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martedì 16 gennaio 2024

PRIMA VOLTA

Non posso scordarla per la sua stranezza. A 13 anni passai le vacanze natalizie al mare, in Calabria presso amici dei miei, come già capitava da qualche anno. Un giorno dell'anno nuovo Alfonso, un pescatore amico di famiglia, arrivò trafelato presso la nostra compagnia.

"Presto ragazzi, presto! Mettetevi i giubbotti che vi porto in un posto che è una sorpresa!"

Ci vestimmo e venimmo caricati sulla macchina, anch'io "il milanese". Alfonso partì a tutto gas e tempo mezzoretta raggiungemmo già le montagne (in Calabria le montagne sono molto vicine alle spiagge). Ovviamente il clima cambiò, faceva molto più freddo man mano che si saliva. Iniziò pure a nevicare e io mi strinsi nel giubbotto. Gli altri ragazzi non dicevano nulla e guardavano fuori dal finestrino.

Alfonso fermò la macchina ai bordi di un prato innevato, scese e ci disse entusiasta "Ragazzi, questa è la neve!" Scendemmo tutti dalla macchina e io non dimenticherò mai le facce stupite dei miei amici. Lì mi resi conto che questi ragazzi calabresi era la prima volta che vedevano la neve.

Uno guardava il cielo con i fiocchi che gli cadevano sulla faccia, un altro stava lì con la mano aperta, un altro guardava le sue impronte sulla neve. Fu un momento, a ripensarci adesso, di "sospensione", in cui la realtà era diversa. Io, più esperto, insegnai presto a giocare a palle di neve.

Finì come era prevedibile: presi dal momento, dal gioco e ignari del freddo, i miei compagni rimasero presto intirizziti. "Alfonso, presto portaci a casa che ci scaldiamo le mani gelate!"

Ma non dimenticherò mai le facce stupite di questi ragazzi quando scesero dalla macchina. Una cosa nuova.

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