ANDREA PAZIENZA
Morto giovane per eroina, Andrea
Pazienza (1956-1988) è stato uno dei più grandi fumettisti italiani. Ha creato
in pochi anni personaggi indimenticabili: Zanardi, Pompeo, Penthotal, Astarte…
Chi vuole conoscere l’Italia degli anni ’70 meglio che passi anche da lui. Era
una delle colonne portanti del Male e Frigidaire (te li ricordi, eh?), le sue
storie erano tra le prime che leggevo quando li arraffavo all’edicola.
Anni di piombo, molto politici,
passionali, di contestazione. Brigate Rosse,
attentati, strategia della tensione, cortei, rabbia e solidarietà…. Gli anni
psicologicamente importanti e formativi della mia adolescenza. Oggi vedo che in
Italia si tende quasi a dimenticarli gli anni ‘70, considerarli una parentesi
“eccessiva” e poco di moda. Meglio il “riflusso”, no? Hanno vinto loro ma forse
è un errore, dentro lo so io cosa provo ancora.
Meglio tornare ad Andrea. Ironico, bravo, capace di condensare tragedia e
risate a volte in una sola vignetta, divertente e profondo. Era già grande, è
morto di overdose prima di essere grandissimo. Poteva diventare uno dei più
grandi pittori italiani, il talento ce l’aveva tutto. L’eroina lo ha strappato
via.
Ho pianto quando è morto. Poteva dare ancora così tanto.
Ho pianto quando è morto. Poteva dare ancora così tanto.
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