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venerdì 5 dicembre 2025

IL BOTTONUTO (lettera ad Andrea Cherchi)

Buonasera sig Cherchi, forse ho qualcosa che le può interessare.

Le scrissi qualche giorno fa su un mio libro ambientato nella Milano dell'800 (Teodoro) e nelle mie ricerche avevo scoperto un dettaglio interessante sulla città.

Premessa: se si chiedesse ad un milanese di oggi di nominare il quartiere più malfamato di Milano la scelta purtroppo è ampia ma una volta (fino agli inizi del '900) non c'era gara, il quartiere più malfamato di Milano era il BOTTONUTO. Vinceva a mani basse essendo un dedalo di viuzze piene di locali equivoci frequentato da ladri, contrabbandieri, prostitute etc.

Tutti i testimoni sono concordi nel dire che nel Bottonuto regnava una puzza terribile. Difatti sorgeva su una palude rotonda che nella antichità era il cimitero dei milanesi e che i romani avevano trasformato in una fogna rotonda (il "Bottino" appunto) dove i cittadini facevano i loro bisogni all'aperto (che schifo). "Una fogna, una pozzanghera" con un senso di pericolo imminente. 

L'amministrazione comunale, in un rigurgito di buon senso, decise nel 1935 di radere al suolo tutto per riqualificare la zona. Lo fece anzi talmente bene che oggi del vecchio Bottonuto non è rimasto nulla. 

Ma dove si trovava questo famigerato quartiere Bottonuto? La risposta è stupefacente: il Bottonuto era adiacente al Duomo, tra il Duomo e via Larga, centralissimo. Ha presente piazza Diaz, dove troneggia il monumento ai Carabinieri? Ecco, lì sotto c'era il Bottonuto.

Del Bottonuto allora non è rimasto proprio niente? Forse qualcosa di strano, di veramente strano è rimasto. Bisogna fare una sorta di esperimento, mettersi davanti al Duomo di sera e guardare a sinistra e a destra. Noterà che a sinistra con la Galleria e i negozi tutto è sfavillante, a destra invece (dove c'era il Bottonuto)  al di là di piazza Duomo è tutto smorto. 

Come mai? Ne parlai con un amico giapponese tempo fa e lui si mostrò stupito dal mio stupore. Così come esistono i posti "sacri", esistono anche posti "maledetti" e il Bottonuto è decisamente  uno di quelli. Forse è vero che lo spirito maledetto e malfamato di un posto permane nonostante tutto. Puoi spianarlo, demolire tutto, ridipingere, "gentrizzarlo" ma maledetto era e maledetto rimane. Se si parla del Bottonuto solo i vecchissimi milanesi sanno di che si parla.

Sono fantasie, fanfaluche? Permane la sensazione che non si riesce a riqualificare una zona che avrebbe "in teoria" le carte in regola. E' una sensazione che fin da ragazzo avevo vissuto: soprattutto di notte, piazza Diaz era un posto da attraversare in fretta, "qui c'è qualcosa che non va" mi dicevo pur senza sapere niente. 

Anche a Milano ci sono i fantasmi

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