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martedì 31 gennaio 2023

LA STORIA TRISTE

Dicono che “la Storia è una bella signora con la pelliccia insanguinata” perché ne offre tanti di eventi tristi. Oltre alle guerre ci sono le tragedie personali, quelle naturali, le estinzioni, le schiavitù, gli olocausti, le vendette… non si finisce mai e a volte bisogna avere un cuore di pietra per non commuoversi. Te ne posso raccontare un paio che mi avevano fatto pensare e reso malinconico.

Il rogo dei libri aztechi. Dopo aver conquistato il Messico nel 1521, i conquistadores di Herman Cortes annientarono tra l’altro tutta la cultura azteca precolombiana. William Prescott nel suo capolavoro “La conquista del Messico” del 1843 (entusiasmante librone di 1000 pagine stampato ancora oggi, letto e riletto) racconta che gli spagnoli radunarono i libri sacri nella piazza principale della capitale e accesero un grande fuoco.

Tutti i nativi presenti, quei pochi che erano sopravvissuti ai massacri, si misero a piangere e lamentarsi vedendo i loro libri più amati andare in fumo, e io con loro. Poesie, dipinti, arte, scoperte, storie... tutto perduto. E nel loro furore evangelico gli spagnoli distrussero minuziosamente ogni cosa del popolo precedente. Quanti libri precolombiani sono rimasti oggi nel mondo? Tre. Come se di tutti i libri nelle biblioteche ne restassero solo tre a caso. Conquistatori, non cambiano mai.

L‘ultimo indiano. Questa è una storia che ho sentito anche altrove, racconto la più emblematica. Il 29 agosto 1911 in una fattoria della California fu trovato un indiano tremante. Era l’ultimo superstite della tribù degli Yshi, che si riteneva estinta, e parlava una lingua sconosciuta. Quando degli studiosi lo portarono in un museo riconobbe oggetti misteriosi (frecce, ami, cestini etc) e mostrò come si facevano. Purtroppo ebbe vita breve e morì presto. Come ci si sente ad essere l’ultimo della tua tribù? Cosa si prova a sapere che scomparso te sparirà un mondo?

E tante altre storie ci sarebbero, ma sono già triste così. Una signora con la pelliccia insanguinata. "E se non piangi, di che pianger suoli?"

(l’ultima foto di Yshi)

lunedì 30 gennaio 2023

 STAMATTINA

Stamattina presto mi arriva la telefonata dal badante. Con voce dall'oltretomba dice "Lucaaa...sto male... febbre... non posso venireee oggi mi spiace".
"OK rimettiti presto". Attacco il telefono e impreco.

Vivendo solo ed essendo in sedia a rotelle avevo bisogno del suo aiuto. Devo far da solo, è l'unica.
Mooolto lentamente, con l'aiuto morale di Radio Virgin Rock, ho fatto quasi tutto (è quel quasi che mi inquieta). Vestito, alzato, fatto colazione, preso medicine, pappa che si sta scongelando al microonde, davanti al pc.

Che ore sono? 11.30 va bene dai, per adesso ce l'ho fatta. Ce la posso ancora fare. In ulo alla febbre. Un po' tardi ma sono pronto.


domenica 29 gennaio 2023

LA SINDROME DI REBECCA

E' una patologia dell'amore molto interessante. Capita che a volte si inizi una relazione amorosa con una persona che si scopre ancora molto, troppo legato/a ad un ex al punto tale che rovinerà la nuova relazione. Una volta era tipica dei vedovi/e che non riuscivano a staccarsi dal ricordo del coniuge, oggi si può presentare in varie forme.

Il nome Sindrome di Rebecca nasce da un famoso film di Hitchcock del 1940, "Rebecca, la prima moglie", in cui un vedovo, malgrado un nuovo matrimonio, era ossessionato ancora dal fantasma della prima moglie, al punto tale che la giovane nuova moglie era esasperata. Il film dopo vari colpi di scena finisce male, tra pazzia e incendi.

