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martedì 31 maggio 2022

_COME FAR NASCERE UNA LEGGENDA METROPOLITANA

Primo: Individuare un Desiderio che non è realistico ma che è molto popolare pur essendo sotterraneo. Secondo: creare una Leggenda Metropolitana che soddisfi entrambe le caratteristiche (cioé infondata ma sarebbe tanto bello se fosse vera). Terzo: farla circolare. Le Leggende Metropolitane più azzeccate si autoalimentano da sole.

Esempi di Desiderio che hanno originato una Leggenda Metropolitana:

Desiderio di Vita Eterna > Fontana dell'Eterna Giovinezza

Invidia nei confronti dei Beatles > Paul is Dead

Prendere in giro i buonisti di sinistra > Parlar male della Boldrini

Diventare ricchi senza fatica > Investire con i Bitcoin

Rifiuto guerra Ucraina > Cancro di Putin.

Eccetera, di desideri segreti all'origine di semplici pettegolezzi ce ne sono tanti. Personalmente, quando sono davanti ad una Leggenda Metropolitana smentita più e più volte ma che continua pervicacemente a resistere (come tante bufale), ho imparato da tempo a chiedermi: "ma quale desiderio segreto soddisfa questa fake new?" Rispondere a questa domanda ho notato che aiuta a vivere più consapevoli.

(La riflessione non è mia, si ritrova in qualunque testo di Psicologia Sociale)



PERCHE' LA SPAGNA E' POVERA PUR AVENDO COLONIZZATO UN CONTINENTE? 

La Spagna nel '600 era molto molto ricca, l'oro dalle Americhe era talmente abbondante da avere provocato una inflazione. Purtroppo una religione rigida impedì lo sviluppo che ebbero Francia e Inghilterra i secoli dopo.

Se posso permettermi un paragone, è ciò che sta succedendo oggi con i ricchissimi stati arabi. Il benessere dovuto al petrolio non si sta convertendo in superiorità scientifica o artistica per i noti motivi religiosi. Quando il boom legato al petrolio finirà torneranno ad essere poveri.

"Religione oppio dei popoli" diceva Marx, "e anche dell'economia" si potrebbe aggiungere. Cosa resterà? Come in Spagna, palazzi favolosi e il rimpianto di un Secolo d'Oro.



domenica 29 maggio 2022

UNA LEGGE INGIUSTA VA RISPETTATA?

Quando Socrate venne condannato a morte, l'amico Critone andò da lui in carcere con una offerta che il filosofo ateniese non poteva rifiutare. Per eseguire la condanna bisognava aspettare che una nave sacra tornasse, c'era ancora qualche giorno libero. Presto, approfittiamone, ti aiuto a scappare.

Ma Socrate gela l'amico Critone. Sa di essere stato condannato ingiustamente ma gli spiega calmo che le leggi ingiuste vanno comunque rispettate. Se non ci piacciono cambiamole, ma finché ci sono vanno seguite. Critone cerca di convincerlo in ogni modo ma alla fine, anche se con tristezza, accetta la sua scelta di morire pur di seguire la legge.

Socrate ha pagato con la vita questa sua idea: per lui era doveroso come cittadino seguire le leggi del suo paese, ma queste non erano certo immutabili ed era giusto protestare se non andavano bene. Finché ci sono però vanno seguite.

Che scemo. Poteva salvarsi e invece è morto pur di rimanere coerente.



sabato 28 maggio 2022

COME POSSO VESTIRMI BENE SPENDENDO POCO

State chiedendo a me? L'inventore del NEO-SCIATTO? Forse avete già intravisto in giro qualche dandy inglese vestito da tale tendenza aggirarsi in Carnaby Street o Hyde Park -per intendersi in Inghilterra lo stile è conosciuto come The New Shuttle-. Semo tanti, semo forti.

Lo "sciatto elegante" (parlo per noi ometti) consiste in un grande impermeabile da pochi danè che copre tutto quanto avete messo sotto, solo una cosa rimane fuori: una testa con occhi vispi e una bocca che dice cose intelligenti. Il sigaro è optional. Il popolo si affollerà intorno a voi e tutti i modaioli spariranno come la nebbia al sole, inghiottiti dall'oblio.

E l'idolo indiscusso, il faro nella notte, la luce che illumina miserabili vite, è sempre lui, Peter Falk, l'indimenticato Tenente Colombo. E gli influencer deficienters muti. Accecati da tik tok, avete sottovalutato il superiore potere dell'intelligenza e della buona conversazione. E adesso pagate, inchinatevi fighetti! Lui lo dice.



giovedì 26 maggio 2022

COS'E' LA MAFIA?

