FACCE NOTE
“Sono nato lo
stesso giorno di Massimiliano Pani, il figlio di Mina. Mia madre e
lei erano nello stesso ospedale e da quel giorno lei ha odiato Mina.
Tutti gli infermieri erano appresso alla diva e lei da sola a
soffrire.”
“Sei nato in mezzo
al dolore insomma.”
“Come tutti
presumo. E da ragazzo mi circondavo di arte ma non riuscivo a
dimenticarlo.”
“Hai ragione.
Ricordo bene casa tua, in via Pecorini 4, le pareti erano tappezzate
di quadri. Mai visto così tanti quadri in una casa.”
“Sì, i miei
genitori a ripensarci avevano un gusto estetico molto raffinato.”
“Sai che ricordo
anche loro? Una bella coppia. Tua madre bionda, mentre tuo padre
aveva i capelli neri e gli occhiali neri quadrati. Da giovane doveva
assomigliare a Marcello Mastroianni. Lui lavorava nel campo musicale
no?”
“Giusto, Luca.
Alla Ricordi.”
“Lo so bene perché
in casa tua non c’erano solo quadri ma anche tanti dischi che vi
portava dal lavoro. Come vi invidiavo, mio padre invece lavorava in
una noiosissima banca.”
“E che vi portava?
I moduli prestampati?”
“Spiritoso. Tuo
fratello Nino almeno mi invitava sempre a sentire i dischi a casa
vostra. Che pomeriggi! E’ stato da voi che per la prima volta ho
ascoltato i Led Zeppelin e nei primi mesi del 1977 il Punk...”
“Yeah. Una vera
bomba. Ha spazzato via tutto. Nino ascoltava sempre a tutto volume
“Johnny” dei Suicide.”
“Grande canzone,
la prima volta che si sentiva musica elettronica così.”
“A proposito, mio
fratello Nino ha detto di salutarti.”
“Come sta adesso?
Ho saputo che per un certo periodo vi eravate persi entrambi.”
“E’ stata dura
ma ne siamo usciti. E siamo ancora qui, pronti per fare un altro
giro.”
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