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sabato 14 maggio 2022

I RISULTATI DEL SONDAGGINO SUL CELLULARE

Una settimana fa avevo proposto un mini sondaggino riguardante il comportamento di ognuno col suo cellulare la notte. Ero curioso di vedere i miei contemporanei cosa facevano. Dove e come lo si lascia mentre si dorme? (La domanda originale: “Come vi comportate col cellulare la notte? Lo mettete sotto carica, sul comodino, sotto il cuscino, lo spegnete, lo mettete off line?”).
Partecipazione: han risposto nei vari social in più di 60, un buon numero vi assicuro. Più che sufficiente per permettere un primo orientamento statistico. Insomma, cari amici, cominciamo a farci un’idea.
Considerazione generale iniziale: salta subito all’occhio come le 60 risposte siano molto diverse, Pochissime le risposte simili. Vige insomma la tendenza a “personalizzare” il tecnologico gingillo, il che in fondo è ovvio essendo diventato un oggetto così intimo. Ho evitato di proposito di chiedere modello e marca altrimenti era il delirio.
DOVE: cominciamo con l’aspetto forse più semplice dell’inchiesta, vale a dire “dove” lo si appoggia la notte. Più del 60% delle persone mette il cellulare sul comodino, a portata di braccio. La “normalità” pare quella. Sono molto pochi infatti quelli che lo infilano sotto il cuscino, neanche il 5%, forse considerandolo pericoloso vezzo da adolescenti. Sorprende però il restante 35% che lo tiene ovunque, basta che non sia a portata di mano. Anzi, stia fuori dalla camera da letto che è meglio: soggiorno, cucina, giaccone appeso alla porta, studio, addirittura garage. I motivi di questo allontanamento sono tanti, dal timore delle radiazioni all’esasperazione per averlo usato troppo, dal rifiuto all’indifferenza, Finalmente mi sono liberato. Non è difficile notare in molte risposte quasi una irritazione, un rifiuto per un oggetto che in pochi anni si è imposto dal nulla.
Personale considerazione: Sembra quasi (prendetela con le molle) che da una parte (2/3 delle persone) il cellulare sia vissuto come un naturale prolungamento di se stessi. Ma l’altra parte (1/3) resiste e appena può ne fa a meno e lo allontana. Chi ha ragione tra i due gruppi? Entrambi? Ai posteri l‘ardua sentenza. Vedremo chi e se sparirà per primo, se il cellulare et similia o il nostro bisogno di essere interconnessi.
COME: ma se finora le alternative sembravano poche (fuori o dentro la camera) è sul “come” che ognuno scatena la sua fantasia. Quasi tutti ne approfittano per ricaricarlo durante la notte (75%) e la maggior parte lo tiene acceso (66%) rispetto a chi lo tiene spento (33%).
Questa differenza è significativa: molti non rinunciano ad essere connessi nemmeno quando dormono (tra le motivazioni più frequenti i figli, gli anziani genitori o le emergenze lavorative). Il cellulare, malgrado il fastidio che a volte ispira, colma un bisogno che sembra irrinunciabile.
Molti non rinunciano a un minimo di controllo: lo silenziano o lo mettono off line in modalità aerea o hanno solo numeri selezionati per le emergenze, ma sempre acceso rimane. C’è anche chi non ha una regola precisa e cambia a seconda del bisogno. Le combinazioni sono innumerevoli.
CONCLUSIONI: così come le alternative e le possibilità, il cellulare è qui per restare. Sia di giorno che di notte. Per tanti è quasi un‘abitudine, l‘ultima cosa che vedono prima di addormentarsi. Non pensavo che essere interconnessi (l'uomo è un animale sociale) fosse così importante.



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