Nel triste anniversario della morte di Falcone, sento spesso parlare di lotta alla Mafia che essendo un fenomeno umano è destinato ad estinguersi, che bisogna contrastare etc. Tutto giusto ma da sempre ho un dubbio a cui non ho trovato mai una risposta definitiva: esattamente che cos'è la Mafia? Se vogliamo sconfiggerla diamone almeno una definizione.

"Una associazione a delinquere che usa metodi violenti" (ah perché, esistono associazioni a delinquere che usano metodi pacifici?) (le banche, dice qualche spiritosone). "Una associazione a delinquere con elementi siciliani/italiani/latini" (e quelle orientali? russe? africane?) "Una qualsiasi associazione a delinquere" (il termine Mafia così diventa inutile, troppo generico; al sud la chiamiamo Mafia, al nord e nel mondo Associazione a Delinquere).

Da questo mio personale punto di vista, la "Mafia" se è l'altro nome di una qualsiasi Associazione a Delinquere non è un fenomeno risolvibile o estirpabile. Troppo esteso, troppo radicato nella mentalità italiana con la "doppia morale". Del triste fenomeno della Doppia Morale ne avevo già parlato. E se pensiamo che eliminando la Mafia siciliana la abbiamo eliminata, altre "Mafie" semplicemente prenderanno il suo posto

L'unico modo (a mio parere) allora per sconfiggere veramente la Mafia in Italia è educativo, con la scuola, la cultura della legalità, la rinuncia alla doppia morale etc. Una roba lunga, più facile a dirsi che a farsi. Se devo essere sincero non penso che accadrà nel corso della mia vita. La Mafia vivrà più a lungo di me.



QUATTRO ERRORI DA EVITARE QUANDO SI SCRIVE

Sapendo che mi diletto a scrivere, un amico mi ha prestato un libricino di un parente suo: “Luca, sappimi dire che ne pensi”. Ahia, mi tocca. Forza dai, leggiamolo che non si sa mai. L’ho letto e qualcosa mi dovrò inventare, ma a voi lo posso dire chiaramente. Questo è il libro più brutto che abbia letto in vita mia.

E pensare che ne ho letti tanti ma questo fa veramente... (mettete voi il verbo). Sconclusionato, senza senso, ridicolo. Iniziarlo è stato un atto di giustizia, finirlo un atto di volontà. Non dirò il suo titolo, è un self-publishing di cui presto non si parlerà più. Spero. Meno male che è breve.

Una lettura talmente brutta però che è stata molto molto istruttiva. Leggendolo erano sempre più palesi quegli ERRORI DI BASE nella scrittura di cui spesso ho sentito parlare dai correttori di bozze. Ho provato una gran pena improvvisamente per questi professionisti. Sapere che passano ore al giorno a leggere opere di questo genere per le case editrici mi è sembrata una tortura indicibile.

Ecco alcuni degli “errori” che ho individuato e che da ora in avanti cercherò di evitare se mi metto a scrivere:

AUTOBIOGRAFISMO: a quanto pare, quasi il 100% dei neo-autori ci casca, ,A meno di non avere avuto una vita straordinaria (e nemmeno in quel caso è garantito), a nessuno -a parte la mia mamma- interessa sapere delle mie vicissitudini. Amara verità ma è così. Insomma, compiere uno sforzo e andare oltre se stessi quando si scrive.

SCIATTERIA: convinti che quanto stanno scrivendo ha un grande valore, spesso questi neo autori rendono la vita difficile al lettore. “Tanto quello che scrivo è talmente bello e ispirato che non mi devo preoccupare”.‘ Preoccupati anche della forma invece. Rimandi sconclusionati, svarioni, caratteri diversi, errori di stumpa, formattazioni fantasia, usare “fare” al posto del verbo giusto etc. E qualcuno spieghi che i puntini di sospensione hanno il magico potere di rompere le balle.

IL SENSO DELLA VITA: troppo spesso i personaggi, invece di agire e appassionare il lettore in trame coinvolgenti, capiscono “il senso della vita” mentre sono su una panchina o impegolati nel traffico o fuori a pisciare il cane. Lascio alla vostra fantasia gli entusiastici commenti nel vedersi imporre banalità zen. Evitare.

