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mercoledì 19 gennaio 2022

 COSA HO CAPITO OGGI

Entrai in casa trionfante. "Sono tornato! E mò so' cazzi! Riprendo ufficialmente il comando dei miei possedimenti! E ora... ora so cosa fare!".
Ero stato ricoverato una settimana in ospedale per dei controlli (cose che capitano quando hai una salute delicatina come la mia), una settimana a purè e budino, minestrine e tè. Che roba triste, necessaria ma triste.
Non ce la facevo più. Appena giunto a casa l'avevo promesso: mi sarei abbuffato con una mega spaghettata, altroché. Me la meritavo dopo tanta ristrettezze. Erano giorni che la sognavo.
Preparai un rapido piattone ajo e ojo, porzione ignorante, mi avventai su di essa e... dopo due forchettate allontanai il piatto. Mi dava la nausea, ero già pieno. Di già? Di già. Il piatto mi guardava speranzoso ma mi spiace ragazzi non me la sento. Gli spaghetti fecero un ooohhh di delusione.
Eppure le avevo sentite anch'io le storie dei naufraghi che erano morti per essersi abbuffati dopo un lungo digiuno. Anche il mio corpo doveva riabituarsi piano piano alla normalità? Si vede che dopo un settimana di purè non ero poi così diverso da loro.
Il fantasma di mia nonna che esortava alla moderazione comparve al mio fianco. In ogni caso ho capito oggi che lo stomaco ha le sue regole che la mente non ha, che alla mia veneranda età (60) vince lui e che mi devo anche se a malincuore adattare. Non sono più tanto giovane e scemo, che facevo quello che volevo. Anzi scemo lo sono ancora ma meglio imparare.
LESSON: la prossima volta che sei reduce da una lunga astinenza vai pianino, bello mio, sennò rischi di sgangherarti subito. Ecco quello che ho capito oggi. Amici spaghetti, tornerò ve lo giuro e vi finisco, abbiate fiducia. Ci metterò solo un po' di tempo.


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