini piccoli ed erano per quanto ricordo molto gentili. Certo dovevano esserlo, anche per contraltare la burbera figura del parroco.
Ricordo solo il nome di una di esse, Suor Agnese, anche se mi sembravano ad essere sincero un po’ tutte uguali. Minutine, vestite uguali, sempre pazienti e disponibili, con tasche piene di caramelle e biscotti da elargire.
Come mi capita spesso quando rovisto nei ricordi, mi chiedo che ne è stato di loro e dove siano finite. Per me la parola suora mi evoca loro, le “suore operaie”, nella mia testa me le immagino tutte così.


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