IN AMORE
-di Maurizio Iezzi &
Luca Tartaro-
5
attori:
Davide
(padrone di casa)
Beatrice
(amica di Davide)
Emanuele
(amico ritrovato di Davide)
Stefania
(vicina di Davide)
Taxista
(interno
sera, appartamento signorile)
Punto
luce, la mdp allarga, è la serratura di una porta d’ingresso vista
dall’interno. Titoli. Rumori di chiavi nella serratura, la porta si
apre, entra Davide il padrone di casa, un uomo sui 30-35 anni ben
vestito e pieno di pacchi e pacchetti. Chiude la porta e (con un
comando vocale) accende la luce
DAVIDE con tono allegro
“E adesso….Luce sia!”
Le
lampade della anticamera si illuminano mostrando una bella casa.
Prima che si veda bene in volto nascosto tra pacchi e pacchetti,
Davide dice ancora
DAVIDE
“...e dopo la luce...Musica!”
Parte
la musica (Start me up dei Rolling Stones)
DAVIDE
“Uff, caro Davide finalmente sei a casa! Casa mia casa mia per
piccina che tu sia...(appoggia le chiavi su un mobiletto)...vai
che stasera aspetto gente!”
Si
guarda un attimo allo specchio. Ballando si reca in cucina, appoggia
i pacchetti sul tavolo a ritmo di musica e poi va in anticamera a
levarsi il cappotto. Sotto è in tenuta da ufficio (giacca, camicia e
cravatta).
DAVIDE
“Forza che qui stasera voglio il paradiso”
Ritorna
in cucina, fa una giravolta, accenna a due passi di danza e apre i
pacchetti estasiato
DAVIDE
“Ohhhhh!!!”
Ne annusa uno ad occhi chiusi
DAVIDE
“Mmmm che buoni questi….! Stasera Beatrice impazzisce.”
Impiatta
tutto in un grande vassoio
DAVIDE
“E vualà, ma chi sono? Il vecchio Davide ha colpito ancora! Una
presentazione ar-ti-sti-ca!”
Poi
lo mette in frigo. Prende dal ripiano in basso una bottiglia di vino
e controlla l’etichetta.
DAVIDE
“Eccolo qui e nel quinto giorno Dio ha creato il mare, l’acqua e
il vino. Bel colore questo, è buono. Peeeeerfetto! Stasera questo
Sant Magdalener andrà giù come l’acqua...”
Poi,
sempre a ritmo di musica si reca in sala dove con grandi gesti
apparecchia per 4, alla fine a centrotavola mette accanto alla
fruttiera ricolma di mele una candela spenta.
DAVIDE
“Questa la accendiamo dopo per l’atm...”
Dlin
dlon! Suona il campanello. Davide guarda rapidamente l’orologio
mentre sfuma la musica
DAVIDE
“Oh figa ma è presto! Devo ancora prepararmi. Chi sarà?”
Va
alla porta, apre e vede una bionda sui 30 anni frizzante in tubino
nero e spolverino bianco con in mano una scatola di pasticceria
BEATRICE
“Eccomiiii!”
DAVIDE
“Beatrice! Che bella sorpresa, sei già qui!”
Baci
e abbracci. Beatrice entra in casa e si leva lo spolverino.
BEATRICE
“Sono venuta prima così ti aiutavo. Intanto per stasera ho preso
la torta Sant’Honorè, so che te gusta.”
DAVIDE
“Sei una sicurezza Beatrice, tu mi stupisci sempre. E’ la mia
preferita, dammela dammela qua che la metto in freezer e non si
scioglie (prende e mette in frigo la scatola). Ma a proposito
non dovevi portare la tua amica? Viene dopo?”
BEATRICE mentre si sistema tubino e capelli allo specchio
“Mi sa che mi ha tirato il pacco quella stronza. (guardandolo)
Dà, sei arrabbiato?”
DAVIDE
“Ahia, questo può essere un guaio...(abbracciandola da dietro e
baciandole il collo) Mi sei mancata, Beatrice. A me però… in
fondo non dispiace che non sia venuta.”
BEATRICE
“Mmm neanche... neanche a me, continua...mi piace. Come è andato
il lavoro oggi?”
DAVIDE
“Dopo (continua a baciare il collo), non ne parliamo, c’è tutto
il weekend davanti. Anzi, perché non lo passi da me? Senti Beatrice
io dovrei farmi una doccia rapida, abbiamo quasi un’ora di tempo
prima che arrivi il mio amico.”
BEATRICE (girandosi e abbracciandolo al collo)
“Che aspettiamo? Andiamo che così ti insapono la schiena, bello il
mio Davidone.”
Lo
prende per la cintura e vanno ridendo verso il bagno.
DAVIDE
“Piano! Piano!”
BEATRICE
“Vieni con me, bel paciarotto! So già dove ti devo portare! Non
dovevi far la doccia?”
Beatrice
apre la porta del bagno, lo tira dentro, Davide chiude la porta
davanti alla mdp. Si sentono le risate dei due all’interno.
(esterno
sera, taxi)
Il
taxista guarda nello specchietto e osserva dietro il suo cliente. E’
un uomo sui 30-35 vestito con giacca e lupetto nero. Molto silenzioso
(è Emanuele, l’amico che sta aspettando Davide), guarda
fuori dal finestrino. Il taxista rompe il ghiaccio e gli rivolge la
parola
TAXISTA
“Mi scusi se la disturbo, la vedo assorto, ma volevo informarla che
ci metteremo almeno mezzora. Siamo sotto Natale e qua sono impazziti
tutti.”
