Visualizzazioni totali

lunedì 4 dicembre 2017

NON TI VERGOGNI

Narra Plutarco, il grande storico della antica Grecia, che un giorno il figlio del re Filippo andò dal padre tutto emozionato e gli disse: “papà, voglio farti sentire una cosa!”
Il ragazzo imbracciò la sua cetra (una sorta di piccola arpa) e suonò una famosa canzone. Si era esercitato a lungo e la canzone venne eseguita in maniera assolutamente perfetta, con sentimento e senza sbagliare una nota. Malgrado la giovane età il ragazzo era proprio bravo.
Il re Filippo lo ascoltò attentamente, senza perdere nulla della sua esibizione. Poi quando il figlio ebbe finito appoggiando la cetra a terra, lo guardò e disse: “Non ti vergogni di suonare così bene?”.

Il perché si espresse con quelle parole così severe ce lo spiega Plutarco stesso: il re era indispettito e scandalizzato dal fatto che suo figlio avesse dedicato tanto prezioso tempo ad una attività così effimera e poco utile, certo piacevole ma senza molta dignità, poco adatta ad un futuro re. Solo da questo si potrebbe capire come una volta la musica non fosse granché considerata.

Sono parole che in epoca moderna reputeremmo eccessive, quasi crudeli e poco rispettose dei sentimenti di un giovane. I tempi sono cambiati. Eppure da questo aneddoto che sembra superato si può imparare qualcosa. Quando oggi sento molti giovani vantarsi delle loro imprese nei videogiochi e li vedo passare ore davanti allo schermo per battere chissà quale record mi torna sempre in mente il re Filippo e le sue parole.
Certo, mi rendo conto che la gente deve pur riempirsi la vita ma mi fa rabbia vedere soprattutto giovani sprecare così le loro energie e intere giornate che non ritorneranno, sciupando le loro menti, spippolando e scrutando uno schermo nero. C’è qualcosa che proprio non va nel mondo virtuale. Mi spiace per loro. E quando si gasano dei loro finti successi vorrei chiedere come il re Filippo: non ti vergogni di avere battuto il record?

Ma tanto so che non verrei capito e anzi sarei considerato un rompipalle, un vecchiodimerda. Non sono un re, la mia opinione non è richiesta. Comunque penso sempre a quelle parole quando li vedo tutti concentrati per poi vantarsi. Datemi pure addosso ma è così.



Nessun commento:

Posta un commento