IT-ALY
“…pssst
bambino? Bambino?”
“Eh, chi è che
mi chiama? Di chi è ‘sta voce?”
“Bambino,
guarda qui sotto, nel tombino. Avvicinati senza paura, dai.”
“Oddio… ma c’è
qualcuno nelle fogne!”
“Luchino, lo
vuoi un palloncino rosso? Te lo regalo, ne ho tanti qui.”
“Chi è lei? La
ringrazio per il Luchino, ma ormai ho una certa età.”
“Ma sei
rimasto un bambino dentro, lo sappiamo. Allora, lo vuoi il palloncino?”
“Mi scusi un
attimo, non vorrei che fosse successa una disgrazia. Cosa ci fa sotto il
tombino?”
“Io vivo qui,
ho tutto a disposizione, anche gli abiti e tanti palloncini.”
“Lei è vestito
come un pagliaccio, Che, è arrivato il circo in città? Ora le inventano tutte
per farsi pubblicità.”
“No Luchino,
io vivo qui tutto solo, sto bene qui. Ho tanti giochi e un cagnolino. Ti
piacciono i cagnolini?”
“Preferisco i
gatti, son più diffidenti.”
“Luchino,
perché non vieni a trovarmi? Facciamo amicizia. Mi sento tanto solo qui sotto.”
“Eddaje con
questo Luchino, aspetti che chiamo i pompieri così la tirano fuori. Va bene che
c’è la crisi degli alloggi ma dormire nelle fogne mi sembra eccessivo. Vado a
chiamarli. Non mi ha ancora detto chi è lei.”
”No, non
andare via, non mi lasciare solo. Ho tanta paura quando sono solo.”
“Pagliaccino
mio bello, certo che a vivere lì sotto ha ben poca vita sociale. Chissà che
ambientino lì dentro sempre al buio. Vado, vediamo se riusciamo a tirarla
fuori.”
“No, non andare,
non chiamare nessuno. Restiamo da soli noi due. Voglio darti il palloncino
rosso, avvicinati.”
“Che barba. Non
ne ha di un altro colore?”
“Oh, tutti i
colori che vuoi. Vieni qui sotto dai, così lo scegliamo.”
“Qui c’è
qualcosa di strano. Un pagliaccio sotto un tombino che regala palloncini…”
“Oh non essere
così razionale. E’ la magia. La magia esiste, esiste veramente, se vuoi ti
faccio vedere qualche trucco. Ascolta il bambino che è in te.”
“Più che magia mi sembra un film horror americano. Non le fa schifo vivere in un film
dell’orrore?”
“Perché sei
così cattivo con me? Io ti volevo solo regalare un palloncino.”
“E io vorrei solo
tirarla fuori da lì e farla vivere alla luce del sole. Qui siamo in Italia, il
sole può essere meraviglioso. Facciamo uno scambio, io prendo il palloncino se
lei esce fuori, va bene anche se è vestito strano.”
“Bambino, tu
non sai cosa stai rischiando. Tutta la città è infestata e se esco da qui
sotto… questa volta la tartaruga non ti salverà.”
“Lo dicevo io
che bisognava bonificare meglio le fogne. Guardi pagliaccino, una cosa ho
imparato nella mia vita. Che i mostri quando vengono alla luce del sole poi
svaniscono e magari tornano utili. Bisogna avere solo il coraggio di tirarli
fuori. San Giorgio nelle prime versioni non uccideva il drago, lo
addomesticava. Esca fuori, dai. Parliamone almeno.”
“Luchino, sei
il primo che mi tratta bene, sai? Però non voglio uscire, vieni tu qui.”
“E così siamo
ad un impasse. Una sola cosa le chiedo allora: per adesso non chiamerò i
pompieri per estrarla ma per favore stia buono, i bambini si spaventano quando
la vedono, stasera poi le porto un panino e parliamo.”
“Va bene, alla
mortadella! A dopo Luchino.”
“A dopo,
pagliaccino. Bisogna scendere sempre a patti con le cose brutte che si
nascondono, anche loro devono vivere.”
“Grazie, ma
proprio non lo vuoi un palloncino?”
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