Anche Verdone, per dare un tono più leggero al tema, affrontò lo stesso tema in "Viaggi di Nozze", in cui un barone della medicina, pignolo e vedovo spingeva la nuova moglie a comportarsi, vestirsi, parlare come l'altra. Lo svolgimento è esilarante ma curiosamente anche questa volta finiva in tragedia dato che la nuova moglie (interpretata dalla bravissima Veronica Pivetti) preferiva suicidarsi.

D'accordo, sono solo due film, ma la patologia è da considerare con molta attenzione perché ho visto che il fantasma dell'ex può amareggiare se non rovinare la vita. E' successo talmente spesso che sento alla mia veneranda età di dare un monito ai più giovani.

Attenzione, quando si inizia una nuova relazione, che il partner abbia il cuore libero. Un po' di rimpianto è lecito ma c'è un limite da non superare. Gli ex devono essere confinati in un passato che non ritornerà e non può ritornare. Non accettate con leggerezza situazioni ambigue fin dall'inizio.

E non commettete l'errore (frequente nel mondo femminile) di pensare "con il mio amore, la mia devozione, la mia passione…lo cambierò! Alla fine amerà solo me e la ex non la sentirà più". Rischiate che ci sia un'ombra quotidiana nel vostro rapporto e brutte sorprese in futuro. Non esiste un amore al 90%, l'amore è un sentimento onesto, mi devo fidare in ogni momento di te.

Avete il diritto (e il dovere) di fare le vostre esperienze, ma attenti se c'è qualcosa che fin dall'inizio vi esclude.

RACCONTO UN MIO SEGRETO

Ah beh sì, un piccolo segreto oggi ce l'avrei. Niente di scabroso, una sciocchezzina. Però ne voglio parlare.

Avrete certo letto sui giornali notizie del tipo "Si risveglia dal coma ascoltando il suo cantante preferito" o simili, soprattutto in estate (non so perché) questi titoli vanno forte.

E dato che il vostro affezionatissimo vuole premunirsi il più possibile, anche se parrà macabro dopo aver letto dell'ennesimo risveglio è stato doveroso chiedersi: "ma se per disgraziatissimo caso dovessi cadere in coma profondo e non rispondessi più agli stimoli esterni -scusate, intanto che scrivo mi sto grattando le balle- che musica dovrebbero farmi ascoltare per un risveglio?"

Per cui nel mio computer esiste un misterioso file chiamato Canzoni da Coma, che io aggiorno periodicamente e che adesso sapete cosa vuol dire. Tolgo qui, metto là. Tutte canzoni, ma anche voci o poesie, da farmi risentire più volte (importante). Fatemi ascoltare un nastro con queste canzoni, vi prego.

Sono canzoni e voci che hanno un valore personale e indimenticabile (prossimamente stilerò un elenco), ogni volta che mi capita di ascoltarle per caso mi fermo e mi scatenano ricordi, emozioni, pensieri. E anche se non mi risveglieranno e le cose non sono così semplici, di sicuro mi regaleranno un sorriso, ovunque io sia.

giovedì 26 gennaio 2023

GIOCARE ALLA LIPPA

Ci ho giocato poche volte da ragazzino ma ai tempi di mio padre (anni '40 e '50) andava ancora fortissimo. E' simile al baseball per farsi capire ma sembra sia molto più antico.

Si chiama appunto "baseball dei poveri" per un semplice motivo, non ha bisogno di nulla tranne due pezzi di legno che si possono trovare ovunque. Uno nodoso viene afferrato e funziona da mazza, l'altro più piccolino verrà scagliato il più lontano possibile.

