Visualizzazioni totali

giovedì 9 novembre 2017

ULISSE E TELEMACO

“Papà, raccontami una delle tue storie per favore, una di quelle avventure che ti sono capitate mentre tornavi a casa da noi. Il camino è acceso, mi piace ascoltare mentre guardo le fiamme.”
“Che figlio pieno di sentimento che ho avuto. Però sono contento. Telemaco, quale vuoi sentire?”
“Oh ce ne sono tante. Una qualsiasi, papà, son tutte belle.”
“Prima di tornare a Itaca dopo la guerra in effetti di avventure me ne sono capitate tante. Roba da scriverci un libro.”
“Però… ce n’è una che mi piace più di tutte, sai? Quando tu e i tuoi compagni siete scappati dal gigante Polifemo aggrappati alla pancia delle pecore. Mi fa troppo ridere.”
“Ah quella…Ho giocato d’astuzia quella volta, Polifemo era accecato, ci cercava ma tastava le sue pecore. E’ per il trucco che ti piace?”
“Mi sei mancato tanto, papà.”
“Anche tu e tua madre, figlio mio. Ho attraversato sette mari pur di tornare da voi. Non vedevo l’ora di tornare a casa ma non è sempre stato facile. Nel mare tra Scilla e Cariddi ho temuto veramente per la mia vita, la tempesta e i venti hanno scosso così violentemente il battello che è naufragato e mi sono salvato per un pelo. Molti dei marinai non ce l’hanno fatta. Li conoscevo uno per uno.”
“E le Sirene? Voglio essere anch’io come te. Partire per il mondo. E se incontro le Sirene voglio vedere se riesco a resistere come te al loro canto.”
“Non scherzare e ascolta tuo padre Ulisse invece. Anche io avevo il tuo stesso spirito irrequieto, ma mi son reso conto che talvolta diventa pericoloso. Bisogna tenerlo a freno, può rovinare la vita, figlio mio.”
“Ma io voglio viaggiare! E’ un po’ che ci penso, ho già trovato degli amici che mi accompagnerebbero.”
“Telemaco, non essere irragionevole. Il mondo è un posto pericoloso. Meglio stare per il momento qui a Itaca, con  me e tua madre Penelope. Ti ho appena trovato, non vorrei perderti di nuovo.”
“Ma perché non mi vuoi far partire e provare le stesse cose che hai provato tu? Non mi sembra giusto negarmi l’esperienza di andare dietro al sole, di incontrare popoli nuovi.”
“Calmo, figlio mio, obbedisci a tuo padre che ne sa più di te. I limiti esistono.”
“E io li voglio superare. Voglio partire, realizzare la mia odissea, non posso stare tutta la vita sotto la tua ombra.”
“Non avrei mai pensato di essere coinvolto in una discussione così. Comunque sei troppo giovane. Magari un domani…”
“Non più di te quando sei partito per la guerra. Hai lasciato mamma e me che ero ancora in fasce.”
“Altri tempi. Ascolta Telemaco, la tua è un’età particolare, “l’età della distruzione” come cantava Esiodo il poeta, io e tua madre vogliamo solo proteggerti.”
“Io voglio partire!”
“Ho paura per lui ma non posso fermare questo ragazzo. E forse neanche voglio.”


Nessun commento:

Posta un commento