RACCONTINI: altro errore dei neofiti è quello di proporre raccontini invece che storie di largo respiro con personaggi di spessore. Bisognerebbe avere il coraggio invece di iniziare una novella che sarà più lunga delle previste tre-quattro paginette con personaggi appena abbozzati, anche se costerà fatica. E’ come proporre un biscottino Ringo a chi ha fame. Un conto è scrivere “anche” raccontini, un conto è scrivere “solo” raccontini e sospetto che la differenza si intuisca benissimo.

Vabbè, mi fermo qui. Ce ne saranno sicuramente altri ma questi leggendo mi son saltati all’occhio. Purtroppo il libretto brutto l’avevo finito.

Sapendo che mi diletto a scrivere, un amico mi ha prestato un libricino di un parente suo: “Luca, sappimi dire che ne pensi”. Ahia, mi tocca. Forza dai, leggiamolo che non si sa mai. L’ho letto e qualcosa mi dovrò inventare, ma a voi lo posso dire chiaramente. Questo è il libro più brutto che abbia letto in vita mia.

E pensare che ne ho letti tanti ma questo fa veramente... (mettete voi il verbo). Sconclusionato, senza senso, ridicolo. Iniziarlo è stato un atto di giustizia, finirlo un atto di volontà. Non dirò il suo titolo, è un self-publishing di cui presto non si parlerà più. Spero. Meno male che è breve.

Una lettura talmente brutta però che è stata molto molto istruttiva. Leggendolo erano sempre più palesi quegli ERRORI DI BASE nella scrittura di cui spesso ho sentito parlare dai correttori di bozze. Ho provato una gran pena improvvisamente per questi professionisti. Sapere che passano ore al giorno a leggere opere di questo genere per le case editrici mi è sembrata una tortura indicibile.

Ecco alcuni degli “errori” che ho individuato e che da ora in avanti cercherò di evitare se mi metto a scrivere:

AUTOBIOGRAFISMO: a quanto pare, quasi il 100% dei neo-autori ci casca, ,A meno di non avere avuto una vita straordinaria (e nemmeno in quel caso è garantito), a nessuno -a parte la mia mamma- interessa sapere delle mie vicissitudini. Amara verità ma è così. Insomma, compiere uno sforzo e andare oltre se stessi quando si scrive.

SCIATTERIA: convinti che quanto stanno scrivendo ha un grande valore, spesso questi neo autori rendono la vita difficile al lettore. “Tanto quello che scrivo è talmente bello e ispirato che non mi devo preoccupare”.‘ Preoccupati anche della forma invece. Rimandi sconclusionati, svarioni, caratteri diversi, errori di stumpa, formattazioni fantasia, usare “fare” al posto del verbo giusto etc. E qualcuno spieghi che i puntini di sospensione hanno il magico potere di rompere le balle.

IL SENSO DELLA VITA: troppo spesso i personaggi, invece di agire e appassionare il lettore in trame coinvolgenti, capiscono “il senso della vita” mentre sono su una panchina o impegolati nel traffico o fuori a pisciare il cane. Lascio alla vostra fantasia gli entusiastici commenti nel vedersi imporre banalità zen. Evitare.

RACCONTINI: altro errore dei neofiti è quello di proporre raccontini invece che storie di largo respiro con personaggi di spessore. Bisognerebbe avere il coraggio invece di iniziare una novella che sarà più lunga delle previste tre-quattro paginette con personaggi appena abbozzati, anche se costerà fatica. E’ come proporre un biscottino Ringo a chi ha fame. Un conto è scrivere “anche” raccontini, un conto è scrivere “solo” raccontini e sospetto che la differenza si intuisca benissimo.

Vabbè, mi fermo qui. Ce ne saranno sicuramente altri ma questi leggendo mi son saltati all’occhio. Purtroppo il libretto brutto l’avevo finito.



ALTRI QUATTRO ERRORI NELLA SCRITTURA DA EVITARE

Premessa: sto partecipando ad uno di quei concorsi per neoscrittori che spopolano su internet. Questo è uno dei più rinomati ed è gratis (in molti chiedono soldi, segno inequivocabile di poca serietà) e mi sono buttato. Gratis ma per partecipare ti chiedono un lavoro: devi infatti leggere e recensire 10 altri scritti di aspiranti romanzieri come te. Incuriosito ho accettato. "Che ci vuole? -ho pensato- Vediamo i miei "rivali" come se la cavano. Aò, magari qualcuno è bravo veramente." E' stata un'avventura che vi racconto.

Già avevo pubblicato un post sui QUATTRO GRAVI ERRORI CHE COMPIONO I NEOSCRITTORI. Brevemente, questi quattro errori sarebbero: l'autobiografismo, il limitarsi a raccontini invece che opere più di ampio respiro, infarcire il testo di banalità zen, la sciatteria formale. Tutti "errori" che fanno scadere un testo, in cui ci sono cascato anch'io e e da cui per primo dovrò scappare a gambe levate.