Come si gioca: si appoggia il bastoncino per terra, gli si dà prima un capace colpetto (lì sta l'arte), il piccolino si solleva un attimo per aria e allora lo si colpisce violentemente con il bastone, lanciandolo lontanissimo. Il gioco unisce abilità (il primo colpo, i più abili riuscivano a far sollevare il bastoncino di un metro e più) e forza (il secondo colpo). Non ho idea delle regole: da noi vinceva semplicemente chi lo tirava più lontano.

Importante: il gioco della lippa oggi è vietato un po' ovunque. E il motivo è evidente: non è gioco da città, ha bisogno di ampi spazi. Forse in campagna ci giocano ancora. Quanti vetri rotti. E inoltre qualche bambino so che si era fatto male. E' un gioco di altri tempi, quando ci si arrangiava e ci si divertiva con poco.

mercoledì 25 gennaio 2023

PERCHE' ESISTE LA QUESTIONE MERIDIONALE IN TUTTO IL MONDO

Purtroppo perché il razzismo esiste in tutto il mondo
, non riuscirai a scappare da esso. Nord-sud, Parigi-Lione, Milano-Roma, Scozia-Inghilterra, selva del nord-Lima in Perù, Roma nord-Roma sud, Pechino-Tibet eccetera.

E perché limitarci a nord e sud? Anche est-ovest (Calabria-Sicilia) o il colore della pelle (India) o i soldi (USA) o la religione (Medio Oriente) o l'ideologia (Russia-USA) o…

Basta che tra due gruppi umani ci siano delle differenze anche minime e subito si scatena il "Noi siamo meglio di Voi". Da ragazzo pensavo che da grande sarei vissuto in un mondo senza razzismo, in cui le diversità erano tollerate anzi apprezzate. Oggi non la penso più così, il razzismo è ineliminabile nella natura umana. E' nell'essere umano che è proprio insita tale aggressività. Il razzismo, malgrado alcuni gesti di rispetto, vivrà più a lungo di me.



martedì 24 gennaio 2023

CHI FU UNA DONNA STRAORDINARIA PERO' DIMENTICATA?

Il mio voto va a Luisa Battistotti-Sassi, una donna tanto straordinaria quanto poco nota. La sua vita, nettamente divisa in due parti, fa volare con la fantasia. A Milano le han dedicato una via, ma chi era?

Nata nel 1824, si può dire che era una femminista ante litteram. Quando si sposò volle per esempio mantenere a tutti i costi il suo cognome insieme a quello del marito (“E che? Lo cambiavo per lui? Lui l’ha cambiato per me?”). Tutti i commentatori sono del resto concordi nel dire che aveva un carattere risoluto e indipendente e stiamo parlando di 200 anni fa.

Non erano solo parole. Durante le 5 Giornate di Milano (18 al 22 Marzo 1848), quando i milanesi si ribellarono al giogo degli austriaci, chi fu la prima ad erigere una barricata? Luisa, che a soli ventiquattro anni insegnò a sparare a tanti. Da sola riusciva ad arrestare e tenere a bada gruppi di nemici. Conoscerla in quei giorni era una esperienza mistica, vestita da uomo e piena di energia rivoluzionaria doveva essere irresistibile (“C’è solo una strada, dobbiamo liberarci da soli!”).

Il 22 marzo 1848, dopo cinque giorni di lotte, finalmente gli austriaci abbandonarono la città, ci fu una grande festa e si instaurò un Governo Provvisorio. Vennero riconosciuti a Luisa i meriti più grandi e per tre mesi Milano si governò da sola, finalmente liberi.

Ahimè, durò poco. In agosto ci fu la controffensiva austriaca e il 5 agosto 1848 il loro esercito rientrò in una città silenziosa. Tanto la prima metà del 1848 era stata entusiasmante, quanto la seconda metà dell’anno a Milano fu tragica, ci furono processi e fucilazioni. A quanto riportano le cronache, però era già fuggito un terzo dei milanesi, tra cui Luisa.