EMANUELE
“Ah sì. Non si preoccupi, lo sospettavo ma va bene, sono in
anticipo... E’ da un po’ che manco da questa città, ma il
traffico di Natale è rimasto come lo ricordavo.”
TAXISTA
“E ogni anno è sempre peggio, sa? Aumenta di poco ma inesorabile.
Da quanto tempo manca dalla città?”
EMANUELE (sospirando)
“Dodici anni.”
TAXISTA (sinceramente stupito)
“Dodici anni? E dove è stato di b..? Ah mi scusi, non sono affari
miei...”
EMANUELE
“No, non si preoccupi. Sono stato in Umbria e poi in Toscana per….
ormai mi sono stabilito lì.”
TAXISTA
“Belle regioni. Come mai è tornato qui dopo tanti anni? Sentiva la
nostalgia di questo casino?” (il taxista con la mano indica il
traffico)
EMANUELE
“Eh sì, tante cose son cambiate in questa città....son tornato
perché...mah, è una cosa lunga. Cerco un po’ di risposte. Questa
sera comunque rivedo un vecchio amico.”
In
quel momento si sente un rombo in cielo.
TAXISTA (guardando il cielo dal parabrezza)
“Ahi ahi mi sa che il tempo si sta guastando. Mio nonno diceva che
questo era il diavolo che gioca a bocce. (guardando Emanuele dallo
specchietto) Senta, mi tolga una curiosità.”
EMANUELE (cortese)
“Dica.”
TAXISTA
“Con questa professione ho caricato gente di tutti i tipi. Per
mestiere faccio subito una sorta di fotografia ai clienti, anche per
evitare brutte sorprese. Non ci crederà ma ormai riesco sempre ad
indovinare il loro lavoro. Eppure lei per me è indecifrabile, sono
sicuro che in una scommessa perderei. Senta, ma lei che lavoro fa?”
EMANUELE (sorridendo leggermente)
“Se glielo dico non mi crede.”
Inizia
a piovere. Il taxi va.
(interno
sera, Beatrice e Davide in camera da letto)
Beatrice,
in calze autoreggenti e intimo, aiuta Davide a rivestirsi e gli
abbottona la camicia; Davide intanto si strofina i capelli con un
asciugamano e la guarda con tenerezza
DAVIDE (sottovoce)
“Mi sei molto cara, Bea, lo sai. Ma sei sempre così?”
BEATRICE
“Mi piace prendermi cura di un uomo anche dopo l’amore. Io lo
trovo molto bello.”
DAVIDE
“Sei una sorpresa. Perché non ci fidanziamo? Mi fai sentire come
il tuo coniglietto.”
BEATRICE sorridendo
“Il coniglietto birbantello. Sai perché mi comporto così? (Davide
scuote la testa mentre Monica gli fa il nodo alla cravatta). Non
mi è mai piaciuto il fatto che prima di far l’amore ci si spoglia
a vicenda e dopo ognuno si riveste da solo. Mi sembra così
squallido. E’ bello anche dopo (gli liscia la camicia con le
mani)”
DAVIDE teneramente
“Bea, sei una ragazza da sposare.”
BEATRICE (sistemandogli la cintura)
“Te ne sei accorto solo adesso? Dai, non mi far piangere anche tu.
Divento malinconica, conosci la mia storia.”
DAVIDE
“Ti ricrederai.”
BEATRICE sospirando sedendosi su una sedia e squadrandolo
“Stai bene. Parlami del tuo amico che viene stasera.”
DAVIDE controllandosi allo specchio
“Non lo vedo da dodici anni, pensa. Da ragazzi eravamo amicissimi,
quante ne abbiamo fatte, poi ci siamo persi di vista. So che aveva
cambiato città, era un ribelle. Ho saputo dai suoi per caso che era
tornato e l’ho chiamato subito. E’ single, per questo ti ho detto
di portare una amica.”
BEATRICE
“Ah capito, ma che tipo è?”
DAVIDE
“Si chiama Emanuele. E’ uno a posto. Allora, adesso ci penso io a
te, posso provare a vestirti io?”
BEATRICE (ridendo)
“Ah ma questa sera abbiamo iniziato dal dolce. Certo, stai attento
alle calze.”
DAVIDE (prendendo il tubino dal letto)
“Che bello questo vestitino. E’ anche facile da mettere mi
sembra...qua dalle costole..” (lo infila a Beatrice che si è
alzata e le allaccia un paio di bottoni, intanto le bacia la schiena)
BEATRICE
“Grazie, mio cavalier servente.”
DAVIDE
“E ora le scarpette di Cenerentola, siediti sul letto –lei si
siede sul letto mentre intanto lui si inginocchia davanti a lei, le
prende una scarpetta e la infila- vualà!”
BEATRICE
“Mmmmm, ero nuda e non lo sapevo, come una santa peccatrice. Senti,
voglio farti un regalo.”
DAVIDE in ginocchio la guarda
“A me?”
BEATRICE mentre lo accarezza sul volto
“Sì, so come la pensate voi maschietti. Tu vuoi sapere come sei
andato stasera, che voto darei alla tua prestazione.”
DAVIDE
“Ehrgh...mah...sì in effetti, mi piacerebbe... sarei curioso….”
