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mercoledì 8 maggio 2024

AMARSI

E' alla base della nostra morale, fin da piccini ce la siamo sentita dire questa frase. Volenti o nolenti ce lo hanno inculcato in zucca. Così profondamente che, anche se nella vita siamo poi diventati laici e non credenti, è quasi impossibile estirpare questa frase dalla mente.

Cosa intendo dire. Ho sempre trovato molto singolare che Gesù, nella sua nota esortazione, non abbia detto un generico "Ama il prossimo tuo" e basta, ma una frase più completa: "Ama il prossimo tuo COME te stesso". La frase acquista tutta un'altra prospettiva detta così.

Se ne potrebbero ricavare diverse considerazioni, ce ne sono tante, ne elenco qualcuna a caso: che la benevolenza verso gli altri non è infinita ma ha come limite e pietra di paragone l'amore per se stessi, che devo sempre amarmi e non dimenticarmi, anzi trascurarmi è un male, che quindi bisogna amare anche e soprattutto (ma non solo) se stessi, che se vuoi amare gli altri ti toccherà prima voler bene a te stesso, che siamo tutti uguali e quindi non va bene negare se stessi in nome dell'altruismo e via riflettendo. Magari a te che leggi è venuto in mente qualcos'altro, lasciamelo detto.

Gesù emerge dai testi comunque come uno che non le mandava a dire, questa è una frase infatti molto chiara, che ha attraversato i secoli, degna di meditazione. Amo abbastanza me stesso? Perché non c'è nulla di sbagliato nell'amare se stessi. E anche se dopo nell'ottica del sacrificio e del senso del dovere i Padri Fondatori ci costruiranno sopra una religione, all'inizio non era proprio così.

Esempio pratico: chi, come me e tanti altri, ha problemi di salute o gravi di altro genere (la fantasia nella sofferenza è infinita) è facile che si deprima, pensi di non valere niente, si odii il mondo e la vita etc. Ma non è così: se vuoi essere amato e vivere nel mondo devi cominciare ad amare te stesso, quello che di buono c'è ancora in te.

Può sembrare blasfemo come passare dalle stelle alle stalle, ma è per finire con una nota leggera. Amare se stessi infatti è una buona base di partenza ma non garantisce ahimè niente per il futuro, ci vorrà anche altro. Però, come dice Tex Willer: "se riuscissimo a prevedere tutto, la vita sarebbe meno interessante".

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