E qui inizia la seconda parte della nostra storia, una storia fantastica. Dove si rifugiò Luisa? Emigrò in America, e niente altro sappiamo, solo che morì a San Francisco nel 1876. Aspetta aspetta, momento momento… una donna come Luisa nella epopea del Far West? Una che sapeva usare le armi e piena di spirito battagliero?

Ha gestito un saloon in California? Ha partecipato alla Corsa all’Oro? Era in prima fila contro gli Apache? Anzi era lei stessa diventata una Apache scotenna cristiani? Oppure era meglio conosciuta come Calamity Jane? Era… Tutto può essere. Che sia stata cheta e bona però non ci crede nessuno.

Grazie Luisa. Non solo hai difeso la mia libertà ma mi hai fatto volare con la fantasia.

"Finalmente il fanatismo ha pervaso ogni età, ogni ceto, ogni sesso!"

lunedì 23 gennaio 2023

LA BELLEZZA PUO' ESSERE UN PROBLEMA 

L’amore era per Fanny un problema. “O trovo uomini zerbino oppure che vogliono esibirmi come un trofeo -disse sconsolata-, non mi sento mai amata veramente. E’ un continuo. Lo so che rispetto ad altre mie amiche non mi dovrei lamentare, ma mi chiedo che ne sarà di me. Sono sola.

Che strano sentirla parlare così. Non ho mai avuto una paziente bella come lei: lunghi capelli biondi, occhi verdi splendenti, giovane, corpo anforato. Sua madre era stata una famosa modella olandese degli anni ‘70 e non stentavo a crederlo.

Per darmi il definitivo colpo di grazia, Fanny era pure una pittrice, esperta di Van Gogh e spesso nelle sedute si svisceravano temi di arte che in un servizio pubblico sono raramente (ahahahah) affrontati. Indimenticabile quella volta che, non avendo soldi, volle pagare la seduta di psicologia con un suo quadro.

Dato che non si può avere tutto, Fanny era anche, per usare termini intuibili, matta come un cavallo. Aveva cupi deliri di natura psicotica e sintomi vari che la tormentavano. E’ stata tra le mie pazienti più difficili, appunto perché di una bellezza sfolgorante.

Le pazienti troppo belle, possiamo anche scherzarci sopra ma è vero ed è stato notato più volte, sono pericolose in psicoterapia. E’ come cercare di concentrarsi con qualcuno che bussa alla porta. Il mio anziano Supervisore mi mise più volte in guardia, sia da lei che dall’invidia dei colleghi. Si ricevono sempre (sempre) battutine e frecciatine.

Comunque alla fine Fanny si era ricompattata, aveva ripreso a studiare e i deliri erano cessati. Il futuro per lei era almeno sereno. Terminammo gli incontri (anche perché il mio incarico come psicologo presso l’Asl stava per scadere) e da allora non l’ho più vista.

Spero che in questi anni abbia incontrato un uomo che le voleva bene veramente, non solo perché molto bella o un’artista. Quando penso a Fanny mi accorgo di una evidenza: IL DOLORE PSICOLOGICO NON SI PUO’ MISURARE con le macchine. Ognuno ha il suo e bisogna prenderlo sul serio. E se una persona bella dice che sta soffrendo sarebbe un errore banalizzarlo o sminuirlo. Attenzione.

In ogni caso ho il suo dipinto appeso alle pareti di casa. E’ un autoritratto, in cui mostrava la sua anima. Molto, molto diversa da ciò che appariva nel mondo.

domenica 22 gennaio 2023

NONOSTANTE TUTTO... L'UOMO

Ispirati dal successo galattico di Jesus Christ Superstar, anche la nostra parrocchia (Kolbe di Milano) volle cimentarsi nel 1980 in una avventura teatrale stile hippy. Le menti più fervide si misero all’opera di brutto e generarono un musical dall’indimenticabile titolo “Nonostante tutto... l’uomo”. Canzoni e scenette che spaziavano da Caino e Abele ad Anna Frank, passando per Giovanna d’Arco e Romeo e Giulietta.