BEATRICE
“Sei andato bene, sei andato bene.. Scommetto che quando ne parlerò
con le mie amiche ti daranno un voto tra le due e le tre stelle,
sicuramente più del due pieno. E sei un gran leccatore, garantisco.”
DAVIDE
“Ah grazie...stelle di cosa?”
BEATRICE
“Non fare l’ingenuo. Zero è moscio, una stella è barzotto, due
è duro, tre duro da culo e quattro è lucido.”
DAVIDE
“Lucido?”
BEATRICE
“Quando raggiunge il massimo della durezza, diventa come un totem.
E secondo me tu ci arriverai presto.”
DAVIDE (infilando la seconda scarpetta)
“Mmm… intrigante. Vualà. Ma con le tue amiche parlate di queste
cose?”
BEATRICE ridendo
“Ma non lo sai che quando incontri per la prima volta le migliori
amiche loro sanno già tutto di te? Lunghezza misure prestazioni
fantasia durata...tutto, caro paciarotto mio.”
DAVIDE
“Dovrò imparare a fare il disinvolto.”
BEATRICE
“Ovvio. Mi raccomando.”
DAVIDE con tono leggero e schiarendosi la voce
“Achr...Senti Bea, a proposito del famoso numero quattro, mi è
venuta una idea per il mio amico che sta arrivando…”
BEATRICE
“Emanuele?”
DAVIDE alzandosi e prendendo una spazzola
“Sì. So che al piano di sotto di questo palazzo c’è una ragazza
che non esce mai, si chiama Stefania, sta sempre chiusa in casa.”
BEATRICE
“E perché? Ha qualche problema?”
DAVIDE (spazzolandole piano i capelli)
“No ma è molto timida, io l’ho incontrata un paio di volte in
ascensore e tiene gli occhi bassi”
BEATRICE
“Ho capito, una gatta morta.”
DAVIDE
“No no, è proprio timidissima. Scendo e la invito per stasera;
anzi scendiamo giù insieme, accompagnami, così non si spaventa.”
BEATRICE
“E vabbè, andiamo da questa suorina. Almeno è carina?”
DAVIDE
“Non è male ma è sempre tutta infagottata. Si sistemasse un po’
meglio sarebbe anche bellina. Bea, confido nella tua arte, so che
riesci a tirare fuori il meglio dalle persone. (Serissimo)
L’ho visto prima”
BEATRICE (maliziosa)
“Come so tirare fuori io nessuna mi batte!”
Vanno
braccetto alla porta, Beatrice prende lo spolverino dall’attaccapanni
e se lo mette sulle spalle.
(interno
sera, Davide e Beatrice davanti alla porta di Stefania)
Plin
plon! Davide suona alla porta
(voce di Stefania aldilà della porta) STEFANIA
“Chi è?”
DAVIDE
“Ciao Stefania, sono il tuo vicino, Davide!”
STEFANIA (aprendo timidamente di poco la porta)
“Ah è lei, sì la riconosco. Buonasera…(vede che c’è anche
Beatrice) …buonasera. Cosa c’è?”
DAVIDE
“Buonasera Stefania, sto preparando una cena al piano di sopra e
volevo avvisarti di non preoccuparti se senti rumori, siamo noi.”
STEFANIA (che rassicurata apre di più la porta)
“Ah sì sì, non vi preoccupate, fate pure, non mi disturbate.”
DAVIDE
“Anzi, la mia amica Beatrice –la indica- ha avuto una idea,
perché non vieni anche tu?”
BEATRICE
“Dai Stefania, vieni anche tu, Davide mi ha parlato bene di te,
così ci conosciamo meglio!”
STEFANIA
“Io? No no grazie, stavo per dire le preghiere e poi andavo a
letto.”
BEATRICE
“Ma va bene, le dici dopo. Adesso ti prego stai un poco con noi.”
STEFANIA
“Vi ringrazio ma non pensavo…e poi oggi vado a letto presto, è
venerdì, giorno di magro.”
DAVIDE
“Perfetto! Ho del vitello tonnato che ti aspetta!”
STEFANIA
“Ma non so… e poi non ho niente da mettermi!”
BEATRICE
“Per quello non ti preoccupare, ci penso io, ho lavorato in una
sartoria e ti do una mano. Posso entrare? –Beatrice senza aspettare
risposta entra decisa- . Allora, andiamo a vedere l’armadio,
qualcosa si troverà.”
STEFANIA (confusa)
“No Sì sì ma va bene non so”
DAVIDE
“Allora io vi aspetto su tra mezzora, ok?”
BEATRICE (chiudendo la porta)
“Vai vai Davide, ci pensiamo noi adesso, a dopo!”
La
porta si chiude, Davide da solo sul pianerottolo si volta vero la
mdp, fa uno sguardo malandrino e ok col pollice, poi torna su
(Esterno
notte, Emanuele)
Emanuele
è arrivato a casa di Davide, scende e saluta il taxista.
EMANUELE al taxista
“Buona sera.”
Il
taxi se ne va. Poi Emanuele si volta verso il palazzo, fa gli scalini
guarda il citofono, scorre i nomi, suona
EMANUELE
“Sono Emanuele, sono arrivato! A che piano?”
Voce di DAVIDE dal citofono
“Eccolo il redivivo! Vieni vieni. Quarto piano, l’ascensore
quando entri è sulla sinistra. E prega funzioni altrimenti ti fai le
scale, stairway to heaven!”
