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venerdì 17 gennaio 2020

CHE SILENZIO C’E’ STANOTTE
Erano circa le 23.00 e stavo portando fuori il cane per l’ultima pisciatina serale. In giro non c’era più nessuno ma da lontano vidi qualcuno che si avvicinava lentamente. All’inizio non capii bene cosa fosse, le luci gialle dei lampioni erano fioche.
Era qualcosa di voluminoso. Mi resi conto che si trattava di un motociclista, con barba e tuta, che teneva al suo fianco una grossa moto spenta. La stava trascinando in silenzio per le strade interne del quartiere Forlanini, mentre con l’altra teneva sottobraccio il casco. Camminava tranquillamente nella notte, con la sua moto spenta e guardando avanti.
Rispettava così il sonno notturno degli abitanti dei caseggiati, gente che magari non conosceva neanche. Volendo, poteva completare lo stesso percorso in pochi secondi rombando con la moto, ma per qualche motivo preferiva così. Certo, ci metteva qualcosina in più ma non disturbava minimamente.
Perché è vero, il nostro era un quartiere rumoroso, circondato da strade e tangenziali mentre sopra volavano gli aerei. Ma dentro regnava una strana pace, i rumori arrivavano attutiti, di notte se parlavi in strada con qualcuno veniva spontaneo abbassare la voce.
Quel motociclista l’aveva capito, apprezzava il silenzio e il rispetto che si porta dietro.


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