Molto pretenzioso a pensarci oggi, ma se non le fai a 19 anni ‘ste cose quando le fai? Facile fare il superiore adesso ma allora tutti i giovani della parrocchia vennero presi dalla febbre del musical: il balletto, gli attori, il coro, gli scenografi… tutti volontari, una produzione complicatissima che Hollywood ce fa una pippa a due mani.

C’era per esempio bisogno di uno che al pianoforte fosse presente a tutte le prove per istruire il coro, ma chi è il volontario per un impegno così gravoso? Indovinato, bravi. Luchino alzò il ditino, perché la gloria e l’imperitura fama lo aspettavano.

E fu così che per 5 lunghi mesi ogni mercoledì sera provammo, provammo e riprovammo. Del resto era una cosa in famiglia: mia sorella era nel corpo di ballo e io avevo trovato una morosa tra le coriste, una vera figlia di Maria (senza rima, l’eccezione che conferma la regola, dannazione) (mia sorella è la prima a sinistra)

La sera della prima fu un successone. Organizzammo anche un mini tour nelle parrocchie lombarde: Bollate, Ballarate, Gallarate (tutti paesi che si danno del voi). Ma ecco il dramma: io quello spettacolo non l’ho mai visto, perché dovevo suonare quel dannato pianoforte. Il Scoprii il dramma dei musicisti, lavorano mentre gli altri si divertono.

Ero curioso, me l’hanno raccontato e ho solo delle foto. Giuro che se qualche Quorano l’ha visto, se lo ricorda e me lo racconta gli intesto casa. E’ 40 anni che ci penso.

So che alla fine il balletto era controluce dietro un sipario di carta che poi nel gran finale tutti laceravano per cantare davanti al pubblico. Quando seppi che i Pink Floyd rompevano il muro alla fine dello spettacolo The Wall pensai “Copioni, noi lo facevamo dieci anni fa a Baranzate”. Sono soddisfazioni.

Comunque il vostro affezionatissimo era sempre il primo a salire sul palco. Avanguardia. Eh sì. Prima che iniziasse lo spettacolo sbucavo dal sipario con una macchina fotografica in mano e dicevo al pubblico “Scusate, voglio scattare una foto ricordo. Sorridete tutti mi raccomando! Sorridete! E uno...e due...e tre.”

Click!

venerdì 20 gennaio 2023

DAVID CROSBY

Venire a sapere stamane (20.1.23) che è morto David Crosby mi ha rattristato. Ai giovani non dirà nulla ma ai vecchi frikkettoni come me è mancato il cuore per un attimo.

Era una delle voci del mitico quartetto Crosby Stills Nash & Young, protagonista a Woodstock. Autore di splendide, splendide canzoni sognanti. Grande esperto di marijuana, aveva aperto un commercio quando era stata legalizzata. E' morto oggi di vecchiaia e la cosa se possibile mi intristisce ancora di più. Sono in lutto.

Cantavo molte sue canzoni quando accendevano i falò sulle spiagge in Grecia. Guinevere, Almost cut my hair, The lee shore, Triad. E soprattutto il suo capolavoro, Deja vu. Avevo dimenticato il mio nome.

https://www.youtube.com/watch?v=YCs6Tpd5sFQ

giovedì 19 gennaio 2023

QUATTRO POLITICI

Se in Italia ci fosse il Monte Rushmore come negli USA, quali 4 politici italiani metteremmo? Ma è ovvio, il profilo di politici che han fatto grande l'Italia nel mondo. Aspetta però, mi dicono che li stanno ancora cercando.

Scherzi a parte, anche noi italioti abbiamo il nostro Monte Rushmore. Negli anni '30 ad Acqualagna (Marche) avevano scolpito il profilo di Mussolini in una montagna. Purtroppo nel dopoguerra i partigiani abbiano minato la montagna per renderla irriconoscibile, sai com'è.

http://foroitalico.altervista.org/profilo.htm#%3A~%3Atext%3DInfatti%2C%20negli%20anni%20trenta%2C%20gli%20abitanti%20del%20loco%2Cla%20montagna%20per%20cancellarne%20la%20sua%20gloriosa%20memoria.



