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mercoledì 11 maggio 2022

 I FRANSCESI

“Ah, la France. Sono curioso, Luca, tu che ci sei stato recentemente che impressione generale ti sei fatto?”

“Gaston, sai che mi piace osservare e nella gente di Parigi ho notato che…. Però non vorrei offenderti…”

“Dimmi tutto, Luca, tranquillo.”

“Ecco, si nota subito che i francesi amano il vino. E bevono tanto. Troppo. Ogni tanto sull’autobus arrivavano certe zaffate alcoliche alla Superciuk. Chiara una volta ha rischiato di essere investita da un ciclista ubriaco in piena Parigi, sembra che lì alzare il gomito sia normale.”

“Però siamo giustificati, dai. I vini più buoni del mondo si imbottigliano da noi.”

“Gaston, si vu plè, non iniziamo con la solita diatriba su chi ha i vini migliori, sennò qui facciamo notte.”

“Tu as raison, vai avanti.”

“Un dettaglio girando nei boulevards che invece mi ha aperto il cuore: i parigini amano leggere e proprio il libro di carta! Ne vedevo molti con un libro in mano. E non solo: ma ho incrociato anche tante bancarelle di libri e riviste! Che voglia di svaligiarle mi prendeva, per le strade si respira cultura. Finalmente, in Italia le bancarelle di libri ormai son sparite tutte. Solo per questo io mi trasferirei, guarda, una persona che legge per me è sempre migliore di una che guarda la tv.”

“Je suis d’accord.”

“Un momento Gastò, i francesi non è che amano la cultura, amano la LORO cultura. La loro lingua, i loro film, i loro scrittori, la grandeur etc. Sono molto sciovinisti in questo.”

“Luca, essere patriottici e amare il proprio paese è forse un difetto?”

“Sì quando diventa chiusura nei confronti di altre culture, come negli USA. Capitava spesso per esempio che parlando noi inglese o italiano, gli operatori turistici rispondessero gelidi dicendo “je parlè fransè”. Sentivo i ghiaccioli nella voce. Ed erano tour operator abituati a parlare con i turisti! Non oso pensare agli altri.”

“Eh, te l‘avevo detto, cerca di parlare francese.”

“E difatti io mi esprimevo a gesti. Sembravo un indemoniato un poco scemo ma almeno ci provavo. Comunque, Gaston, l’aspetto per me più bello dei parigini l’ho tenuto per ultimo.”

“Oh enfin, sentiamo.”

“Mi sono sempre chiesto esattamente Fraternitè cosa volesse dire...e guardando bar, bistrot e caffè sempre pienissimi ho avuto una intuizione. Giovani adulti bambini, insieme. Ai francesi piace socializzare, stare in gruppo, vedersi, parlare. Piace molto. Che bello questo. Non gli piace rinchiudersi in casa insomma.“

“Corretto. Anche perché ti dirò, Luca, gli appartamenti a Parigi son veramente minuscoli. Io a Montmartre per esempio vivevo in 13 mq.”

“In 13 mq? Follia!”

“Scendere per le strade per noi è quasi un dovere. Il periodo di lockdown è stato terribile.”

“Ah Gaston, ecco perché i politici francesi hanno sempre temuto molto la piazza. Non manca nessuno, le voci girano in fretta e coinvolgono tutti.”

“E ti dirò di più, Luca, per molti è proprio dalla Fraternitè, da questo stare insieme comunque, che è germinata la rivoluzione.”




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