Facciamola breve: leggendo gli scritti dei miei "colleghi" mi si sono rizzati i pochi capelli rimasti in testa. Ma… ma.. Luca stai calmo adesso e rifletti. Mi sono accorto di ALTRI QUATTRO EVIDENTI ERRORI DI SCRITTURA. Chiedo venia se scrivo di cose risapute agli espertissimi, ma per me è stata una vera sorpresa. Vediamoli questi errori orrori:

1.ABUSO FLASHBACK. Questo è un errore in cui stranamente cascano tutti, il Flashback. Espediente narrativo molto molto rischioso e da usare con parsimonia, che "affatica" assai il lettore. Tutti gli scrittori professionisti (Stephen King in primis) del resto mettono in guardia e lo usano poco o niente. Inutile. Aò, ci fosse una storia senza flashback, a volte più di uno, anche tre o quattro. Ma la linearità vi fa così schifo? Alla fine è tutto un casino ingarbugliato. "Ma dà profondità alla storia!". Credici.

2.PLETORA PERSONAGGI: leggendo questi scritti mi son reso conto di un'altra cosa, i personaggi in una storia meglio siano pochi e che interagiscano tra di loro. E invece quando la trama è ad un punto di stallo l'aspirante che fa? Continua a pompare nuovi personaggi ad ogni pagina. Una volta ho contato 12 nomi in 20 righe. E' il delirio.

3.MANCANZA UMORISMO: intellettualismi, elucubrazioni filosofiche, cerebralismi… E che due coglioni! La gente pensa di essere profonda e invece è solo pallosa. Non avete idea di cosa bisogna sorbirsi al posto di storie, trame e azione in 9 casi su 10. Leggerezza, quanto mi manchi.

4."SHOW DON'T TELL": questo me l'ha insegnato Wallace Lee su Quora. Tantissimi cascano nell'errore "Show don't tell", si limitano cioè a citare o accennare senza descrivere e dipanare. Tu che scrivi sai, ma il lettore no e rimane a bocca asciutta. "L'edificio era meraviglioso… ho provato una sensazione incredibile… panorama bellissimo… John baciava male… è stato un viaggio intenso…" e basta. Verrebbe da dire "ma in che senso?". Uno ha anche avuto il coraggio di ammetterlo, “come se questo capitasse solo a me”. Ma trasmettere qualcosa? Dai, cerca di essere meno vago, dipana.

Tra i 4 errori di prima e i 4 di oggi ho insomma già individuato 8 buche da evitare in futuro quando scriverò. Leggere di miei colleghi alla fine mi è servito veramente molto.





mercoledì 25 maggio 2022

QUANDO HANNO INIZIATO LE DONNE A INDOSSARE LE GONNE?

Che io sappia tutti da sempre hanno portato le "gonne", anche gli uomini. Ai tempi dei romani si chiamava toga, in medio oriente tunica, per i monaci saio etc (Gesù non li conosceva nemmeno i pantaloni). La gonna è molto comoda e permette maggiore libertà nei movimenti.
Poi con le invasioni barbariche tutto cambiò. I barbari erano sempre a cavallo, dove la gonna è scomoda. Quindi la divisero in due. Nacquero così i pantaloni, prerogativa del guerriero maschio. I Longobardi erano detti i "Diavoli con i Pantaloni".
E dato che i barbari conquistarono con le invasioni l'Occidente, imposero tra l'altro anche la loro moda. Se eri un maschio dovevi portare i pantaloni. I pantaloni che indossiamo oggi sono un retaggio delle invasioni barbariche.
Per cui una domanda più corretta sarebbe stata: QUANDO HANNO INIZIATO GLI UOMINI A INDOSSARE I PANTALONI SE UNA VOLTA PORTAVANO LA TUNICA?



IL PAZIENTE ZERO DEL VAIOLO DELLE SCIMMIE 

È stato individuato il paziente 0 del vaiolo delle scimmie?

Eccolo qua, il malefico. Beccato il Paziente Zero mentre stava parlando con il suo complice e progettando il virus "Fine-di-Mondo".

"Caro il mio scimmiottino, il Coronavirus non li spaventa più, che ci inventiamo stavolta?"



martedì 24 maggio 2022

INIZIERESTE UNA RELAZIONE SENTIMENTALE CON UNA PERSONA CHE IN PASSATO HA AVUTO PROBLEMI PESANTI DI TOSSICODIPENDENZA (COCAINA, EROINA)?

