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martedì 12 dicembre 2017

ORNELLA

Ornella era una psicomotricista con cui ho lavorato parecchio in passato. Lei si occupava dei bambini molto piccoli, in età prescolare, io degli altri. Era sposata con un noto pittore della Brianza e la loro casa in campagna era piena di luce.
Anche se non abbiamo mai legato e fatto grande amicizia, c’era tra me e Ornella comunque un rapporto di stima reciproca e rispetto. In italiano manca una parola che esprima questo tipo di rapporto, in cui non si è proprio amici ma nemmeno semplici conoscenti. A Natale e Pasqua, anche se da anni non lavoravamo più insieme, ci scambiavamo in ogni caso gli auguri e talvolta, con la scusa di visitare le opere del marito pittore, ci incontravamo durante l’anno.

Ho usato il verbo al passato perché ieri sono venuto a sapere che poco tempo fa Ornella è morta di tumore al seno, di cui soffriva da tempo. Sembrava che le cure fossero state efficaci ma non è stato così. Il tumore al seno è una strage.
A questa notizia ho reagito come ho visto fare altre volte, ho chiuso gli occhi mi son passato una mano sul volto e son rimasto in silenzio. Mi spiace Ornella, mi spiace mi spiace.


Cosa rimane alla fine della nostra vita, qualche sorriso, amore, il ricordo di tante primavere. Nessuno è insostituibile, ma qualcuno lascia un rimpianto.

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