NON
TI VERGOGNI
Narra Plutarco, il
grande storico della antica Grecia, che un giorno il figlio del re Filippo andò
dal padre tutto emozionato e gli disse: “papà, voglio farti sentire una cosa!”
Il ragazzo imbracciò la
sua cetra (una sorta di piccola arpa) e suonò una famosa canzone. Si era
esercitato a lungo e la canzone venne eseguita in maniera assolutamente
perfetta, con sentimento e senza sbagliare una nota. Malgrado la giovane età il
ragazzo era proprio bravo.
Il re Filippo lo
ascoltò attentamente, senza perdere nulla della sua esibizione. Poi quando il figlio
ebbe finito appoggiando la cetra a terra, lo guardò e disse: “Non ti vergogni
di suonare così bene?”.
Il perché si espresse
con quelle parole così severe ce lo spiega Plutarco stesso: il re era
indispettito e scandalizzato dal fatto che suo figlio avesse dedicato tanto
prezioso tempo ad una attività così effimera e poco utile, certo piacevole ma
senza molta dignità, poco adatta ad un futuro re. Solo da questo si potrebbe
capire come una volta la musica non fosse granché considerata.
Sono parole che in
epoca moderna reputeremmo eccessive, quasi crudeli e poco rispettose dei sentimenti
di un giovane. I tempi sono cambiati. Eppure da questo aneddoto che sembra
superato si può imparare qualcosa. Quando oggi sento molti giovani vantarsi
delle loro imprese nei videogiochi e li vedo passare ore davanti allo schermo
per battere chissà quale record mi torna sempre in mente il re Filippo e le sue
parole.
Certo, mi rendo conto
che la gente deve pur riempirsi la vita ma mi fa rabbia vedere soprattutto
giovani sprecare così le loro energie e intere giornate che non ritorneranno, sciupando
le loro menti, spippolando e scrutando uno schermo nero. C’è qualcosa che proprio
non va nel mondo virtuale. Mi spiace per loro. E quando si gasano dei loro
finti successi vorrei chiedere come il re Filippo: non ti vergogni di avere
battuto il record?
Ma tanto so che non
verrei capito e anzi sarei considerato un rompipalle, un vecchiodimerda. Non
sono un re, la mia opinione non è richiesta. Comunque penso sempre a quelle
parole quando li vedo tutti concentrati per poi vantarsi. Datemi pure addosso
ma è così.
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