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mercoledì 26 febbraio 2020

C’E’ UN LIBRO CHE DA RAGAZZO TI FACEVA SCHIFO MA CHE POI DA ADULTO HAI RIVALUTATO?
I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.
A 15 anni, quando studiavo dai preti, fu il libro di testo obbligatorio per tutto l’anno, certe pagine dovevamo impararle addirittura a memoria e ripeterle a comando, pena l‘insufficienza grave. Inutile dirvi che lo trovavo pomposo, ipocrita, noioso. Una vera tortura. Ricordo che una sera in camera lo presi a calci, ‘sto libro demmerda.
Poi lo rilessi per caso da adulto e scoprii che, sorpresa, non era affatto malaccio. Intendiamoci, certi aspetti rimanevano assai negativi: lunghe e contorte descrizioni, ruolo semplicistico della Provvidenza, villici lombardi che parlavano toscano. Ma la trama era coinvolgente, l’ambientazione storica accurata, i personaggi azzeccati (Don Abbondio se lo ricordano tutti). Piacevole insomma.
Oddio, non era certo il capolavoro che si diceva -mamma mia le prime tre pagine, che bruttura- ma nemmeno quella schifezza che pensavo, dai, si faceva leggere. Per essere un romanzo dell’800 era buono anche se non eccezionale: per intendersi Manzoni rispetto a Dostojevsky manco le scarpe gli allaccia.
Ne dedussi una teoria: se vuoi far odiare un libro a un ragazzo il modo migliore è OBBLIGARE costui a leggerlo. Sinora ho visto che per la maggior parte dei casi funziona. L'adolescente svilupperà una vera avversione e da adulto lo toccherà solo con due dita, come le cose schifose.
E per farlo amare? Qui la faccenda è più sfumata. In genere potresti farti vedere quando lo leggi e te lo godi, ma non è detto funzioni. Oddio magari gli spunta la curiosità, di certo funzia meglio che costringerlo, i giovani non amano gli obblighi.
Perché ne parlo adesso? In questi giorni ho sentito parlare di peste ed untori e in questo libro si affronta estesamente l’argomento, in maniera mi sembra più seria dei contemporanei.


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