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giovedì 20 aprile 2017

WEB REPUTATION

“Prof, che cos’è la reputazione?”
“Perché mi fai questa domanda? E’ un argomento delicato.”
“Perché mio padre ieri, vedendomi attaccato al pc, ha detto che la mia reputazione ne risentirà.”

“In un certo senso tuo padre ha ragione. Io per esempio ringrazio Dio che ho commesso le mie stupidate giovanili lontano da internet.”
“Quali stupidate, prof?”
“Potete anche non credermi ragazzi, ma non me le ricordo neanche più. So solo che quello che combinavo nelle baldorie con gli amici ormai si è perso. Oggi invece internet non dimentica nulla e le nostre sciocchezze non sono più transitorie, si lasciano tracce anche di cose poco belle. L’oblio non esiste più.”
“Non me ne frega niente, io non sarò mai rispettabile. Fuck you!”
“Dici così perché non hai una famiglia e dei figli da mantenere, ne riparliamo tra qualche anno. Le aziende quando vi chiameranno a lavorare faranno una ricerca on line sulla vostra Web Reputation, cosa credete? E più il lavoro è importante più la ricerca è capillare. Magari vanno a ripescare foto o frasi di anni prima e vi scartano. Guardate che è già successo.”
“Prof, vale anche per noi ragazze?”
“Certamente, cara.”
“Ma questa cosa vale solo per il lavoro o anche in altri campi?”
“Purtroppo è un discorso che si sta estendendo. Ho sentito che c’è stato un matrimonio che è andato a rotoli per questo.”
“Ah sì?”
“L’amica di una ragazza che doveva sposarsi è andata a scovare vecchie foto su Facebook, le ha stampate e le ha mostrate alla famiglia di lui. “Guardate, guardate la vostra santarellina!” Non devono essere stati bei momenti.”
“Oddio.”
“Ragazze, state attente a quello che pubblicate.”
“Ma Prof, le mie amiche non mi farebbero mai una cosa del genere.”
“Dio ti benedica, ragazza mia, Dio ti benedica.”

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