RAGAZZI SORDI
Anni fa nelle serate ai pub di Milano spesso capitava un fatto curioso. Eravamo lì a bere una birra e farci quattro chiacchiere, quando arrivava un ragazzo che senza dire una parola e rapido appoggiava sul tavolo qualcosa e poi se ne andava. Più veloce di un fulmine.
Cosa aveva lasciato sulla tovaglia? In genere pupazzetti ninnoli lavoretti accendini colorati robe così. Allegato c'era pure un bigliettino: Cooperativa di Ragazzi Sordi per imparare un lavoro artigianale. Ci andava di contribuire?
Dopo un po' il ragazzo sordo tornava e, aiutandoci con i gesti e con gli occhi, spesso compravamo qualcosa (andavano molto i braccialetti da regalare alle morose).
I ragazzi sordi erano timidissimi e sfuggenti, andavano sempre di fretta. Mai riuscito a "bloccarne" qualcuno. Rifiutavano sempre una birra. Si sentivano diversi, forse avevano una qualche paura.
Chissà se era vera la storia della cooperativa, mi è da allora rimasta la curiosità.
Probabilmente sì: vendevano piccole cose innocue ed erano troppo spaesati. Cercavano con timidezza il loro posto nel mondo, come li capisco ora.
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