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giovedì 30 novembre 2017

LA FALSA FELICITA’

“Tesoro, non c’erano alternative, lo sai bene. Andando da quell’altro ho compiuto una scelta d’amore.”
“Non dire stupidate, per favore. L’amore non c’entra nulla. Il tuo è stato un agito.”
“Eccolo, lo sapevo. Non iniziare a fare il Piero Angela e a usare parole difficili, tu non mi capisci veramente. Tu lo sai che da tanto avevo quell’uomo nel cuore, non te l'ho mai nascosto. Solo che ci avevo rinunciato perché era fidanzato con un’altra. Quando ho saputo che si era liberato, ho dovuto subito correre da lui anche se stavo con te da 10 mesi. Io voglio essere felice e ti rispetto, ma non mi fermerai.”
“Anch’io ti voglio felice. E quella verso cui sei andata non è la vera ma una falsa felicità.”
“Mi fai ridere, io sono veramente felice con lui. Certo ci sono difficoltà, ma una felicità così intensa non l’ho mai provata, mai ti assicuro. Nemmeno con te, scusa se te lo dico. Con te c’era una profonda intimità intellettuale ma il mio cuore batte forte solo con lui. E’ sempre stato così, io voglio spiccare il volo.”
“Tesoro questa volta rischi di farti male. Da queste altezze non ci si salva. Te lo dico più chiaramente, la tua non è stata una “scelta d’amore”, è stato un agito borderline. Torna indietro per favore, salvati.”
“Non essere melodrammatico.”
“So quello che dico, perché dell’agito borderline il tuo spensierato comportamento recente ha tutte le caratteristiche patologiche.”
“Ommadonna, ecco che fa lo psicologo menagramo. Caratteristiche patologiche? Non sarei così felice.”
“Se ti interessa te le dico, ma non dire che faccio il Piero Angela. E’ una cosa seria e se te ne parlo è perché ti voglio bene e sono preoccupato.”
“Sentiamo. Ti prometto che sto zitta e ti lascio dire.”
“Tu hai già di sottofondo tendenze borderline che a volte saltavano fuori, passavi da zero a mille in pochi secondi, sei sempre stata molto impetuosa, entravi nelle discussioni sempre a “gamba tesa” e ti arrabbiavi se ti moderavo. A letto ti scaldavi in pochi secondi.”
“Sì, anche la mia terapeuta me lo ripeteva questa cosa del borderline. Beh, non ti dava fastidio quando facevo così a letto. E allora?”
“Il pericolo maggiore in una personalità borderline sai cosa sono? Gli agiti.”
“Cosa sono?”
“I comportamenti impetuosi. Come la tua “scelta d’amore”, che è stata molto ma molto precipitosa. Nel giro di pochi giorni mi hai lasciato ed eri già che ti sbaciucchiavi tra le braccia di un altro uomo, facevi sesso con lui, vi siete fidanzati, parlate di sposarvi appena possibile etc. Tutto in frettissima. Troppo in fretta. C’è qualcosa di profondamente sbagliato.”
“Non vedo perché dobbiamo perdere tempo, siamo entrambi già sui 50, non abbiamo tantissimo tempo.
“Vero, motivo in più per usarlo bene questo tempo. Sai comunque qual è la molla dietro ad un agito precipitoso? La felicità, la promessa di una felicità intensissima. Come quella che hai provato tu volando tra le sue braccia.”
“Oh, finalmente ci sei arrivato. Sì è vero, ho provato una gioia incontenibile. Come vedi una personalità borderline non è così male se ti garantisce una felicità simile.”
“E invece lo è cara, è una falsa felicità, molto pericolosa. Perché ha due brutti segni distintivi per cui si fa riconoscere: innanzitutto costa cara (e nel tuo caso ti è costata il rapporto con me, che in 10 mesi abbiamo intrecciato le nostre vite e costruito qualcosa) e per secondo…”
“Per secondo?”
“E’ una felicità effimera, non duratura. Pensa ai tossici, che sono i tipici borderline. Il miraggio della felicità del buco li spinge a fare cose pazze e la loro felicità dura comunque così poco. Cosa succederà poi con te ho paura di pensarlo. ”
“Non me la tirare per favore, io ho intenzione di essere felice a lungo.”
“Guarda, mi consola il fatto che non sono l’unico a pensarla così. Tra noi altri spettatori anzi c’è il toto-amore su quanto durerà la vostra storia. Settimane? Mesi? Per una mia amica anzi è già finita. Avete caratteri troppo simili, avete bisogno entrambi di appoggiarvi a qualcuno e non siete in grado di sostenervi a vicenda.”
“Dici così solo perché sei invidioso. C'è tanta invidia nelle tue parole. Lui mi ha e tu no.”
“Oh aquilone mio, io resistevo, tenevo la corda ferma quando era tesa ma tu l’hai tagliata e ora io ti vedo volare via nel vento ma senza un legame l’aquilone non può continuare a volare. Mi vien da piangere, aquilone mio, ti avevo costruito con così tanta cura. Pensi di volare, che sei un’aquila ma prima o poi cadrai e rischierai di farti male. Addio, addio, sei tra le nuvole, sei solo un puntino, lontanissima oramai.”
"Perché allora ti sei messo con me se sapevi che pensavo a lui?"
"Perché ti amo, ti amo e speravo che il mio amore fosse sufficiente a fartelo dimenticare. con la costanza, la pazienza, la devozione quotidiana. Ma mi sbagliavo, mi sbagliavo duramente. L'amore non basta e ora ti vedo volare via lontana. Oh amore, che ne sarà di te?"




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