LA FALSA FELICITA’
“Tesoro, non c’erano alternative, lo sai bene. Andando da
quell’altro ho compiuto una scelta d’amore.”
“Non dire stupidate, per favore. L’amore non c’entra nulla.
Il tuo è stato un agito.”
“Eccolo, lo sapevo. Non iniziare a fare il Piero Angela e a usare parole difficili, tu
non mi capisci veramente. Tu lo sai che da tanto avevo quell’uomo nel cuore, non te l'ho mai nascosto. Solo che ci avevo rinunciato perché era fidanzato con un’altra. Quando ho
saputo che si era liberato, ho dovuto subito correre da lui anche se stavo con
te da 10 mesi. Io voglio essere felice e ti rispetto, ma non mi fermerai.”
“Anch’io ti voglio felice. E quella verso cui sei andata non
è la vera ma una falsa felicità.”
“Mi fai ridere, io sono veramente felice con lui. Certo ci sono
difficoltà, ma una felicità così intensa non l’ho mai provata, mai ti assicuro.
Nemmeno con te, scusa se te lo dico. Con te c’era una profonda intimità
intellettuale ma il mio cuore batte forte solo con lui. E’ sempre stato così,
io voglio spiccare il volo.”
“Tesoro questa volta rischi di farti male. Da queste altezze
non ci si salva. Te lo dico più chiaramente, la tua non è stata una “scelta d’amore”,
è stato un agito borderline. Torna indietro per favore, salvati.”
“Non essere melodrammatico.”
“So quello che dico, perché dell’agito borderline il tuo spensierato
comportamento recente ha tutte le caratteristiche patologiche.”
“Ommadonna, ecco che fa lo psicologo menagramo. Caratteristiche
patologiche? Non sarei così felice.”
“Se ti interessa te le dico, ma non dire che faccio il Piero
Angela. E’ una cosa seria e se te ne parlo è perché ti voglio bene e sono
preoccupato.”
“Sentiamo. Ti prometto che sto zitta e ti lascio dire.”
“Tu hai già di sottofondo tendenze borderline che a volte saltavano fuori, passavi da zero a mille in pochi secondi, sei sempre stata molto
impetuosa, entravi nelle discussioni sempre a “gamba tesa” e ti arrabbiavi se ti moderavo. A letto ti scaldavi
in pochi secondi.”
“Sì, anche la mia terapeuta me lo ripeteva questa cosa del
borderline. Beh, non ti dava fastidio quando facevo così a letto. E allora?”
“Il pericolo maggiore in una personalità borderline sai cosa
sono? Gli agiti.”
“Cosa sono?”
“I comportamenti impetuosi. Come la tua “scelta d’amore”, che
è stata molto ma molto precipitosa. Nel giro di pochi giorni mi hai lasciato ed
eri già che ti sbaciucchiavi tra le braccia di un altro uomo, facevi sesso con
lui, vi siete fidanzati, parlate di sposarvi appena possibile etc. Tutto in
frettissima. Troppo in fretta. C’è qualcosa di profondamente sbagliato.”
“Non vedo perché dobbiamo perdere tempo, siamo entrambi già
sui 50, non abbiamo tantissimo tempo.
“Vero, motivo in più per usarlo bene questo tempo. Sai
comunque qual è la molla dietro ad un agito precipitoso? La felicità, la
promessa di una felicità intensissima. Come quella che hai provato tu volando
tra le sue braccia.”
“Oh, finalmente ci sei arrivato. Sì è vero, ho provato una
gioia incontenibile. Come vedi una personalità borderline non è così male se ti
garantisce una felicità simile.”
“E invece lo è cara, è una falsa felicità, molto pericolosa.
Perché ha due brutti segni distintivi per cui si fa riconoscere: innanzitutto
costa cara (e nel tuo caso ti è costata il rapporto con me, che in 10 mesi
abbiamo intrecciato le nostre vite e costruito qualcosa) e per secondo…”
“Per secondo?”
“E’ una felicità effimera, non duratura. Pensa ai tossici,
che sono i tipici borderline. Il miraggio della felicità del buco li spinge a
fare cose pazze e la loro felicità dura comunque così poco. Cosa succederà poi con
te ho paura di pensarlo. ”
“Non me la tirare per favore, io ho intenzione di essere felice
a lungo.”
“Guarda, mi consola il fatto che non sono l’unico a pensarla
così. Tra noi altri spettatori anzi c’è il toto-amore su quanto durerà la
vostra storia. Settimane? Mesi? Per una mia amica anzi è già finita. Avete
caratteri troppo simili, avete bisogno entrambi di appoggiarvi a qualcuno e non
siete in grado di sostenervi a vicenda.”
“Dici così solo perché sei invidioso. C'è tanta invidia nelle tue parole. Lui mi ha e tu no.”
“Oh aquilone mio, io resistevo, tenevo la corda ferma quando
era tesa ma tu l’hai tagliata e ora io ti vedo volare via nel vento ma senza un
legame l’aquilone non può continuare a volare. Mi vien da piangere, aquilone mio, ti avevo
costruito con così tanta cura. Pensi di volare, che sei un’aquila ma prima o
poi cadrai e rischierai di farti male. Addio, addio, sei tra le nuvole, sei
solo un puntino, lontanissima oramai.”
"Perché allora ti sei messo con me se sapevi che pensavo a lui?"
"Perché ti amo, ti amo e speravo che il mio amore fosse sufficiente a fartelo dimenticare. con la costanza, la pazienza, la devozione quotidiana. Ma mi sbagliavo, mi sbagliavo duramente. L'amore non basta e ora ti vedo volare via lontana. Oh amore, che ne sarà di te?"
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