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martedì 9 gennaio 2024

QUALI RISULTATI HA AVUTO UN RECENTE SONDAGGIO SU QUORA

IL FATTO: nella notte tra il 3 e il 4 gennaio a Milano, un 24enne con la complicità di due compari (poi presi anche loro) ha teso un cavo d’acciaio ad altezza d’uomo 140 cm in una strada trafficata. Solo per miracolo e per il tempestivo intervento dei Carabinieri non ci è scappato il morto, un eventuale motociclista sarebbe rimasto decapitato. Arrestato e interrogato sui motivi del gesto, ha detto: “Ho fatto una cazzata per gioco, perché mi annoiavo. Volevo divertirmi."

Milano - La follia del cavo d'acciaio teso ad altezza uomo
È successo di notte in viale Toscana, coinvolto un automobilista. I Carabinieri fermano un 24 enne e lo accusano di strage: "Mi annoiavo, era un gioco"

IL SONDAGGIO SU QUORA: colpito dal gesto, ho chiesto a caldo ai Quorani “Cosa pensare del ragazzo di 24 anni che a Milano ha teso un cavo metallico in mezzo alla strada? Una bravata? Punirlo severamente? Che fare?”. In pochi giorni la domanda ha ricevuto più di 60 risposte. Che non sono affatto male come campione, vi assicuro, statisticamente si possono già trarre delle considerazioni generali.

1.VENA GIUSTIZIALISTA: che in tutti noi si nascondesse un biblico “occhio per occhio” è ovvio, non pensavo però che questa tendenza alla “giustizia popolare” fosse così intensa. NESSUNO ha avuto parole di comprensione e praticamente tutti (il 92%, più di 9 su 10) hanno espresso invece commenti carichi: “Nella mia idea di giustizia non ha piu' diritto a rivedere la luce del sole..: Demente… Infilargli un cavo metallico nel sedere... rinchiuso e buttata via la chiave... Sterilizzarlo… individuo crudele e molto pericoloso… non è una bravata ma malvagità allo stato puro… da ricovero nei manicomi... Impiccarlo con un cavo metallico… irrecuperabile… pena di morte... devi soffrire per il resto della tua vita...”. Neanche con il passare dei giorni tale tendenza diminuiva, anzi. C’è qualcosa in questo atto che scatena un desiderio di rivalsa.

2.SFIDUCIA NELLA GIUSTIZIA ITALIANA: anche qui tutti hanno espresso una grande sfiducia per come verrà giudicato “ufficialmente”. Per nessuno costui avrà la pena che si merita, lo scollegamento tra magistratura e popolazione in questo caso è stato molto forte. Molti hanno ricordato il caso dei ragazzini che lanciavano i massi dal cavalcavia, condannati a pene irrisorie. Inoltre il fatto che non fosse un extracomunitario o un meridionale ma un “milanese” ha scatenato parecchia ironia.

3.SFIDUCIA IN UN POSSIBILE RECUPERO: la pena di morte purtroppo non è contemplata dal nostro codice, ma tutti rimangono comunque scettici su un possibile recupero. Alcuni (ma pochi) parlano di Servizi Sociali, lavorare in un Pronto Soccorso, assistere un disabile etc. Davanti alla grande ondata della “wild justice” sono veramente voci nel deserto. Non invidio i giudici che si occuperanno del caso.

4.LA NOIA E’ PERICOLOSA: parlo adesso da genitore. Va bene assicurare ai figli una vita meno disagevole di quella che abbiamo vissuto, vogliamo il meglio per loro ed è giusto e sacrosanto. Ma tutto questo nasconde un grave pericolo, la noia, un sentimento che a volte genera dei fiori strani. Se traggo una lezione da tutto questo episodio è questa: non va bene la bambagia, occorre anzi evitare che i giovani si annoino. Ma come?

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