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domenica 12 novembre 2017

IT-ALY

“…pssst bambino? Bambino?”
“Eh, chi è che mi chiama? Di chi è ‘sta voce?”
“Bambino, guarda qui sotto, nel tombino. Avvicinati senza paura, dai.”
“Oddio… ma c’è qualcuno nelle fogne!”
“Luchino, lo vuoi un palloncino rosso? Te lo regalo, ne ho tanti qui.”
“Chi è lei? La ringrazio per il Luchino, ma ormai ho una certa età.”
“Ma sei rimasto un bambino dentro, lo sappiamo. Allora, lo vuoi il palloncino?”
“Mi scusi un attimo, non vorrei che fosse successa una disgrazia. Cosa ci fa sotto il tombino?”
“Io vivo qui, ho tutto a disposizione, anche gli abiti e tanti palloncini.”
“Lei è vestito come un pagliaccio, Che, è arrivato il circo in città? Ora le inventano tutte per farsi pubblicità.”
“No Luchino, io vivo qui tutto solo, sto bene qui. Ho tanti giochi e un cagnolino. Ti piacciono i cagnolini?”
“Preferisco i gatti, son più diffidenti.”
“Luchino, perché non vieni a trovarmi? Facciamo amicizia. Mi sento tanto solo qui sotto.”
“Eddaje con questo Luchino, aspetti che chiamo i pompieri così la tirano fuori. Va bene che c’è la crisi degli alloggi ma dormire nelle fogne mi sembra eccessivo. Vado a chiamarli. Non mi ha ancora detto chi è lei.”
”No, non andare via, non mi lasciare solo. Ho tanta paura quando sono solo.”
“Pagliaccino mio bello, certo che a vivere lì sotto ha ben poca vita sociale. Chissà che ambientino lì dentro sempre al buio. Vado, vediamo se riusciamo a tirarla fuori.”
“No, non andare, non chiamare nessuno. Restiamo da soli noi due. Voglio darti il palloncino rosso, avvicinati.”
“Che barba. Non ne ha di un altro colore?”
“Oh, tutti i colori che vuoi. Vieni qui sotto dai, così lo scegliamo.”
“Qui c’è qualcosa di strano. Un pagliaccio sotto un tombino che regala palloncini…”
“Oh non essere così razionale. E’ la magia. La magia esiste, esiste veramente, se vuoi ti faccio vedere qualche trucco. Ascolta il bambino che è in te.”
“Più che magia mi sembra un film horror americano. Non le fa schifo vivere in un film dell’orrore?”
“Perché sei così cattivo con me? Io ti volevo solo regalare un palloncino.”
“E io vorrei solo tirarla fuori da lì e farla vivere alla luce del sole. Qui siamo in Italia, il sole può essere meraviglioso. Facciamo uno scambio, io prendo il palloncino se lei esce fuori, va bene anche se è vestito strano.”
“Bambino, tu non sai cosa stai rischiando. Tutta la città è infestata e se esco da qui sotto… questa volta la tartaruga non ti salverà.”
“Lo dicevo io che bisognava bonificare meglio le fogne. Guardi pagliaccino, una cosa ho imparato nella mia vita. Che i mostri quando vengono alla luce del sole poi svaniscono e magari tornano utili. Bisogna avere solo il coraggio di tirarli fuori. San Giorgio nelle prime versioni non uccideva il drago, lo addomesticava. Esca fuori, dai. Parliamone almeno.”
“Luchino, sei il primo che mi tratta bene, sai? Però non voglio uscire, vieni tu qui.”
“E così siamo ad un impasse. Una sola cosa le chiedo allora: per adesso non chiamerò i pompieri per estrarla ma per favore stia buono, i bambini si spaventano quando la vedono, stasera poi le porto un panino e parliamo.”
“Va bene, alla mortadella! A dopo Luchino.”
“A dopo, pagliaccino. Bisogna scendere sempre a patti con le cose brutte che si nascondono, anche loro devono vivere.”
“Grazie, ma proprio non lo vuoi un palloncino?”





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