 UNA STRATEGIA DI MARKETING EFFICACE

Quando uno è studente universitario si sa che i soldi sono pochi. All'epoca avevo una fidanzata che, per mantenersi agli studi, faceva la commessa in un grande magazzino di abiti (di catena molto famosa di cui non citerò il nome, ma assai rinomata). Un lavoro per lei senza infamia e senza lode ma una sera la vidi sconvolta.

"Cosa c'è?"

"Ho visto una cosa incredibile dove lavoro, non credevo ai miei occhi."

"Dimmi."

"Stiamo riorganizzando gli scaffali e abbiamo trovato un sacco di ciarpame. Tovaglie tarlate, giacche strappate, gonne sdrucite, colori orribili eccetera. Una montagna, tutta roba invendibile. Stavamo per buttare via tutto quando è arrivato il Direttore che ci ha fermati."

"Quello coi baffi?"

"Sì, ci ha detto di mettere quella vergogna in un cestone con sopra un bel cartello: TUTTO A 10 EURO."

"Ah sì, le offerte! Sconti! Saldi! Quella roba lì insomma."

"Quando ho detto al Direttore che quella era robaccia infame non all'altezza rispose "Si fidi". Non ci crederai mai, ma dopo pochi minuti intorno a quel cestone si sono accalcati tutti i clienti del negozio. C'erano donne che si son messe a litigare per degli stracci. Stracci capisci? Cose innominabili e schifose. E io lo so, perché abbiamo provato a venderle mesi. Io guardavo tutto a bocca aperta."

"Perché?"

"C'erano dei pantaloni che sono rimasti in vetrina quasi un anno e non li ha presi nessuno. Adesso delle donne se li contendevano strillando. Sono entrata in crisi. Ma siamo così manipolabili?"

"A quanto pare sì. E il cestone com'è finito?"

"In due ore era completamente vuoto. Tutto, era stato venduto tutto. Sono rimasta di sasso, non avrei mai immaginato che quella robaccia si potesse vendere. Ed è bastato molto poco, solo un cartello."



mercoledì 18 gennaio 2023

GLI ESSERI UMANI SONO BESTIE

No, le bestie queste cose non le fanno.

“Poi l’abbiamo legato come un animale e l’abbiamo lasciato nel cassone. Lui piangeva, siamo tornati indietro perché ci è uscita fuori quel poco di umanità che ancora avevamo», ha ricordato. Il bambino era terrorizzato. «Io ho detto al bambino di mettersi in un angolo, cioè vicino al letto, quasi ai piedi del letto, con le braccia alzate e con la faccia al muro.

Allora il bambino, per come io ho detto, si è messo faccia al muro. Io ci sono andato da dietro e ci ho messo la corda al collo. Tirandolo con uno sbalzo forte, me lo sono tirato indietro e l’ho appoggiato a terra. Enzo Brusca si è messo sopra le braccia inchiodandolo in questa maniera (incrocia le braccia) e Monticciolo si è messo sulle gambe del bambino per evitare che si muoveva. Nel momento della aggressione che io ho buttato il bambino e Monticciolo si stava già avviando per tenere le gambe, gli dice ‘mi dispiace’ rivolto al bambino ‘tuo papà ha fatto il cornuto’ (…)

Il bambino non ha capito niente, perché non se l’aspettava, non si aspettava niente e poi il bambino ormai non era… come voglio dire, non aveva la reazione di un bambino, sembrava molle… anche se non ci mancava mangiare, non ci mancava niente, ma sicuramente la mancanza di libertà, il bambino diciamo era molto molle, era tenero, sembrava fatto di burro… cioè questo, il bambino penso non ha capito niente. Sto morendo, penso non l’abbia neanche capito. Il bambino ha fatto solo uno sbalzo di reazione, uno solo e lento, ha fatto solo questo e non si è mosso più, solo gli occhi, cioè girava gli occhi. (…)

