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martedì 28 gennaio 2020

STATO DI PAURA
In questi giorni se vedo un cinese mi scatta subito la diffidenza, è più forte di me. E mi odio per questo.
Mi fa capire che, malgrado belle parole, io vivo immerso in uno “stato di paura” e ne sono una vittima come tutti gli altri. I mass media soffiano sul fuoco dell’emergenza ed è nata in me l’ansia, la diffidenza, la tendenza all’isolamento armato.
Mi scopro pronto a combattere chi si avvicina con un colore della pelle che non è il mio. Pensavo di essere diverso, che amarezza scoprire che sono il solito fantoccino manovrato dai mass media.
“Oh ma noi informiamo e basta, diamo alla gente notizie”. No, è il solito giochino, viene il sospetto che create una emergenza che getta nell’angoscia la gente, alimentate la paura dell’ecologia e così vendete qualche copia in più, che coincidenza.
Una lontanissima influenza, con un tasso di mortalità molto più basso della famosa Sars, che sta capitando a 10.000 chilometri di distanza, mi getta nell’angoscia, mi fa ADESSO discriminare persone innocenti che non c’entrano niente. E magari fa perdere di vista i problemi veri e più vicini a me. E ieri era pure la Giornata della Memoria.
Naturalmente so bene che prima o poi capiterà qualcosa di serio, che l’essere umano sta facendo troppi sgarri alla Natura e questa presto pareggerà i conti. Non nego questo, ma fa rabbia vedere la paura crescere in me e in tutti in questo modo.
Come è difficile conservare la calma quando tutti impazziscono.


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