EMANUELE
“Ok e speriamo funzioni arrivo”
Bzzzz!
Il portone si apre ed Emanuele entra.
(interno
casa di Davide, Emanuele e Davide)
Si
vedono Emanuele e Davide abbracciati in silenzio e con gli occhi
chiusi.
DAVIDE
“Fatti abbracciare, brutto frocio che non sei altro.”
EMANUELE (discostandosi e guardandolo)
“Hai gli stessi occhi di una volta, Davide.”
DAVIDE
“Mi sei mancato. Da quanti cazzo di anni è che non ci vedevamo?
Quanto tempo è passato?”
EMANUELE
“Il grano non muore.”
DAVIDE
“Nemmeno le erbacce. (lo scruta) Però ti vedo bene sai? (si
staccano) Sei in forma, bello magro, sarà questo vestito nero che ti
snellisce. Tu come mi trovi?”
EMANUELE (mettendogli una mano sulla spalla)
“Ti ho lasciato ragazzo, uno di quelli terribili, e ti ritrovo
uomo, ecco cosa vedo. Ti sei sposato?”
DAVIDE (ride)
“No, ma ci sono andato vicino. Poi ti racconto. Tu?”
EMANUELE
“No, ho preso altre strade.”
DAVIDE
“Seee…fai il finto tonto. Raccontale ad un altro. Siamo due
scapoloni insomma. Dai vieni che ti faccio vedere la casa. Ah a
proposito... Ho saputo di tuo fratello, mi spiace.”
EMANUELE (mentre iniziano a girar la casa)
“Sì, è stato un duro colpo. Ai tempi avevo pensato di…. Uè
(indicando un poster), ce l’hai ancora.”
DAVIDE
“Eh certo. Grande concerto. Le cose buone si ricordano. Vieni di
qua.”
EMANUELE
“Arrivo. Ma…toglimi una curiosità (indicando la tavola
apparecchiata), stasera siamo in quattro? Non dovevamo essere
solo noi due?”
DAVIDE (malizioso)
“Doveva essere una sorpresa ma vengono due amiche.”
EMANUELE (assorto, appoggiandosi al muro)
“Ah. E’ vero che sei in festaiolo, me l’ero dimenticato. Me lo
dicevi portavo qualcosa.”
DAVIDE (facendo gesti con la mano)
“Tu stai bono che stasera sei l’ospite d’onore. Figurati.”
EMANUELE
“Dai non mi mettere in imbarazzo!”
DAVIDE (fintamente scandalizzato)
“Oè arrivano due gnocche stasera, non avrai mica cambiato sponda?”
EMANUELE (grattandosi la testa)
“No no…è che…tu mi credi se ti dico che in questi anni ho
fatto ben poco sesso?”
DAVIDE (sistemando la tavola)
“No, non ci credo, sei un bel ragazzo e le occasioni non ti
mancano. Adesso però non ci pensare e rilassati, ha organizzato
tutto il vecchio Davide. Vedrai che ci divertiremo.”
EMANUELE
“Speriamo, se lo dici tu. E’ da un bel po’ che non faccio feste
a sorpresa.”
DAVIDE
“Mica salta fuori la bionda dalla torta. A proposito di torta ho
una idea (va verso il frigo). Visto che sei diventato così
timido (lo apre) te la faccio passare io la timidezza, dov’è?
Eccola (tira fuori la torta). Mi aveva detto che è una torta
Sant’Honorè (la appoggia sul tavolo, la scarta). Siii è
una Sant’Honorè!!!”
Primo
piano sulla torta.
EMANUELE
“E allora?”
DAVIDE (che intanto scruta la torta)
“Facciamo così…”
EMANUELE sospettoso
“Che intendi fare? Dai, son finiti quei tempi.”
DAVIDE
“Non ti ricordi quanto ci divertivamo quando facevi il prete?”
EMANUELE
“E chissà perché lo facevo sempre io.”
DAVIDE
“Perché ti veniva benissimo. Adesso bono, lasciati servire. Dopo
arriva Beatrice, una bionda con cui ho una bella situa, e porterà
una amica... e se le facessimo uno scherzo? Dai, dimmi che in questo
non sei cambiato. L’occasione è perfetta.”
EMANUELE
“Oddio, l’avevo finita con gli scherzi. Sempre idee del cavolo.
Ma adesso che hai in testa?”
Davide
armeggia sulla torta e con cura le toglie il bordo di cartone.
DAVIDE
“Piano...piano...occhio a non rovinarla...eeeeeccola! -alza
l’anello di cartone bianco della torta-. Dai Emanuele mettila
intorno al collo!”
EMANUELE
“Cooosa?”
DAVIDE
“Dai dai, così che esce dal tuo maglioncino sembrerai un prete!
(sistemandogli il collare bianco sul collo che spunta dal
maglioncino nero) Fai finta di essere un prete come ai vecchi
tempi! Sarai irresistibile, ci divertiremo un sacco.”
EMANUELE (sconcertato)
“Ma io......”
DAVIDE
“Che ti costa?...fai finta che sei appena tornato dall’Amazz...
(Plin! Plon! Suona il campanello) Sono loro! Mi raccomando,
reggimi il gioco! Ho detto che eri una persona importante. Vado ad
aprire!”
