L’IRRITAZIONE
Lo psicoanalista svizzero Jung non era uno sciocco e aveva ben
presto capito che, quando provava noia e fastidio per il comportamento di
qualcuno, non doveva cercarne la causa in chi gli stava davanti ma in se
stesso. Il “fastidio” che provava era un segnale che qualcosa non andava in lui
e turbava la sua pace, era un problema personale che era meglio risolvere per
interagire con l’altro. In un certo
senso era grato se qualcosa lo irritava nel mondo che lo circondava, era un segnale
preciso per capire meglio se stesso.
Si possono portare cento esempi e sembra quasi una banalità
eppure non è così semplice accettarla. La si ritrova simile per esempio in una
frase zen “Il vero arciere non incolpa il bersaglio, ma se stesso”. Come è più
semplice dare la colpa agli altri!
E capire se stessi diventerà poi un modo per comprendere meglio
il mondo in cui viviamo dentro. Anche perché, come una volta mi disse un amico
psichiatra al telefono, “le cose, come noi stessi, si capiscono quando si prova
di cambiarle”. In questi casi l’irritazione è sempre in agguato, non lasciamoci
sfuggire l’opportunità!
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