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venerdì 21 ottobre 2022

COSA PENSO DEL GRANDE FRATELLO

Non ne pensavo niente, lo consideravo uno dei tanti programmi televisivi modaioli, in bilico tra trash e kitch. Sapevo che c'era ma francamente non ci davo peso e non lo guardavo. "Passerà -mi dicevo- come gli altri".

Mi sbagliavo. Nella Comunità di Ragazzi Difficili dove lavoravo come psicologo esplose come una bomba. I ragazzi quando venivano da me ne parlavano per un'ora di fila. Mio malgrado fui costretto a farmi una cultura, imparare i nomi e seguire le dinamiche dei concorrenti.

La febbre non passò nemmeno quando le riprese terminarono. Si erano infatti aperte le selezioni per la nuova stagione e tutti volevano partecipare. Ricordo sedute surreali in cui dovevo far finta di essere l'esaminatore e loro rispondevano, si esibivano, ballavano, si presentavano al meglio etc (massì, almeno ci divertiamo). Più i ragazzi delle ragazze, che però ne erano affascinate anche loro.

Quando con tutta la delicatezza del mondo mi scappava un accenno di paternalistico avviso ("ragazzi state attenti, è una illusione. la televisione sfrutta i sogni" etc) non mi lasciavano nemmeno finire. "TARTARO, LI' SI GUADAGNANO DEI SOLDI! SI DIVENTA FAMOSI! SI FA L'AMORE!" e muto.

Perché questo fascino? Dico la mia. Nel GF c'è una caratteristica: si diventa famosi senza dover fare nulla di particolare, solo facendo le cose di ogni giorno in casa. Non bisogna anzi avere talenti speciali, non c'è da lavorare, sembra che sia anche vietato leggere o scrivere (poco televisivo), la "cultura" è un filo sacrificata. In cambio di questo nulla si ottengono soldi, fama e successo.

Voi capite che da questo punto di vista il Grande Fratello è il paradiso per un giovane che pensa di non valere niente, che non sa fare niente, che immagina (come amaramente capitava) di non avere un futuro. Siamo sempre lì, alla favola di Cenerentola, alla poverina/poverino che improvvisamente sale in alto e che affascina da millenni i giovani.

Bravi gli autori ad avere colto e reso moderno un mito così antico. Che poi questo abbia prodotto giovani illusi, cuori spezzati e abbassamento etico generale sono solo considerazioni da vecchio brontolone come me. Gli autori possono sempre replicare che hanno regalato un sogno.



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