Davide va alla porta. Mdp su un imbarazzato Emanuele che sente Davide
aprire la porta ed esclamare “Ragazze! Vi aspettavamo, entrate!”.
Il volto di Emanuele si illumina quando le vede e sorride.
(interno
casa, tutti e 4: Davide Emanuele Beatrice e Stefania)
Cdp
su Beatrice e Stefania. Beatrice frizzante nel suo tubino nero
coperto da uno spolverino bianco, Stefana timida e in minigonna.
BEATRICE
“Eccoci qua! Guardate cosa vi ho portato.”
Fa
un gesto e indica Stefania. Cdp squadra Stefania ben truccata e in
tacchi a spillo, che cerca imbarazzata di tirarsi giù la minigonna.
DAVIDE
“Beatrice! Stefania! Entrate! Faccio io gli onori di casa.
Mettetevi comode, dai che vi presento il mio amico….ma.. (stupito)
Stefania! Ma che bella che sei! Non ti riconoscevo!”
STEFANIA timidamente
”Buonaseeera”
DAVIDE
“(guarda Emanuele indicando Stefania) Emanuele, guarda che
capolavoro! Sembra la Madonna di Raffaello. (si volta verso
Beatrice) Bea, ma come hai fatto?”
BEATRICE la prende sotto il braccio ed entrano entrambe in casa
“Vieni Stefania! Ragazzi guai a chi me la tocca! Stefania l’ho
truccata io! Questa ragazza mi apre il cuore!”
DAVIDE
“Entrate. Vi presento il mio amico Emanuele, è appena arrivato
dall’Amazzonia in Brasile! Salutatelo, occhio che è importante.”
BEATRICE dandogli la mano
“Ciao Emanuele! Finalmente ci vediamo, Davide mi ha raccontato di
quanto eravate amici.”
STEFANIA stupita vedendo il collare bianco
“Ohhhh...”
EMANUELE cerca di schernirsi. Davide e lui si guardano, Davide lo
ammonisce sbarrando gli occhi aperti
“Ma ...buonasera a tutte. Sia lodato Gesù Cristo.”
BEATRICE levandosi lo spolverino, guarda Davide e mentre lo attacca
all’attaccapanni gli sussurra sottovoce “Ma è un prete?”,
Davide sorride sornione. Intanto Stefania ed Emanuele si guardano. A
Stefania trema il labbro dall’emozione
STEFANIA
“Reverendo… (si inchina) oh mi perdoni se mi presento così, non
sapevo...”
EMANUELE
“No no comoda. Non si preoccupi. E’ una festa, stasera celebriamo
in letizia.”
STEFANIA cercando di baciare la mano ad Emanuele che si ritrae
“Sempre sia lodato”
Davide
soffoca una risata, Beatrice lo guarda. Davide le dice sottovoce.
DAVIDE
“E’ tutto un teatro, non è un prete”
BEATRICE sottovoce
“Stronzo!”
DAVIDE se la ride cercando di non farsi vedere
“Hiihihi”
Intanto
vanno tutti in salotto. Beatice vede la torta sul tavolo.
BEATRICE
“Ma qui manca….”
Guarda
il collo di Emanuele, circondato dal cartone bianco, e poi Davide che
fa finta di niente e dice ad alta voce:
DAVIDE
“Ragazzi, voi due mettetevi comodi e chiacchierate, che io e
Beatrice intanto finiamo di apparecchiare. Stefania dai, siediti.
Dammi una manozza, biondassa mia.”
Stefania
ed Emanuele si sono seduti sul divano in salotto e si mettono a
chiacchierare.
STEFANIA che cerca di nascondere la sua emozione parlando con un tono
alto e gesticolando troppo
“Don Emanuele, io frequento sempre la mia Parrocchia! L’anno
scorso ho pure passato le vacanze nel monastero di Camaldoli per un
percorso spirituale!”
EMANUELE con fare bonario
“Brava brava”
STEFANIA
“E sopra il mio letto ho appeso la immagine della Madonna Nera di
Loreto, è la più vera per me (mostra immaginetta)”
EMANUELE
“Brava Stefania, ma non c’è bisogno di dimostrare nulla. Si vede
subito che lei è una donna devota.”
Stefania sorride timidamente ma con gioia
La mdp si sposta su Davide e Beatrice che finiscono di apparecchiare
poco distanti e parlottano sottovoce.
DAVIDE
“Allora. Che ne dici?”
BEATRICE
“Che sei cattivo, quella ragazza è timidissima. Vestirla così è
stata una fatica e tu me l’hai messa subito in imbarazzo.”
DAVIDE accendendo la candela
“Ma no, non mi hai capito. E’ che voglio dare una scossa a quella
ragazza.”
BEATRICE
“Così? Non so se è il modo giusto. Appoggiala lì la candela. Ma
lo sai che quella minigonna l’ho cucita io? Manco un vestito
decente aveva. E non ti dico per trovare le scarpe, non le indossava
da anni.”
DAVIDE
“Ma dai? Allora avevo indovinato, è tutta casa e chiesa! Non so
perché ma penso che per Emanuele vada benissimo. Comunque non sapevo
ce ne fossero ancora.”
“Uf non hai idea, è pieno. Solo nel mio ufficio ce ne sono due.
Aspetta che accendo altre candele, qui per l’atmosfera ce ne
vogliono altre.”
DAVIDE
“Sono sul ripiano. Son contento che almeno tu hai buon gusto.”