Io ho spogliato il bambino e il bambino era urinato e si era fatto anche addosso dalla paura di quello ce abbia potuto capire o è un fatto naturale perché è gonfiato il bambino. Dopo averlo spogliato, ci abbiamo tolto, aveva un orologio da polso e tutto, abbiamo versato l’acido nel fusto e abbiamo preso il bambino. Io ho preso il bambino. Io l’ho preso per i piedi e Monticciolo e Brusca l’hanno preso per un braccio l’uno così l’abbiamo messo nell’acido e ce ne siamo andati sopra. (…)

Io ci sono andato giù, sono andato a vedere lì e del bambino c’era solo un pezzo di gamba e una parte della schiena, perché io ho cercato di mescolare e ho visto che c’era solo un pezzo di gamba… e una parte… però era un attimo perché sono andato… uscito perché lì dentro la puzza dell’acido era… cioè si soffocava lì dentro. Poi siamo andati tutti a dormire.”

martedì 17 gennaio 2023

VIAGGI DA SOGNO

Quando ero giovane, non avevo soldi. Da vecchio, mi manca la salute. Ma la voglia di esplorare il mondo e compiere viaggi avventurosi l’ho sempre avuta, come tanti altri del mio quartiere. Zaino in spalla e via, ho girato tutta Italia e parte dell’Europa così.

Ma sapevo che avventure più lunghe mi aspettavano, erano lì, dovevo solo crearmi l’occasione buona. E alla fine a 50 anni un viaggio lungo sono pure riuscito a farlo, la Transiberiana, il treno da Mosca a Pechino, esperienza indimenticabile.

Ma la Transiberiana, e di questo voglio parlare adesso, fu solo la scelta finale. Di alternative ce n’erano parecchie. All’epoca molti erano i viaggi che avevo in testa e oggi voglio volare con la fantasia, esporre i viaggi che avrei voluto fare. Se Dio mi concede un’altra vita li farò.

1.La Panamericana, la lunga strada di 25.000 km che unisce la tropicale Colombia alla punta ghiacciata del Cile. Attraversare la spina dorsale del Sudamerica da nord a sud fu del resto il viaggio che Che Guevara compì sulla sua motocicletta, la poderosa, prima di diventare famoso. E’ ancora oggi un viaggio bellissimo, la carretera mas larga del mundo, e avventuroso ma troppo faticoso e rischioso. Avrei dovuto alternare treno, pullman, aereo etc. E in certe zone la guerriglia o la malavita comandano. Alcuni paesi del Sudamerica sono diventati in questi ultimi decenni un inferno. Che peccato.

2.Il Nilo: noleggiare una jeep e percorrere tutto il Nilo partendo dal mediterraneo, dal Cairo in giù, giù, il Sudan, le cataratte, il Nilo azzurro e quello bianco, l’Uganda, il Congo, l’Africa selvaggia e misteriosa fino alle origini del grande fiume. Che sogno. Ma anche qui non è affatto un viaggio semplice e organizzabile a tavolino. Troppe incognite. E anche qui la criminalità domina. In certi paesi dell’Africa il semplice fatto di avere la pelle bianca ti espone a rischio rapimento e richiesta di riscatto (l’avviso mi è stato dato più volte). Prudenza. A malincuore rinunciai all’Africa, madre di tutti noi.

3.Coast to coast: attraversare gli USA da New York a Los Angeles sfrecciando su una Cadillac presa a noleggio (“La Cadi...” come dice John Belushi nei Blues Brothers). Dormire nei Motel alla Psycho, ascoltare il vero blues, provare il life style, vedere se è proprio come dicono. Certo, qui certi problemi non ci sarebbero, siamo nella “civiltà”, ma come viaggio forse è troppo mainstream. E poi l’ha già fatto mia sorella, uno in famiglia basta. C’è da vedere tanto altro nel mondo.

