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sabato 4 maggio 2024

QUALE ERA IL MIO METODO DI STUDIO

Uh che ricordi universitari! Io facevo così, avevo escogitato il Metodo Tartaro che comprendeva tre fasi:

1.Lettura dei libri, sottolineati e compresi in ogni loro recondito angolino

2.Riassunto dei libri letti in quadernoni che riempivo di freccine, esplosioni, parole in grassetto, schemini, sunti personali e rimandi per capirli al meglio

3.Imparare a memoria i suddetti miei quadernoni. Ero giovane e lo sforzo mnemonico non mi spaventava. Ricordo anzi che una mia specialità era il colpo doppio, cioè preparare insieme due esami simili (Pedagogia I e Pedagogia II per esempio, o Psichiatria e Psicopatologia). Qualche libro era sempre in comune e si rinforzavano a vicenda. E magari studiare un libretto extrabonus che male non faceva.

Il giorno dell'esame con me portavo con me ovviamente i libri che però non degnavo di uno sguardo. Ripassavo in continuazione i miei quadernoni. Con questo metodo di studio matto e disperatissimo davo un esame ogni 40 giorni e, dopo una partenza ad handicap dato che avevo cambiato facoltà in corsa (da Filosofia a Psicologia) riuscii a laurearmi alla svelta con la media del 28/30.

Cosa mi è rimasto di quel periodo? I miei quadernoni, che ogni tanto rileggo. Quante cose sapevo, quante cose ho dimenticato.

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