BEATRICE prende altre candele, le accende e le mette in tavola, dice
sempre sottovoce
“Eccole qua. Stefania mi ha raccontato che da quando son morti i
suoi...”
DAVIDE
“Ah sì l’avevo sentito l’anno scorso.”
BEATRICE
“...Sta sempre chiusa in casa.”
DAVIDE
“Dai, dai Beatrice, che stiamo facendo un’opera buona. Anche
Emanuele è single.”
BEATRICE
“Veramente? Un così bel ragazzo? Strano. Però l’hai bruciato
vestendolo da prete.”
DAVIDE
“Questo lo dici tu. Guardali (la mdp inquadra i due che parlano
fittamente sorridendosi sul divano), non ti sembrano una coppia
perfetta? Guarda come si parlano bene.”
BEATRICE
“Mi sembrano molto simili.”
DAVIDE
“E’ quello che intendevo! Dai cerchiamo di coinvolgerli un po’,
di smuoverli, scommettiamo che prima di finire la serata si...
toccheranno?” (Davide unisce pollice e indice)
BEATRICE
“Volentieri. Sfida accettata.”
Davide
si dirige verso l’armadio dove c’è lo stereo. Armeggia un po’
poi si rivolge ad alta voce ad Emanuele
DAVIDE
“Beccati questa Manu, tre la ricordi? Intanto che aspettiamo
l’arrosto con le patatine io e Beatrice balliamo un po’. Dopo
venite anche voi!”
Parte “Oh oh oh!” di Faust’o e Davide si mette a ballare sul
tappeto.
Mdp su Beatrice prende una mela dalla fruttiera in centrotavola e
raggiunge ondeggiando Davide in mezzo al salotto che le fa segno con
le dita di avvicinarsi.
Mdp su Davide e Beatrice fanno gli scemi con la mela, lei la struscia
sul corpo, fa finta di morderla, lei e Davide se la dividono nello
stesso momento.
DAVIDE rivolto a Stefania ed Emanuele
“Dai, venite a ballare. Emanuele, cerca di convincerla!”
EMANUELE rivolto a Stefania con tono dolce
“Andiamo, anche nostro signore Gesù Cristo partecipava alle feste.
E’ lecito divertirsi, non c’è nulla di male, anzi.”
STEFANIA
“Ma io non so ballare...”
EMANUELE
“Senza paura Stefania, senza paura….”
La
prende per mano, si alzano dal divano, Stefania lo segue docile sul
tappeto, dove intanto Davide e Beatrice ballano sempre divertiti.
La
musica continua. Stefania ed Emanuele ballano senza toccarsi e
intanto si guardano. Emanuele sorride, Stefania lo guarda a bocca
socchiusa. La mdp ruota intorno a loro.
(sottotitoli)
Noi due
in vista di un week-end
Senza
sorriso assomigli un po’ a me
Dio
mio con te a vedere un film
vorrei
venire ma non riderei mai
Emanuele
e Stefania timidi si guardano negli occhi. Sono visibilmente attratti
l’uno dell’altro.
Mdp
su Davide che li nota e vorrebbe intervenire ma Beatrice lo ferma.
BEATRICE sottovoce
“Zitto. Non rovinare. Non vedi che si stanno innamorando?”
La
musica continua, Emanuele e Stefania continuano a guardarsi. Ad un
certo punto Stefania inciampa sul tappeto che si arrotola come un
serpente, un tacco le si rompe e lei oscilla e fa per cadere per
terra.
STEFANIA
“Ahh!”
Emanuele
si protende verso di lei
EMANUELE
“Stefania!”
STEFANIA
“La caviglia!”
Emanuele
riesce ad afferrarla prima che cada, la prende tra le braccia e la
porta sul divano. Lei ha gli occhi chiusi.
BEATRICE si avvicina mentre Davide va a spegnere la musica.
“Stefania, che è successo?”
STEFANIA
“Che male, che male...”
EMANUELE
“Niente niente, è che ha inciampato, il tappeto si è arrotolato
come un serpente, il tacco si è rotto e si è fatta male alla
caviglia. Non c’è da preoccuparsi.”
Emanuele
distende Stefania sul divano, gentilmente le mette un cuscino sotto
la testa e le prende la mano sedendosi accanto a lei.
Mdp
su Davide che raccoglie il tacco rotto per terra e lo fa vedere a
tutti.
BEATRICE apprensiva
“Si è slogata la caviglia? La portiamo al Pronto Soccorso?”
EMANUELE
“No (tocca la caviglia, Stefania gemea), non credo. Ho lavorato per
anni nelle ambulanze, non è slogata solo una distorsione. Però le
farà male per qualche giorno. Domani la porto dal medico. Probabile
dovrà stare a riposo.”
BEATRICE
“Davide, spegni le luci per favore. Poi vai a prendere una coperta,
hai un antidolorifico?”
DAVIDE
“Subito. Adesso vedo per la pasticca, ne ho qualcuna in bagno.
Lascio le candele accese.”
La mdp inquadra le candele sul tavolo, quando si spengono le luci
artificiali rimane solo la loro luce tremolante in penombra.
La mdp poi inquadra Davide che prima di uscire dalla stanza dice
DAVIDE
“Vado a prendere il tutto.”
