LA STORIA DI ANCHISE
Il giovane Anchise
ebbe una esperienza straordinaria. Eppure era solo un semplice pastore che la
sera, terminato il suo lavoro, prendeva la sua cetra e cantava nella capanna piccole
canzoncine che aveva composto di giorno. La vita nei campi l’aveva reso forte e
robusto ma aveva conservato una vena artistica, quasi malinconica.
Una sera
pioveva e qualcuno bussò alla sua porta. Era una giovane ragazza con gli occhi
scintillanti che, affascinata dalle sue canzoni, gli chiese se poteva cantare
per lei. Si sa come vanno a finire queste cose, ben presto la giovane e Anchise
finirono a letto e passarono insieme una notte d’amore e passione. Il mattino
dopo si svegliarono abbracciati.
Ma qui la
storia prende un’altra piega. La giovane si alzò in piedi, iniziò a splendere,
diventò più grande e si rivelò per quello che veramente era: Afrodite, la dea
dell’amore, colei che ama il sorriso. La capanna si illuminò come in estate e
Anchise si inginocchiò tremando, chiedendo perdono per aver fatto l’amore con lei,
non immaginava fosse una dea.
Racconta Omero
che Afrodite lo rassicurò, sentendolo cantare la passione aveva preso il suo
animo e aveva deciso di unirsi ad un mortale per avere un figlio. Ma nonostante
tutto non poteva restare con Anchise, lei era immortale e lui sarebbe diventato
vecchio, doveva andarsene via. “Tra quattro anni ti riporterò tuo figlio, lo chiamerai
Enea e diventerà re di una città. Però verrà invasa e brucerà e allora tuo
figlio ti salverà portandoti sulle spalle. Salperete per il mare e andrete
verso nuove spiagge, dove fonderete una nuova e più grande città. Non
dimenticare. E non vantarti mai di essere venuto a letto con la Dea dell’Amore,
o la mia vendetta sarà terribile.”
Anchise giurò
solennemente e tutto accadde come aveva predetto la dea che ama il sorriso.
Questo è un mito
antico, che si perde nella notte dei tempi, ma forse nasconde verità valide ancora oggi: state attenti quando fate l’amore con delle ragazze. Potrebbero
essere delle dee e non ve ne eravate accorti. E tutto può cambiare in una notte.
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