Se ne è uscita ok, se ci è ancora dentro no.

EDIT: mi spiego meglio. A parte la dipendenza chimica e casini vari, se una persona ci è ancora dentro vuol dire che c'è una FORTE DIPENDENZA PSICOLOGICA e io da esterno non posso farci niente. Niente. Né come terapeuta, né come psicologo, né come amico, come amante etc. Cento anni di tentativi non hanno insegnato nulla? E' la persona che deve trovare in se stessa la forza per uscirne. Il massimo che posso dire (e molti badate che non fanno nemmeno questo) è "Io ci sono. Quando ne sarai uscito mi troverai qua"

EDIT 2: sarà molto bello ritrovarsi, perché (qui parlo proprio per averlo visto) chi ne è uscito ha dimostrato di avere una marcia in più.



 UN SEMPLICE TELO DI SPUGNA

Lawrence d’Arabia, il tenente colonnello inglese che guidò la vittoriosa Rivolta Araba negli anni ‘20 (cavoli, ormai cento anni fa), quando venne a contatto per la prima volta con i beduini del deserto si accorse di un fatto doloroso.

Trascorrendo tutta la giornata sui cammelli e sfregando continuamente i sederi sugli animali, moltissimi la sera avevano poi le natiche quasi consumate. Sembra una stupidata ma non lo è. Piaghe sanguinanti, dolori atroci, infezioni peggiorate dal caldo, era una tragedia che rischiava di compromettere i suoi piani.

Thomas Lawrence ebbe allora l’idea, mutuata dalla sua tata, di mettere un telo di spugna, di semplice spugna a protezione del sedere del cavaliere. Funzionò alla grande, cavalcare non era più doloroso e l’inglese si guadagnò immediatamente il rispetto di tutti gli arabi. Presto ne divenne il capo e li portò a compiere quelle gesta immortalate poi nella pluripremiata pellicola.

E anch’io ringrazio Lawrence d’Arabia, non ha funzionato solo con i beduini. Anche chi come me e tanti altri passa molto del suo tempo seduto (e purtroppo invecchiando il tempo aumenta), sa che un dolore “lì” è quanto di più fastidioso e imbarazzante ci possa essere, creme ed unguenti non bastano mai. E che un semplice telo di spugna possa prevenire e dare sollievo ad un dolore insopportabile è una idea geniale che merita tanta, tanta riconoscenza.

Non so esattamente perché la spugna lavori in questo modo, ma funziona alla grande ve lo assicuro. E se trovate questi discorsi troppo “bassi” vuol dire che sinora siete stati fortunati, ne riparliamo tra un po’ (è proprio il caso di dirlo, io sto qui seduto e aspetto 😁).



lunedì 23 maggio 2022

LA CANZONE PIU' FRAINTESA DELLA STORIA

Per me è IMAGINE di John Lennon, un inno all'ateismo radicale che è stato cantato anche davanti al Papa Giovanni Paolo II. Quando l'ho visto annuire con la testa e applaudire ero stupefatto. "Non è possibile, ma nessuno lo ha avvisato?". E il demonio rideva, rideva…

"Imagine there's no heaven, it's easy if you try, no hell below us, above us only sky"
(immagina che non ci sia il paradiso, è facile se provi, nessun inferno sotto di noi, sopra noi solo cielo)



QUALI CANTANTI FEMMINILI AMMIRO

Tra le cantanti italiane vince a mani basse Mina. Visto che si parla di "ammirazione" sono molto molto poche quelle che riescono a starle vicino. Ricordo che Giorgia per esempio ci ha provato e già solo questo denota coraggio.



Di cantanti inglesi da "ammirare" ce ne sono tante, io ho sempre trovato straordinaria la performance vocale di Grace Slick (Jefferson Airplane) in "White Rabbit". Da brividi. Feed your head.



Tra le "straniere" ne cito due da ammirare con venerazione. La prima è Edith Piaf, scricciolo francese con voce insuperata, dal timbro inconfondibile. La Vie en Rose è da ascoltare seduti in silenzio, con le mani intorno alla tazza di caffè.




Ma ce n'è un'altra di voce splendida, semisconosciuta da noi ma adorata in tutto un continente, la peruviana Yma Sumac, regina inca del Mambo.



E visto che si parla di dee, termino con la voce più divina di tutte, quella per me da ammirare senza esitare, Maria Callas.



Mi è piaciuto passare in rassegna nella mia memoria tutte queste bellissime voci di donna. Quante emozioni.