EMANUELE
“Grazie”, poi guarda Stefania e Beatrice
Torna
Davide portando coperta e pasticca, Beatrice fa segno di dargliele
DAVIDE
“La pasticca è una di quelle forti. Toglie il dolore, ma le
potrebbe dare un po’ di sonnolenza.”
BEATRICE
“Sì sì ok, prendi un bicchier d’acqua, per favore.”
Intanto
Beatrice appoggia la coperta su Stefania e le toglie entrambe le
scarpe.
BEATRICE
“Tutto bene Stefania? Ti fa tanto male?”
Stefania
fa sì con la testa ad occhi chiusi. Intanto Davide è tornato con
l’acqua, Beatrice prende il bicchiere e si rivolge a Stefania
BEATRICE
“Su Stefania, bevi, solo un sorso per la medicina.”
Stefania
alza la testa e prende la pasticca. Beatrice la guarda finché non è
sicura che l’ha ingoiata. Poi si alza e si rivolge a Davide.
BEATRICE
“Davide, andiamo di là adesso. Lasciamola riposare. (a Stefania)
Ti lasciamo tranquilla con ...Emanuele, dopo torniamo.”
Beatrice
e Davide se ne vanno.
Mdp
su Stefania che nella penombra si copre gli occhi con la mano.
L’altra gliela tiene Emanuele, seduto ai bordi del divano.
STEFANIA
“Che vergogna.”
EMANUELE
“Ma no, e di che? L’importante è che adesso stai bene.”
STEFANIA
“Sono imbarazzatissima, ero così goffa. Vorrei essere morta.
Perché non sono morta?”
EMANUELE
“Per così poco? Che esagerata. E poi questo non si dice, Stefania.
Solo Dio può disporre di noi.”
STEFANIA
“Di solito sono forte ma da quando sono morti i miei non me ne va
bene una. Ho fatto una vita da reclusa. E’ la prima festa
dopo...dopo un anno e ho rovinato tutto. Tutto. Non dovevo...”
EMANUELE
“Non dovevi cosa?”
STEFANIA
“Venire qui. Lo sapevo che mi succedeva qualcosa, me lo sentivo che
dovevo restare a casa.”
EMANUELE
“Avresti fatto male… E poi io, non ti avrei conosciuta.”
STEFANIA aprendo gli occhi e guardandolo
“Davvero?”
EMANUELE tranquillo
“Sì, c’è un tempo per tutto, anche per l’allegria. Il primo
miracolo di Gesù lo ha compiuto durante le nozze, trasformando
l’acqua in vino. Lui voleva che la festa andasse avanti, che si
continuasse a ridere e scherzare.”
STEFANIA
“Non ho mai visto Gesù ridere, è sempre sofferente.”
EMANUELE
“Lui ci vuole felici, Stefania. Basta tormentarsi, Stefania.”
STEFANIA
“Oh Don..”
EMANUELE
“Solo Emanuele. (stringendole più forte la mano) E adesso
riposati, non è niente di preoccupante, starò qui vicino a te. Non
ti succederà più nulla, nulla.”
STEFANIA chiudendo gli occhi
“Grazie, ho molto sonno. Di solito vado a dormire presto. Adesso
dormirò un po’.”
Mdp
su Beatrice e Davide che li guardano affacciati dalla porta del
salotto.
Mdp
su Stefania che si è addormentata, mentre Emanuele le tiene la mano.
Mdp
su Davide che fa dei gesti interrogativi a Emanuele. Con le mani
chiede “Si è addormentata?”
Mdp
su Emanuele che annuisce e poi sistema la mano di Stefania
baciandola, poi si alza dal divano e tutti e tre senza fare rumore si
siedono a tavola a chiacchierare sottovoce. Penombra, l’unica luce
che brilla sono le candele. C’è ancora la torta sul tavolo.
DAVIDE sottovoce, tutti parlano sottovoce
“Come sta adesso?”
EMANUELE
“Bene si sta riposando, era solo un po’ emozionata e le fa male
la caviglia. Adesso dorme.”
DAVIDE
“Solo una distorsione, meno male.“
BEATRICE seria
“Avete esagerato con lei.”
DAVIDE
“Dai Beatrice, non è più una bambina.”
BEATRICE rivolta a Emanuele
“Senti Emanuele, Davide prima mi ha raccontato tutto. Tu….tu non
sei un prete (gli sfila il collarino di cartone)”
EMANUELE tranquillo la lascia fare
“Grazie, mi stava stretto. E’ vero, l’abito non fa il monaco ma
Dio segue strade misteriose.”
BEATRICE e DAVIDE perplessi
“Ma.. in che senso?”
EMANUELE
“Io non ne sarei così sicuro che non sono un sacerdote (da un
taschino interno estrae il vero colletto bianco che si mette, insieme
alla spillina di un crocefisso sul maglione nero). Ho preso i voti
due anni fa in Umbria, adesso reggo una piccola diocesi in Toscana.”
DAVIDE stupito
“Cosa? Perché non mi hai detto niente?”
BEATRICE sottovoce
“Che figlio di buona donna...”
EMANUELE
“Aspettate, le cose non sono così semplici. In realtà qualche
mese fa sono stato sospeso at divinis.”
DAVIDE
“E che vuol dire?”
BEATRICE
“Che ha combinato qualche casino.”
EMANUELE
“...Con una parrocchiana sposata. (chiudendo gli occhi, abbassa
il capo, qualche attimo di silenzio) Che Dio mi perdoni. Ho
ceduto alla tentazione. Sono un peccatore, sono solo un peccatore
(riaprendoli, Davide e Beatrice lo guardano muti). E’
scoppiato uno scandalo che è arrivato alle orecchie del Vescovo.