4.Alla ricerca di Moby Dick: quando ho scoperto che ci sono baleniere che trasportano anche pochi viaggiatori che condividono la vita di mare dei marinai, che partono da Nantuket e costeggiano tutto il Polo Nord... ci è mancato poco che comprassi il biglietto. Spirito di Shackleton guida la mia anima! Poi in un rigurgito di buon senso il Luchino freddoloso ha alzato la voce e detto che era meglio di no. Certi viaggi vanno affrontati quando sei in forze. Però che nostalgia dell’Aurora Boreale, come vorrei vederla dal ponte di una nave.

5.Il Rio delle Amazzoni: questo viaggio fu in pole position con la Transiberiana a lungo, poi alla scelsi di viaggiare attraverso l’Asia perché mi sembrava più vario. Ma partire in battello da Iquitos (Perù) dove nasce il Rio delle Amazzoni, viaggiare dondolando lungo tutta la impenetrabile jungla del Brasile, distinguere 50 sfumature di verde come riescono a fare gli indios dell’Amazzonia, alberi mai visti, animali dai mille colori, l’Oceano Atlantico… un mondo nuovo.

Qualcuno ha avuto il coraggio di farne qualcuno? Che viaggi avete fatto? Quali vorreste fare? Fatemi sognare. Viaggiate, giovani, viaggiate. Un mondo vi aspetta. Sono immagini che resteranno nel cuore tutta la vita, vi scalderanno la notte quando sarete vecchi.

lunedì 16 gennaio 2023

E SE INVECE DI ESSERE PIATTA, LA TERRA FOSSE UNA PIRAMIDE?

No no è piatta, stai tranquillo. Quando ti farai l'Univerrso ti inventerai i pianeti con le forme che vuoi (piramidali, cilindriche, sferiche ecc), Per adesso la terra è piatta, ti devi rassegnare alla Scienza. Intuisco che non ti piace ma purtroppo è così.



FINALMENTE ARRESTATO IL SUPER BOSS MAFIOSO MATTEO MESSINA DENARO, LATITANTE DA 30 ANNI

Quando arrestano questi super latitanti (Messina era uccel di bosco dal 1993) mi chiedo sempre se gli identikit diffusi in questi anni erano risultati veritieri o meno.

(A destra l'ultima foto di Messina conosciuta, a sinistra come poteva essere diventato dopo 30 anni)

E questa è la foto diffusa stamane subito dopo l'arresto in una clinica di Palermo (…). Direi che tutto sommato ci siamo. Un omino dall'apparenza dimesso, non mi sarei voltato a guardarlo per strada. Non è la prima volta che mafiosi efferatissimi mi danno una insolita impressione di "normalità" (attento, è quello che vogliono farti credere)

Per quanto riguarda invece la mia opinione sull'arresto, mah cosa volete che vi dica. Questi super boss (come Totò Riina) arrestati a fine corsa, quando sono in evidente fase calante per età e salute (Messina era ricoverato per un ciclo di chemio) non è che mi rallegrano moltissimo.

Meglio tardi che mai intendiamoci, ma fosse accaduto prima aveva più senso. Girano troppi soldi tra estorsioni, appalti truccati, droga etc e un feroce e rampante sostituto a mio avviso era già pronto da tempo. Chissà chi sarà (esperti, dateci dei nomi). Qualcuno malizioso addirittura insinua che adesso Messina sia andato in onorata e protetta pensione a spese dello Stato.

Rimane la speranza che Messina adesso parli delle connivenze tra mafia e politica, dato che qualche nome lo sa di sicuro, ma sospetto sia una pia speranza.

"Lucaaa, scendi dal pero, dai scendi giù!"