Prima di spedirmi lontano, sono ritornato dai miei per un po’.
L’amore...la lussuria è amica del Demonio”
BEATRICE
“Guarda Emanuele che l’amore non è mai un errore, lo è
innamorarsi delle persone sbagliate.”
DAVIDE
“E’ vero. Beatrice ha ragione, io ti conosco Emanuele, forse la
tua vocazione non era abbastanza forte e poi tu sei sempre stato un
tipo sin troppo onesto. Erano ...le circostanze ad essere sbagliate,
non l’amore.”
EMANUELE
“Ho peccato, devo espiare. Voi non capite. Non sum dignus.”
DAVIDE
“Tu sei una bella persona Emanuele, lo sei sempre stato, è facile
innamorarsi di te.”
BEATRICE
“Pensa a Stefania, lei ti vuole già bene. Non può essere un caso.
Vi ho guardato prima mentre ballavate, tu puoi essere l’uomo per
lei. E lei diventare la donna per te.”
EMANUELE meditabondo
“La donna per me...Tutto è amore… Sapete una cosa? Forse venire
qui stasera per me è stato più utile di cento prediche. Strano
perché non mi aspettavo niente. Poi prima mentre ballavo con lei
(indica Stefania) ho capito un lato importante di me..”
DAVIDE taglia la torta
“E io voglio sentirlo. Intanto prendo una fettina di torta. Tu
spara.”
EMANUELE
“Quasi una banalità. Voglio amare questa donna, voglio amarla
veramente, dividere la mia vita con lei. Quanto vorrei formare una
famiglia.
Sapete che a volte sogno una mia famiglia? Voglio la vita, la vita
vera! E ci riuscirò (si volta a vedere Stefania che dorme), non
voglio più stare solo.”
BEATRICE
“Dovrai
ricominciare da zero.”
DAVIDE
“Bel
casino, amico. Però ti invidio, è bellissimo ricominciare.”
EMANUELE
“Non
importa, non si può essere puniti per una cosa così bella.”
DAVIDE
“E
io ti aiuterò. Ma, aspetta un attimo, se i tuoi capi ti dicessero
“Va bene, stai pure con una donna, basta che non te ne vai”, tu
che faresti?” (intanto Beatrice con un cucchiaino gli prende un
pezzetto della sua torta)
EMANUELE
“Uh!
Me l’hanno già fatto questo discorso. Non sai quante volte. Ma io
voglio essere onesto e vivere con lei alla luce del sole. Basta
nascondersi. Non posso nascondere chi amo più al mondo, io non sono
così.”
DAVIDE
“Questo!
E’ questo l’Emanuele che conoscevo. Bea, che ne pensi?”
BEATRICE
portandosi il cucchiaino alle labbra
“Che
Emanuele sta preferendo l’amore di una donna a quello di Dio. Come
donna io ne sarei molto lusingata.”
EMANUELE
riflettendo guardando la luce di una candela
“
Beatrice
ha ragione, è questo il peccato originale, mica la sciocchezza della
mela. Invece
di Dio... amare una donna. Anzi, è quello vero, quello grande,
quello imperdonabile, che ti fa uscire da quello che credevi il
Paradiso. Invece di Dio, Adamo ha preferito amare una donna.“
BEATRICE
“Un
peccato d’amore.”
EMANUELE
“Certo,
dovendo scegliere tra il paradiso ed Eva, ha scelto lei. E io adesso
mi sento così, come lui non tornerò indietro, non ha senso. Sarà
quel che sarà. Grazie Davide, dovevo venire qui per scoprirlo. (Alza
gli occhi, guarda Davide e Beatrice)
E a voi due voglio dire una cosa.”
DAVIDE
“Dicci.”
EMANUELE
“Voi
è tutta la sera che osservate me e Stefania, è inutile che dite di
no. Ma io ho osservato voi. E voi due vi amate veramente, è
innegabile. Non vi lega un sentimento banale, avete la stessa fiamma
dello Spirito negli occhi. Questa sera l’amore è sceso nella casa
anche per voi. Siamo tutti in amore.”
Davide
e Beatrice si guardano e si stringono la mano sul tavolo.
EMANUELE
“Davide,
questa donna ti ama intensamente, non fartela scappare. E sposatevi
presto.”
DAVIDE
“Farò
il possibile. (si
volta verso Beatrice)
Ti amo. Beatrice sei d’accordo? Ti amo.”
Beatrice
lo guarda in silenzio e gli dà una carezza, mentre con l’altra
mano si asciuga gli occhi. Poi lo prende per la nuca e lo stringe
verso le sue labbra. Mentre Davide e Beatrice si baciano, intanto
Emanuele si alza e va verso Stefania che riposa sul divano.
Mdp
su Emanuele, che si siede accanto a lei, piano per non disturbarne il
sonno, le stringe la mano e parla dolcemente.
EMANUELE
“Stefania,
tesoro. Grazie, grazie. Sono ritornato nuovo, mi sento appena nato,
come se avessi appena aperto gli occhi. Come è bello il mondo.
Staremo insieme per sempre. Sei tu il mio per sempre.”
Stefania
sorride nel sonno.
(Pretenders
– Forever young)
Titoli
di coda
Fine